Grazie all'amico Iapo che mi ha onorato con il suo apprezzamento per il mio ultimo libro pubblicato, che racconta dell'Oman, il paese da lui tanto amato, e grazie alla schiera delle sue amiche (tutte donne stranamente) che lo sono state ad ascoltare e che me lo hanno ordinato immediatamente, facendomi esaurire le poche copie che avevo in casa e costringendomi a farmene stampare un nuovo pacco, la mia ultima fatica Oman - Tra mare e deserto, si sta avviando a diventare il mio più grande successo editoriale, arrivando addirittura a superare forse la tiratura di 50 copie. Ora, a parte la soddisfazione personale che mi sta facendo gonfiare come un pavone, oggi voglio raccontarvi una storia tanto per spiegare come è cambiato il mondo.
Una volta se volevi far stampare un libro, andavi dal piccolo editore della tua città che ti diceva che era molto bello e meritevolissimo di essere pubblicato, ma che se lo volevi stampato dovevi cacciare 1000 o 2000 euro e lui te ne tirava un po' di copie, poi andavi a prendertele dopo un po' in macchina, se no te le mandava direttamente al macero e te le portavi nel garage, dove marcivano in pace. Adesso ci sono molte società che si occupano degli scrittori a proprie spese (ben raccontati da Eco nel Pendolo), che rappresentano una promettentissima fetta di mercato; in pratica i libri (che ormai più nessuno compra), li vendi a chi li scrive!
La mia è una multinazionale americana che ha sede fiscale in Inghilterra (per l'IVA capirete bene). Vai sul sito, ti calcoli il costo (anche di una sola copia!) poi invii il file del tuo capolavoro, ordini le copie e paghi. Loro fanno stampare i libri in Francia o in Spagna, poi li affidano ad un corriere internazionale che li ritira e li porta al suo centro raccolta in Francia, poi li trasporta al suo centro raccolta in Italia e infine li consegna all'indirizzo che tu hai segnalato. Nel mio caso, essendo io in vacanza, avevo segnalato un indirizzo diverso dal mio solito (che loro si tengono debitamente in memoria), ma, o ho sbagliato ad inserirlo o il sistema funziona così, fatto sta che l'SMS di avviso consegna mi segnala che arriveranno inderogabilmente alla mia abitazione di residenza. Capperi che grana. Vuoi che non si possa cambiare? Contatto via mail la ditta editrice. Dopo mezz'ora ricevo una telefonata da New York di una gentilissima addetta al customer care, alla quale già avevo chiesto uno sconto, capirete, bisogna sempre chiedere, infatti me lo ha concesso, che però mi dice che ormai tutto è nelle mani del corriere e che devo contattarlo direttamente, ma mi mette sull'avviso che il contatto col pubblico di quest'ultimo è in Tunisia e che è bene che mi faccia traslare la chiamata in Italia. Dopo aver smanettato per mezz'ora parlando con un robot che mi chiede di rispondere cosa voglio, che mi sciorina una serie di magazzini alternativi di consegna, seguiti dopo ogni indirizzo da un dica ripeti, dica avanti, dica indietro, riesco finalmente a parlare con Mohammed di Tunisi, gentilissimo, che mi dice che mi può traslare solo nella UE, ma che non è garantito che si tratti dell'Italia. Comunque la altrettanto gentilissima sign.na che mi risponde (anche se ha un vago accento rumeno) mi conferma che teoricamente è possibile il cambio di indirizzo, ma solo dopo la prima mancata consegna. Getto la spugna e decido di aspettare giorni migliori, quando per un infausto evento improvviso, devo tornare a casa in città e mentre sono lì, ricevo un altro SMS che mi comunica che la consegna prevista per il 9 è stata anticipata al 4. Il classico colpo di culo. Infatti, invece di girare il muso della macchina verso l'alta Val Chisone, rimango a cuocere al caldo torrido alessandrino ed alle 9:30 del mattino successivo, il 4 appunto, ecco Abdul che mi suona il campanello e mi consegna con un largo sorriso, salendo direttamente al mio quinto piano per non farmi affannare a scendere, i desiati libri che finalmente, confezionati amorevolmente i pacchetti, potrò spedire alle ammiratrici in spasmodica attesa, cosa che farò domattina, dato che nel paesello di montagna oggi la posta è chiusa.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma pensate un po' che sembra che tutto questo tourbillon internazionale attraverso 6 paesi di 3 continenti, costi meno del giro in macchina che facevi alla tipografia a ritirare il pacco! In tutto questo la signora della casa editrice mi scrive una mail dalla Grande Mela dicendomi che lei è andata in vacanza, su qualche spiaggia caraibica, immagino, ma che se non riesco a risolvere la questione, posso scrivere pure alla sua email privata, che cercherà di risolvere lei in qualche modo. Non so che dire, sono commosso. Ma capisco che per tutti i grandi scrittori, come diceva l'amico Umberto, c'è sempre un occhio di riguardo. Comunque tanto per non sbagliare ne ho ordinato una decina di copie in più, così se qualcuno si vuol fare avanti, lo posso ancora contentare.
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