sabato 29 maggio 2021

Quasi estate


Oggi ancora un pallido sole, che scalda, è vero, stiamo per entrare in giugno e accidenti, sta per dispiegarsi l'estate, quella torrida della bassa padana, ma la primavera mutevole non ha ancora voglia di lasciare il passo e così ecco questo andirivieni di nuvolaglia, di scampoli di azzurro costipati da sbuffi di vento che nello schiaffo finale mordono ancora con canini freddi da predatori nordici. Borea è impietosa e non ha voglia di ritirarsi in buon ordine cedendo a Zefiro e così i cagionevoli devono ancora stare attenti, proteggere le gole delicate ed i dorsi sensibili ai malanni stagionali dell'aprile non ti scoprire e maggio adagio. Non toglierti la maglia di lana e attento che sudi, diceva la mia mamma, mentre correvo via. E dire che c'è ancora il Covid che gira e non si può mollare l'attenzione, anche se si vede, forse la fine del tunnel. Qualcuno mette timidamente il naso fuori, c'è voglia di aprirsi, aspirare boccate d'aria, semplicemente tornare alla vita normale, riprendendo a muoversi, ma tutto appare ancora fragile e provvisorio, che basta un attimo per far precipitare rovinosamente tutto il castello di carte. Ci sarebbe da dire che viviamo come d'autunno sugli alberi le foglie, come il poeta raccontava, se non fosse primavera naturalmente, anzi quasi estate. La aspettiamo tutti con ansia, in effetti, questa estate desiata, per riabbracciarla con affetto, col suo calore a volte fastidioso, ma consolatorio. Dai che ci siamo quasi.


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