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Beh adesso che qualche giorno è passato e la sbornia, coi vari eccessi, l'abbiamo quasi digerita, ci rimane pur sempre la soddisfazione del lavoro ben fatto, della figura internazionale che almeno per qualche giorno ha coperto quella pietosa figura che i nostri politici continuano a fare e finalmente continuare a consolarci per come gli inglesi, che spesso a torto abbiamo considerato tanto superiori, si sono dimostrati miserevoli e criticabili. Arrivavamo da Londra con l'ammirazione per chi sa stare in coda e non ci accorgevamo che poi alla fine dei conti, sono peggio degli altri. Anche se non dovremmo rallegrarci della Brexit, perché se si san far bene i conti ci perdiamo anche noi, alla fine almeno se ne sono andati fuori dalle palle. Sia chiaro che alla fine, io poi non sono così critico, per lo meno con i tifosi, che sono dei beceri in tutto il mondo con le loro manifestazioni che la foga dell'appartenenza tende a far diventare bestiali ed incomprensibili per lo meno con il metro di chi ne è fuori, in fondo gli inni li abbiamo fischiati anche noi, chi non ricorda quello dell'Argentina e il famoso "Hijos de puta" labiale di risposta del compianto Pibe de oro, che pur amava l'Italia. Per lo meno a Bari ai beceri che fischiavano la Marsigliese, Buffon fece partire un applauso che a poco a poco coinvolse tutti, dimostrando che l'esempio viene dall'alto e il popolo lo segue.
No, quelli con l'epa gonfia di birra li perdono, non saranno i primi né gli ultimi a calpestar bandiere o a menare gli avversari, anche se poi questa era una bufala, e a scappare dallo stadio imbestialiti, in spregio all'avversario dimostratosi superiore, per andare ad ingollare il rimanente. Animali da gregge, parco buoi la mungere comune sotto tutte le bandiere. Chi invece non merita scusa davvero, appunto per l'esempio che ne scaturisce sono i giocatori che hanno schifato il secondo posto e soprattutto le altezze reali che scappano alla chetichella dalle tribune prima della premiazione. Pensate che bella lezione sarebbe stata se Principe, Principessa e Principino fossero scesi, magari accompagnati da Mattarella a consolare, ringraziandoli, i loro giocatori e poi avessero consegnato la coppa ai nostri, come si va generalmente in tutto il mondo. Almeno imparare qualcosa dalla magistrale lezione del CT spagnolo, che ancora a caldo ha fatto una intervista sorridente che rappresenta l'essenza dello sport e del saper perdere. Perché tanto è così, una volta vinci e una sei sconfitto. Certo l'Inghilterra l'Europeo lo ha vinto l'unica volta che ha rubato. Questa volta ci ha provato eliminando ingiustamente la povera Danimarca e forse i giornali locali avrebbe considerato giusto anche qualche aiutino nella finale, ma pazienza, hanno incontrato una squadra più forte e devono rassegnarsi al fatto che, come ha detto Bonucci, ne devono ancora mangiare di pastasciutta, ricordando, come hanno già detto in molti, che quando loro stavano ancora sugli alberi, noi, a Roma eravamo già froci, anche se tendono a dimenticarselo.
Noi invece, ci teniamo il nostro Berrettini, uno che ha dimostrato come si può perdere bene, contro quello che forse è il più forte tennista di tutti i tempi, ponendo le basi per vincere in futuro e per vincere molto, ne sono sicuro. Consoliamoci insomma, tutto questo serve, checché ne dicano gli snob da salotto, che lo sport lo snobbano come espressione di cultura inferiore, anche all'economia del paese. Ne guadagna sempre e comunque, la credibilità internazionale e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno e anche tutta la macchina economica, che qualcuno ha anche calcolato in uno 0,2/0,3 del PIL. Mica poco di questi tempi, visto che noi, grazie ai politici che abbiamo non riusciremo certo ad imporre una linea decisa contro gli antivax, come hanno appena fatto i francesi e quindi ci saranno molte probabilità che presto si debba tornare a chiusure più o meno importanti, danneggiando non solo la salute ma anche e soprattutto le attività economiche. Questo mi amareggia non poco, perché speravo che la via di uscita fosse vicina e la normalità non fosse più un sogno. Ma ogni paese ha sempre e soltanto quello che si merita. Meglio che torni ad interessarmi dei miei lavori, merce che non si trova, prezzi stellari e consegne ritardate. Incazzature quotidiane insomma. Tre giorni di serenità e di soddisfazione e poi torniamo pure a farci il sangue marcio.
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