martedì 4 novembre 2008

A las cinco de la tarde

E' buio intorno a me, in questo luogo chiuso e senz'aria; non capisco cosa stia succedendo, ho paura e sento montare dentro di me una rabbia crescente, ruminando il mio terrore. Di fuori, forti rumori come boati alternati a silenzi, sensazioni sconosciute. Tutto è cominciato ieri. Ero sereno come sempre, l'aria frizzante dei pascoli alti mi scorreva sulla pelle, mi dava brividi positivi. Mi spostai un poco sul limitare della scarpata dove l'erba nuova è più folta e fresca e guardai a valle verso il torrente. Il vento leggero di primavera portava verso di me l'odore di un gruppo di femmine che si muovevano lente lungo l'acqua. Un profumo delicato e struggente che mi spingeva a correre verso di loro con foga e desiderio di fare qualche cosa, non so bene cosa. Gonfiare il petto ed aspirare forte la bruma del mattino, alzare il capo, guardare in alto, ma tenere gli occhi chiusi. Mi spostai verso il basso per vederle meglio e spiare i loro movimenti, quando spuntarono da dietro i cespugli bassi vicino al bosco, delle creature che non avevo mai visto, strane e inquietanti che con strida acute mi lanciarono addosso lacci e altri imbrogli che impedivano i miei movimenti ed in breve, sebbene cercassi di liberarmi, mi spinsero verso un angolo stretto in cui fui chiuso. Poi tutto si mosse e mi ritrovai qui nelle tenebre a masticare la mia rabbia impotente.
Si è aperto un varco e la luce entra, forte. Forse è la mia via di uscita dall'incubo. Esco all'impazzata. Questo è un luogo nuovo, mai visto nei miei quattro anni di vita. Piano, circolare, chiuso da legni tutto attorno e dietro, migliaia di quelle creature strane che non conosco. C'è silenzio adesso. Mi guardo attorno, solo al centro del luogo, qualche cosa che attira la mia attenzione, che si muove, che dondola ipnoticamente. Adesso basta. La mia rabbia cieca è tutta su quel punto, pagherà per tutto quello che sta accadendo. Batto ancora a terra lo zoccolo, poi mi lancerò senza pietà e lo strazierò con il mio corno sinistro. Attorno a me un odore forte. Un odore di morte.

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