Per strada non si sente parlare che della tragica situazione economica in cui tutti si ritrovano a causa della crisi finanziaria che ha travolto le economie mondiali. Le casalinghe guardano con occhio flaccido i peperoni sulle bancarelle e i pensionati non trovano più cantieri sulle cui transenne appoggiarsi per criticare l'andamento dei lavori. Vogliamo esaminare con occhio obiettivo la situazione? Per la quasi totalità degli italiani questa congiuntura è nei fatti indifferente o addirittura migliorativa. Non vi sembra? Allora esaminiamo il fatto che rispetto all'ultimo anno i prezzi dei carburanti sono decisamente diminuiti, che le tariffe legate all'energia sono stazionarie o in leggera diminuzione, parimenti stazionari (stagnazione, non è questa la grande paura?) la maggioranza dei prezzi, immobili in calo del 10% e così via. Allora per 20 milioni di pensionati e per la quasi totalità del lavoro fisso dipendente, queste sono ottime notizie dopo anni di crescita del PIL (e di contemporanea diminuzione del loro potere d'acquisto) secondo un noto assioma per cui l'economia andava benissimo ma la gente stava peggio. Se non capitano cose apocalittiche (guerre globali o similia, per carità possibilissime e già accadute in condizioni simili quando sono i potenti ad essere nella cacca) gli unici a dover soffrire nei prossimi due anni saranno i precari e coloro che in seguito a questa mancanza di fiducia e calo dei consumi perderanno il lavoro. Una cifra ragionevolmente pensabile di un milione di persone. E' qui allora che un governo responsabile dovrebbe indirizzare ogni iniziativa (rilancio opere pubbliche) e ogni euro di aiuto, che sarebbe, visto il bisogno, immediatamente tradotto in consumi. Queste saranno le persone da aiutare veramente, le reali vittime di qusta situazione, che leggi mal interpretate e colpevolmente lasciate incomplete hanno dilatato. Tutti gli altri non hanno nessuna ragione reale di lamentela, anzi. Invece si sprecheranno risorse in mille rivoli e rivoletti, in elemosine da ritorni elettorali, lasciando nel bisogno i pochi che hanno veramente bisogno, dando retta ai piagnistei di chi sulla crisi ci marcia. Magari andando a coercire chi ha raddoppiato il prezzo di pane e pasta (dati ininfluenti sulla vita reale ma molto psicologici) e similari e non li ha riportati come prima, adesso che le materie prime sono ritornate ai prezzi quo ante. La vituperata globalizzazione aiuterà pian piano a rimontare la crisi e per tutti gli altri, stop al pianto greco, un po' meno corsa e un po' più di attenzione determinata non farà affatto male. A questo proposito, dopo questo pistolotto, vi voglio lasciare con un appropriato e delizioso haiku degli albori dell'800 di Issa Kobayashi .
Oh lumaca,
scala il monte Fuji,
ma piano, piano!
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