martedì 25 maggio 2010

Cambogia: Istruzioni per l'uso.


Adesso è ora di finirla con questa Cambogia. Ho visto che una parte preponderante dei miei amorevoli lettori si sono stufati e aspettano ansiosi che io cambi argomento. Intanto quello che mi ha dato questo viaggio, quello che questa mente, ottusa dal tempo, è riuscita a recepire, quello che ha creduto di capire, rimarrà dentro di me, non dico per sempre perchè le sinapsi si fanno via via più lasche, ma certe sensazioni mutano indelebilmente qualche cosa dentro e alla fine non sei più lo stesso di prima. Inoltre molte cose che sono state avvertite magari come poco importanti o trascurabili, lavorano all'interno, indipendentemente dalla tuo stato cosciente e alla fine qualcosa producono. Quindi lasciamole lavorare in pace. Però mi corre l'obbligo, alla fine del racconto delle sensazioni, delle nuances e degli stati d'animo, di dare una serie di indicazioni pratiche per coloro che, istigati da quanto ho detto, fossero colti dalla voglia di ripercorrere i miei itinerari. Dunque ecco qualche consiglio generico, ma credo utile. Se qualcuno vuole aggiungerne qualcuno , è benvenuto, arricchiremo il post in maniera utile (vero Jakie , Pierangelo o chiunque altro?).
1. Periodo di viaggio.
Se decidete come me, per aprile (parte finale del periodo secco) sappiate che è certamente il periodo peggiore in assoluto, quindi caldo disumano e perdita delle vedute più caratteristiche (e forse più belle) del paese, l'immensa distesa delle risaie verdeggianti e obbligo di vedere le zone degli abitatori delle acque nel periodo di secca, ma di contro avrete il vantaggio di non essere costantemente nel fango e sotto l'acqua (tra maggio e settembre), mentre se sceglierete il periodo migliore (ottobre-febbraio) sarete sommersi da una folla di turisti che vi faranno sembrare Angkor Wat una piazza San Pietro il giorno della Messa del Papa. Vi assicuro che vedere alcuni templi in solitudine è cosa assolutamente straordinaria. Inoltre non avrete mai problemi di prenotazione.

2. Trasporti e spostamenti.
In città il tuktuk è il mezzo perfetto in assoluto (trattare sempre il prezzo) mentre tra città e città il metodo migliore sono le molte compagnie di pulmann, confortevoli, frequenti, puntuali ed economiche i cui biglietti si possono avere anche presso l'albergo in cui starete.Utilizzare i trasporti in barca solo per fine turistico.

3. Comunicazioni.

Qualunque alberghetto, anche nei posti più sperduti, offre postazione internet gratis con cuffie e Skype. Al limite acquistare una SIM locale a 7 $. Ricaricando 10 $ si fanno una decina di telefonate in Italia.
4. Pernottamenti.

Ce n'è per tutte le tasche, ma se non avete esigenze eccessive, il costo di una miriade di guest houses con uno standard accettabilissimo (A.C, doccia e acqua calda) va dai 10 ai 20 $. (trattare anche qui il prezzo). Potrete anche farvele prenotare da quella precedente. A titolo di esempio segnalo Hotel Star in centro, nuovo, molto bello, camera a 15 $.

5. Cibo.
Cucina locale valida e non aggressiva, nei luoghi turistici contaminata da quella occidentale, quindi senza problemi. Solite precauzioni gastroenteriche (che io non rispetto mai e alla fine pago pegno). I ristoranti già belli vi sfameranno con 5$, a 10$ siamo già nell'elegante. Segnalo, ma solo come esempio. A Battambang - Geco Cafè, in centro (piatti unici sui 4$). A Siem Reap - La tigre de papier in Pub street (ma anche molti altri locali della via) piatti internazionali e khmer attorno ai 4 $, pizza ottima, birra alla spina 0,50$. A Phnom Penh - Khmer Suri, molto elegante (amok di pesce, germogli e vegetables, costine alla griglia super, pollo all'anacardo, spring roll e frutta + bevande per 4 persone a 32$ totali, in un ambiente molto gradevole. - Jakob's Well - cucina khmer e internazionale, stessi costi, dove contribuirete anche a una buona causa in quanto gestito da una associazione per la protezione dei bambini. Non fate follie per non perdere la Happy Herb's Pizza, si tratta certo di fogliette di marjuana come topping, ma in pratica è come se fosse rucola.
6. Mercati.
Trattate su qualunque cosa anche se si dichiara un prezzo apparentemente fisso. Al mercato Russo di Phnom Penh trattare attorno al 50%, negli altri attorno al 30% della richiesta iniziale. Ricordate che lo stesso prodotto è sempre presente da molte parti e una trattativa non conclusa vi farà capire che quel prezzo è troppo basso, così potrete regolarvi in quella successiva per lo stesso oggetto. Il venditore sa qual'è il prezzo minimo a cui può scendere, voi no e dovete scoprirlo. Eheheheeh, fa parte del divertimento.
7. Posti top imperdibili (tra quelli che ho visto).
Angkor Wat, Bayon, Ta phrom, Benteay Srey, Bang Mealea tra i templi. Museo Tuol Sleng. Un villaggio della gente delle palafitte. Il lago Tonle Sap. Phnom Banan e Phnom Sampeau a Battambang. I mercatini nei piccoli paesi. Cercate di imbucarvi in qualche matrimonio, ne troverete parecchi lungo la strada, si riconoscono dai tendoni arancioni.
8. Sicurezza
Nessun problema particolare in tutti i posti e a qualunque ora, totale assenza di pericoli vari, le grane solo per quelli che se le vanno a cercare (trane le ovvie cautele da usare in tutto il mondo).
Ma soprattutto: lasciarsi andare al ritmo del paese. E buon viaggio.




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6 commenti:

pierangelo ha detto...

Caro Enrico sei semplicemente fantastico, le tue parole scorrono morbide come un velo di talco profumato e ben concatenate tra loro.
Leggerti è veramente un piacere sembra di essere il tuo compagno di viaggio.
Pierangelo

Anonimo ha detto...

Merci Enrico pour ce beau récit de voyage.Quel style!! Vivant,drôle et.....douloureux pour les tripes à posteriori!!!!
Je me suis jetée sur mes albums de photos.J'ai retrouvé les lieux visités 6 ans plus tôt, dans les mêmes conditions.Les racines des banians enserrent les temples aux mêmes endroits.Rien de plus à ajouter,merveilles des merveilles à voir absolument.
Voyage facile à faire en autonomie,c'est sûr.
J'en aurais bien repris une petite dose!!!!!
Jackie

ParkaDude ha detto...

Grande Enrico! :)

Domanda (spero non inopportuna): ma alla fine quanto sei stato?

Enrico Bo ha detto...

Grazie Pierangelo, troppo buono,

Nerci a toi Jakie. Tu a eu la possibilité de voir tout ça, donc tu comprende bien mes sensations.

Caro Parka , 17 gg in tutto, riducibili naturalmente se stringi un po' i tempi. (es per chi ha fretta, Arrivare in aereo a Siem reap e stare 3 gg, 2 gg per battambang, due gg di spostamenti e 1 giorno a Phnom Pehn, poi bus per saigon e proseguimento in Vietnam, oppure giro al contrario e proseguimento in Laos. Tieni conto che con un comodissimo bus si arriva a Saigon in poche ore e con qualche ora in in più si va a Bangkok. Via terra si può anche abbinare bene a un giro in Laos.

adry ha detto...

caro enrico, sono stato invitato a leggere il tuo blog da un comune amico con il quale condividiamo la stessa passione per la cambogia. Ho atteso la fine del tuo racconto e ti faccio i complimenti per essere riuscito a trasferire (almeno a me che conosco bene i luoghi), tutte quelle emozioni, sensazioni, odori, che si vivono in cambogia.. la cambogia ti entra dentro e non è possibile tornare indietro senza rimanerne segnati ed amare questa terra e questo popolo.
Adry

Enrico Bo ha detto...

Grazie Adry, effettivamente un viaggio in Cambogia, non è una esperienza banale e il segno che ti lascia dentro è per sempre. E come sempre è meglio vedere una volta che sentire mille volte, quindi un augurio a tutti quelli che hanno letto le cose che ho scritto è di fare la stessa esperienza. Non ve ne pentirete.

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