Ieri sono stato a Milano al Bit, l'annuale vetrina del turismo, un appuntamento in cui è gradevole passare una giornata. Pur considerando la crisi che aleggia, la consueta kermesse si presentava con i tradizionali punti di interesse, spingendo, come è logico sulle mode più in voga. Grande abuso delle parole "naturale", "bio", "incontaminato" , quello che la gente chiede insomma ed è giusto proporre. Per la verità ci si domanda perchè non ci perdiamo questa esibizione, quando ormai il web ci potrebbe dare, da casa, tutto quanto è qui offerto e sicuramente anche molto di più, ma i quattro passi tra gli stand, la tradizionale raccolta di depliant e la ricerca di spuntini golosi, in fondo non fanno rimpiangere il tempo dedicato. Poi a casa con calma sogneremo davanti al monitor, cercardo itinerari e offerte con molta più calma e praticità. Daltronde, lo hanno capito gli amici di Turisti per caso, che nell'enorme spazio messo a disposizione dei loro ammiratori, stanno lanciando la rivista. Un cartaceo in appoggio al telematico, si sta cambiando il mondo ormai, il BIT al servizio dei bytes. Girellando qua e là, si ripresenta sempre l'annoso problema. Turisti che vorrebbero essere viaggiatori, ma non si può, manca il tempo, bisogna lavorare. Un mondo che con la globalizzazione si omologa sempre di più e il turista si deprime perchè a Lhasa trova il McDonald e a Sumatra la Pizzeria Bella Napoli, la Coca Cola dappertutto e le tribù selvatiche che non fanno a tempo a togliersi i jeans prima che il pulmann air conditioned abbia scaricato tutta la comitiva. Forse però il locale con le mutande sta meglio di prima anche se è meno esotico o in qualche caso no, ma come è difficile trovare il bandolo della matassa in questo ingarbugliato problema. Il turismo disturba e rovina, imbastardisce le culture, forse sì, ma porta lavoro e soldi, ma forse anche no, i soldi se li portano via i furbacchioni e sul posto non rimane niente. E' troppo complicato; è vero tutto e il contrario di tutto e a questo punto pazienza, fate un po' come vi pare, cercando di fare quando sei invitato a casa di qualcuno. Non essere troppo invadente e maleducato, cercare di capire e soprattutto sorridere molto. Io intanto, sto cercando di mettere a punto le prossime venticinque mete di viaggio che ho in mente.
sabato 21 febbraio 2009
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1 commento:
Eri a Milano? al BIT? E nulla dicesti???
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