Poiché questo è anche un blog di servizio, oggi stop ai vaneggiamenti natural-teosofico- moralisticheggianti e via libera ad una segnalazione libraria. Complice un caro amico (ve l’ho detto che io, come Eco, non compro libri perché, quei pochi che riesco a leggere, me li regalano) sono venuto a contatto con Jean Claude Izzo, un romanziere morto nel ‘90 a soli 55 anni (quindi a mio vedere giovanissimo) e che risulta godere di una certa notorietà, sebbene abbia scritto sei o sette tra romanzi e racconti. Nell’ambito della lettura estiva di evasione mi è parso assolutamente qualche cosa di più, sebbene si tratti, almeno nella sua più nota trilogia, di giallo noir, genere all’apparenza poco impegnato o degno di grande attenzione.
Invece, se vi lascerete trascinare nel racconto, cosa che vi esorto assolutamente a fare, sono certo che rimarrete avvinti, al di là dell’intreccio, dal quadro d’ambiente mirabilmente descritto e certamente vissuto, di una Marsiglia, crocevia del Mediterraneo, corrosa dai suoi vizi e dalla sua storia, dall’amore per il mare ed i suoi abitanti, dal pessimismo pesante che incombe in ogni riga. Le vicende si dipanano in una città che è protagonista vera del racconto e che incombe sulla vicenda con i suoi contrasti antichi di malavita e nuovi di giovani delle banlieue, con i nuovi problemi che questa commistione provoca.
E’ interessante constatare come le sue considerazioni sulla integrazione dei giovani beur e sulle ondate di violenza provocate da problematiche tuttora irrisolte, siano state pensate e scritte negli anni ’90, mentre appaiono come cronaca dei nostri giorni, in tutto e per tutto previste e raccontate nella loro malinconica e pessimistica mancanza di capacità o volontà di soluzione. Ognuno dei tre romanzi della serie, Casino totale, Chourmo e Solea, vi scorrerà via veloce e forte come il fiume di pastis che il protagonista prosciuga nei piccoli bar del porto, tra profumi di erbe del sud, boullabaisse e sentore pesante di aiolì. Credo non rimarrete delusi.
Invece, se vi lascerete trascinare nel racconto, cosa che vi esorto assolutamente a fare, sono certo che rimarrete avvinti, al di là dell’intreccio, dal quadro d’ambiente mirabilmente descritto e certamente vissuto, di una Marsiglia, crocevia del Mediterraneo, corrosa dai suoi vizi e dalla sua storia, dall’amore per il mare ed i suoi abitanti, dal pessimismo pesante che incombe in ogni riga. Le vicende si dipanano in una città che è protagonista vera del racconto e che incombe sulla vicenda con i suoi contrasti antichi di malavita e nuovi di giovani delle banlieue, con i nuovi problemi che questa commistione provoca.
E’ interessante constatare come le sue considerazioni sulla integrazione dei giovani beur e sulle ondate di violenza provocate da problematiche tuttora irrisolte, siano state pensate e scritte negli anni ’90, mentre appaiono come cronaca dei nostri giorni, in tutto e per tutto previste e raccontate nella loro malinconica e pessimistica mancanza di capacità o volontà di soluzione. Ognuno dei tre romanzi della serie, Casino totale, Chourmo e Solea, vi scorrerà via veloce e forte come il fiume di pastis che il protagonista prosciuga nei piccoli bar del porto, tra profumi di erbe del sud, boullabaisse e sentore pesante di aiolì. Credo non rimarrete delusi.
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1 commento:
Buone vacanze e buon ferragosto! Un salutone, Fabio
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