mercoledì 30 agosto 2017

Ardèche 5: Tra castelli e paesi


Il salone del Chateau des Roure


Stalagmiti a piatti

L'Ardèche è famosa oltre che per le gole, anche per le sue straordinarie grotte. Il terreno calcareo è stato eroso in profondità durante milioni di anni creando meraviglie sotterranee di tutti i tipi, hai solo il problema della scelta. Se lasci la bella strada che percorre le gole, di recente fattura, ma un tempo i paesi all'inizio e alla fine delle gole erano collegati soltanto da un sentiero e dovevi farti la foresta a piedi, ti inerpichi in montagne basse e selvagge ricoperte di boschi fitti e spinosi, all'apparenza impenetrabili, forse ostili all'uomo. Scartata la famosissima Caverna di Chauvet di cui vi ho già accennato, ho scelto di vedere l'altrettanto nota grotta del cosiddetto Aven d'Orgnac, una discesa nel ventre della terra che si protrae per una profondità di 120 metri per i normali visitatori, lungo una scala da percorrere con calma e con numerosi punti di sosta per ammirare le formazioni di stalattiti e stalagmiti che la arricchiscono. Naturalmente gli specialisti ne hanno ancora per diversi chilometri, ma la bellezza delle rocce che ti circondano ha pochi eguali e il breve concerto preparato nella cavità naturale terminale che sottolinea il lavoro delle gocce che cadono dall'alto in mille rivoli sonori ed il gioco di luci che lo accompagna, rendono questa visita davvero compensativa della coda che hai dovuto fare per conquistartela. 

La chiesa di Labeaume
Poi, solo la voglia di percorrere queste piccole strade di montagna tutte curve che vanno da un paesino all'altro in un territorio praticamente disabitato che lascia un senso di mistero e di natura selvatica. Sono paesi antichi, forse completamente spopolati che solo il riflusso del benessere turistico ha in qualche modo rivitalizzato e richiamato a nuova vita, con piazzette e castelli che riportano ad un passato lontano, un medioevo dove forse non era così facile vivere, come lasciano intendere i ruderi del lebbrosario cistercense che rimangono in uno dei punti più suggestivi delle gorges. Ma questa è anche terra di castelli e a Labastide de Virac il Chateau des Roure ti accoglie col fascino del fantasma nascosto e delle consuete capacità dei nostri cugini d'oltralpe di valorizzare quanto hanno a disposizione, anche quando è poco. Comunque subisci il fascino del tempo, la bella esposizione tematica sulla produzione e lavorazione della seta, con l'interessante presenza di una serie di macchine storiche e traversando le camere del castello che mostrano un arredo consono ad illustrarne la storia, arrivi fino al tetto dove puoi percorrere i camminamenti tutto attorno per ammirare quello che è di certo il colpo d'occhio più meritevole di tutta la visita. I rilievi digradanti del sud dell'Ardèche si snodano davanti ai tuoi occhi per onde successive, tra vigneti, boschi e pascoli dove la presenza dell'uomo non si avverte del tutto, né scorgi affatto la sua pervasiva tecnologia. 

Labeaume
Non scorgi auto, né macchine agricole al lavoro e anche le strade sono affogate con le loro curve contorte tra gli alberi verde chiaro, che le inghiottono quasi a volerne negare la presenza. Le stradine in pietra attorno al castello parlano di rifacimenti attenti e ruffiani, che però rimangono comunque così piacevoli da percorrere. Qualche chilometro e sei a Labeaume, un paesetto abbarbicato ad una serie di rocce scoscese che il fiume ha corroso nel tempo. Sosti nella piazzetta davanti ad una chiesa che le due enormi colonne della facciata vogliono mostrare imponente, mentre rimane un desiderio di affermazione di chissà quale signorotto locale che aveva visto lontane cattedrali. Anche le gole di questo fiumiciattolo che lambiscono il paese sono piene di canoe e il greto libero è ricoperto di carne umana che cerca il bacio del sole sempre e dovunque, strizzata in costumi fantasiosi che segnano le pelli come retine da salame da sugo. Fatichi anche a trovare parcheggio lungo stradine, vicoli, salitelle, create per asini carichi di fieno e non per carri di lamiera scoppiettanti. I prezzi esposti sono da affezione, d'altra parte se ti sbatti per arrivarci bisognerà pure pagare. L'acciottolato è fatto da tanti sassi di fiume quasi uguali piantati nel terreno e sa come martoriare piedi ricoperti da suole sottili e non adusi ai penitenziagite medioevali. 

Balazuc
Però bisogna riconoscere che le case hanno un loro aspetto avvincente, il paese è omogeneo e senza sbavature, rientri dal giretto soddisfatto, anche se nelle vicinanze non hai trovato traccia delle centinaia di dolmen promessi nelle guide. Altro piccolo spostamento e, non avendo trovato il villaggio di artisti di Le Viel Audon, evidentemente ben nascosto per evitare di essere scoperto, arrivi a Balazuc, un borgo abbarbicato ad una falesia che precipita nel fiume. Il paesino è un poco più grande e ti consentirà di arrampicarti con fatica attraversi i contorti vicoli ed i camminamenti coperti che, a simiglianza dei nosti borghi liguri, conducono fino alla cima da cui puoi dominare la gola circostante. Anche qui, un sacco di gente, ma ormai ci siamo abituati, rimane da considerare che siamo attorno al ferragosto e hai il dubbio di come sarà la situazione durante il resto dell'anno. Tuttavia la presenza di diversi esercizi commerciali, fanno supporre che comunque un certo flusso di amatori continui anche in stagioni meno cariche. Per trovare da dormire, tocca fare un po' di strada fino a quello che un tempo era di certo un paese che campava sulle terme, a vedere i grandi affreschi sulle facciate delle case, stile belle époque, Vals les Bains appunto, dove leggi una certa grandeur ormai perduta, il segno di un tempo che fu che di certo ha visto i fasti delle damine liberty che venivano qui a passare le acque e ora che rimangono solo più sui fregi dei locali lungo la via principale. La sera i locali del centro fanno un po' di musica d'antan forse in cerca di spinta per i pochi clienti di passaggio che non sai se presi dalla nostalgia del ricordo o nella valutazione di un tempo che non potrà mai ritornare.

Aven d'Orgnac

SURVIVAL KIT

Museo della seta
Aven d'Orgnac - Uno dei 16 siti di Francia. Dopo il video iniziale di una decina di minuti che illustra la storia del ritrovamento, visita guidata di 1 ora con discesa di 700 gradini con varie soste, risalita in ascensore. 13 €. Attorno parco della preistoria con spettacoli e dimostrazioni e museo dedicato. Dedicate alla visita completa almeno un paio d'ore.

Chateau des Roure - Ingresso 9,20 € comprensivo anche del museo della seta (che consiste in una camera con le macchine che è possibile vedere in movimento). Visita con audioguida di circa un'oretta a percorso obbligato dei tre piani fino al tetto. Il fantasma non si vede. Poi potrete fare due passi nel paesetto che o circonda.

Labeaume, Piccolo paese a 15 km da Pontd'Arc. Merita una sosta di un'oretta per percorrerne le strette vie in salita. Grande folla che utilizza il torrente che lo lambisce per attività da spiaggia e fluviali. Concerti nella chiesetta sulla piazza principale.

Chateau des Roure
Hotel de l'Europe - Vals les bains - Albergo che di certo ha visto tempi migliori. Camere datatissime che il gentilissimo gestore non può rendere migliori. Nel bagno squallidino solo una saponetta. Free wifi, tv. Camera 66,80 € senza colazione. Si può parcheggiare nella piazzetta antistante.

Café du Marché - Vals les bains. Nella via principale, con musica dal vivo. Piatto fisso di pasta scotta con frutti di mare + calice di vino e gelato. 16€

Panorama dell'Ardèche

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