giovedì 19 settembre 2019

Gorbio, un pays percé




L'arriere- pays della Costa azzurra è tutto un seguito di paesini deliziosi e ben nascosti, come ho già avuto modo di dirvi ieri, arroccati su una montagna aspra e raggiungibile attraverso stradine strette e tortuose. Naturalmente sono molto più affascinanti al di fuori del periodo estivo quando sono completamente deserti e ti puoi aggirare tra le case semi abbandonate che danno quel giusto senso di spettrale abbandono ed al contempo ti liberano della folla di visitatori che comunque vengono attratti dalla possibilità di fuga dalla calura estiva. A chi volesse dare un'occhiata quando si trovi da queste parti consiglio Gorbio, solo cinque chilometri di curve e contro curve alle spalle di Mentone. Scavalcherete un costone che nasconde l'abitato alla vista dalla litoranea e vi troverete di colpo persi in un passato di vecchie case di pietra dove un tempo la popolazione di queste zone, rada, schiva di incontri e timorosa dei pericoli che arrivavano dal mare, si rifugiava, sempre pronta in caso di arrivi pericolosi, che si potevano comunque tenere d'occhio da una torre di osservazione, a filarsela ancora più in alto in attesa di tempi migliori. 

Qui vedi i terrazzamenti ancora non completamente smangiati dall'abbandono, che raccontano di una agricoltura misera e faticosa, mentre al mare allora si andava solamente per la pesca e null'altro, certo non per fare il bagno. Il paesino è davvero piacevole da investigare, camminando tra le strette e tortuosissime scalinate che ne dividono le abitazioni, tutte serrate comunque le une alle altre da passaggi, archi e ponticelli che mantengono l'abitato solido e resistente, ricordando che qui ogni tanto ci sono stati pesanti terremoti. Ora c'è ancora un certo movimento, si espongono vecchie foto, un negozio di cose vecchie espone materiali di uso antico, nella torre una mostra che si avvia alla chiusura per la fine della stagione. Qualcuno sulla viuzza principale che taglia il paese, gioca a bocce quadre, che con quelle normali, vista la pendenza del selciato, rischierebbe di andarsele a riprendere a mare. Su tutto, la splendida vista dall'alto, sul vallone che scende verso la costa, poi puoi percorrere con calma i vicoletti osservando i gatti che sonnecchiano sulle soglie antiche; andare fino al vecchio mulino/frantoio dove ancora si spreme un raro olio di olive piccole e profumate, per lo meno fino a quando non arriverà fin qui la famigerata xilella e poi se non vi fermate a pranzo nel ristorantino che già offre polenta e coniglio, sarà ora di tornare alla spiaggia, rinfrancati però e non certo delusi.


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