Il foliage della Val Chisone |
In partenza era nebbia bassa e pioggerella fredda, tanto che non si avvertiva la differenza tra cielo e ambiente circostante, poi, man mano che abbiamo guadagnato quota le nubi, pur rimanendo basse sfioravano i rilievi più alti insinuandosi a fondo nei valloni, ma una luce sempre più chiara arricchiva i fianchi della montagna, permettendo ai più stupendi colori dell'autunno di sbocciare con forza sempre più prorompente e dipingere la valle. Che bello questo foliage nostrano della montagna tra gli 800 e i 1200 metri, con la sua mescolanza perfetta di latifoglie e conifere che si stringono le une alle altre senza prevaricarsi. Verdissimi abeti e pini ancor più scuri a macchie che risalgono verso l'altro per nascondersi dietro la sagoma grigia del forte, larici che esibiscono il loro giallo ormai vivissimo e squillante coprendo intere balze, boschi che rivestono coste e fianchi, querce dalle foglie dorate tra le quali spuntano ciuffi di aceri e il rosso vivo del ciliegi selvatici. La varietà delle ocre e dei marroni è ormai completa e non smetteresti mai di girare lo sguardo su queste montagne. Di ora in ora il cielo si rischiara un po' e la pioggia cessata lascia un'aria tersa che vivifica la visuale magnificando ancor di più i colori. Tra le nubi un po' più rade si intravedono le cime ormai già coperte di polvere bianca. Il piccolo cimitero, sta lì, faccia alla valle; il torrente più in basso non riesce quasi a far arrivare fin su, il rumore dello scorrere delle acque che saltano tra le pietre e i massi con gorgoglii preziosi. I nostri morti stanno lì sulla collina, serenamente intenti a riposare delle fatiche a cui la vita li ha sottoposti e ci aspettano tutti. Non sarà poi così male godere di questo spettacolo, senza fretta e senza preoccupazioni, solo assaporando la bellezza dei boschi d'autunno.
Magari un po' più avanti comunque, che è bello anche così. Così puoi ancora usufruire, fermandoti un po' più in giù a Castel del bosco, ai Cacciatori, dell'ospitalità dell'amico Cristiano, che ti porge, naturalmente dopo aver controllato il tuo crin grass, deliziosi gnocchi alla crema di Plaisantif, la rara toma delle viole che si produce in poche selezionatissime forme vicino a Pian dell'Alpe, seguiti da altrettanto deliziosi porcini fritti e una panna cotta ai marroni che carezza il cuore, perché ti vuole bene. Un bicchierino di infuso di foglie di alloro, per aggiustarti lo stomaco e poi via, verso la pianura grigia. Che volete, l'anima è vicino al cielo e si nutre di pura bellezza, ma il corpo ha bisogno, almeno di tanto in tanto, di essere anch'esso rasserenato e necessita di nutrirsi di cose più tangibili, seppure altrettanto premiate dal tocco degli angeli.
Gli gnocchi al plaisantif |
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