giovedì 4 novembre 2021

Ecologia facile 4: Internet e derivati

dal web

Abbiamo già detto dell'agricoltura, della sua innaturalità, della sua indispensabilità e di come si dovrebbe fare esattamente il contrario dei cultori del biologico, non certo per diminuire, mantenere uguale il problema o almeno non farlo aumentare troppo. Altro che decrescita felice, questo sarebbe uno dei motivi per distruggere il sistema a cui tutti sono abituati, ma solo per moderare il peggioramento. Abbiamo già detto dell'agricoltura e degli inevitabili guai che produce. Oggi vorrei che faceste mente locale invece al problema del web e a tutto quello che gli ruota intorno. Forse non molti sanno che  questo aspetto è uno degli altri grandi produttori di emissioni di gas serra (tra il 7 e il 10%). Ma secondo voi, la nostra società potrebbe permettersi di rinunciarvi? Bisogna accettare che il meccanismo del nostro sviluppo, che è stato uno dei motivi dell'affermazione della nostra specie sulla terra, non consente, per funzionare alcuna decrescita, né felice, né tanto meno infelice e comunque, ricordatevelo bene, nessuno al mondo accetterà mai di perdere il tipo di benessere materiale a cui siamo abituati, possibilità di spostamento, cibo sufficiente, luce artificiale, condizionatori e mille altre cose, tutte da eliminare (e comunque non sarebbe lo stesso sufficiente a risolvere il problema), ma non solo, c'è almeno altrettanta umanità che queste cose neanche ancora ce l'hanno e che pretenderebbero di averle, almeno nella stessa misura di cui godiamo noi. 

Guardate questa bella tabella di Worldometer, dove sono elencate le nazioni in ragione delle emissioni di CO2 e la loro popolazione. Nelle prime 4 ci sono Cina, Usa, India e Russia, i grandi inquinatori del pianeta. Vero ma considerate anche la colonna 2 che considera le emissioni per abitante e subito vedrete che un cinese emette porcherie per la metà di un Americano e un Indiano ne produce un ottavo. E voi eticamente considerate giusto, cazziare cinesi e indiani perché vorrebbero arrivare non dico pari a voi ma almeno vicino? Ma qualunque osservatore esterno, un ET che osserva il suo esperimento, vi dirà, ma comincia tu caro mio e riduci i tuoi consumi alla pari di un indiano, poi se ne parlerà. Questa non è solamente teoria, ma, come ognuno ha sentito in questi giorni, si riverbera esattamente con quanto succede nei vari G20 e Cop26. Russia e Cina assenti e gli altri fissano impegni per il 2070, mi scapperebbe da ridere, si può dire che tra 50 anni faremo qualsiasi cosa, tanto è una boutade ridicola di cui nessuno può avere contezza, ma anche per il 2050 0 2040 sarebbe la stessa cosa, non credete. Si tratta del più classico. Kick the can down the road, nessuna frase è più calzante. La Cina, anzi ha confermato che da quest'anno aumenterà le sue centrali a carbone, aumenta anche il solare e l'eolico per carità, ma tutta 'sta gente ha un disperato bisogno di energia per arrivare a quello che ritiene essere una vita accettabile (e voi non la considerereste certo tale). 

Si sono impegnati tutti (anche Bolsonaro e questa è davvero da ridere), sulla carta naturalmente a fermare la deforestazione per il 2030, ma cavolo nei dieci anni che mancano, al ritmo attuale si può sterminare l'intero parco forestale mondiale. E quelli che ne hanno di più (Brasile, Indonesia, Congo,...) sono i più determinati al taglio, perché anche i più bisognosi di sviluppo e lo hanno fatto allegramente fino a pochi minuti fa. E lo faranno ancora di più se trionferà l'onda delle produzioni biologiche che piace tanto anche ai nostri governi (non gliene fregherebbe niente in realtà, ma ritengono che gli elettori la pensino così) e che richiedono come minimo il doppio della superficie a parità di prodotto. Quindi come si può pensare che ci possano essere accordi funzionanti di questo tipo. Le probabilità sono pari a zero. Tutto il resto sono blablabla, come sono blablabla le chiacchiere dei seguaci di Greta, almeno qualcuno di loro è innocente e quindi scusabile, se continua ad usare a manetta telefonino e computer e a pulirsi il culo con la carta igienica devastando il mondo (come ha fatto notare l'ecologista Xi Jin Ping). Ma allora tutto è perduto? Non ci sono davvero possibilità di nessun tipo per impedire la parte di surriscaldamento del pianeta che dipende dall'uomo (anche se nessuno sa esattamente quanta)? Eventualmente nella prossima puntata vi elencherò le cose di buon senso, per lo meno la direzione in cui si potrebbe andare per avere qualche risultano, anche se non è certo che sarebbe funzionale al 100%.


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

3 commenti:

peteranna ha detto...

Ottima e condivisibile analisi.

Anonimo ha detto...

mah...immagino saranno tutte scuse per tirare l'asino dove si vuole...
am

Enrico Bo ha detto...

verificate sempre tutto prima di aderire a un'idea

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!