venerdì 12 novembre 2021

Ecologia facile 5 : Ci sono soluzioni pratiche?

dal web


 In ultima analisi vorrei che fosse chiara la mia idea di fondo che riassumerò in queste poche righe. Il problema del cambiamento climatico esiste ed è serio, ma non credo che sia risolvibile facilmente, in specie con i sistemi con i quali si tenta di convincere il grande pubblico consumatore che è possibile facilmente basta volerlo, mobilitando i giovani che ingenuamente vanno dietro all'onda e che beati loro vedono tutto semplice, basta volerlo. In generale rimarco che queste spinte sono date soprattutto da interessi economici per spingere sistemi e prodotti, fintamente green e si cerca di imporre ad un mercato molto ricettivo, come è diventato da un po' il nostro (vedi anche il mercato dei prodotti "senza"). Perché, a mio parere, è quasi impossibile ottenere risultati concreti? Primo motivo - Le cause primarie (Agricoltura, Comunicazione, Spostamenti, ecc.) sono necessarie e/o comunque irrinunciabili o per necessità di vita o perché nessuno accetterà mai un ritorno all'età della pietra. Secondo motivo - L'eventuale risparmio si otterrebbe solo a patto di costi enormi, che nella pratica nessuno è disposto a pagare, a meno che non lo faccia qualcun altro e in ogni caso posporrebbe solo il problema di qualche anno e sarebbe comunque inutile. 

Terzo motivo - Le nazioni più responsabili del problema non accetteranno mai di rinunciare al loro sviluppo, alcune perché ancora troppo indietro (Cina e India), altre perché non disponibili a rinunciare nemmeno in piccola parte ai loro consumi (USA, Australia, Russia, Europa). Quarto motivo - Le proposte o promesse di ridurre entro anni lontani (2050-2070)  sono davvero chiacchiere inutili e non credibili in alcun modo, prometto insomma che qualcuno che verrà dopo di me troverà il modo tra una trentina di anni, di fare quello che io non posso e non voglio accettare di fare immediatamente. Quindi a mio parere tutto continuerà e come adesso, con qualche risparmiuccio di fondo, tanto per dimostrare che si fa qualche cosa, con qualche stanziamento di pochi miliarducci, per poter dimostrare al proprio elettorato sensibile, quanto siamo buoni e quanto pensiamo alle zone di sottosviluppo, con la spinta invece, verso qualche settore che fa presa sull'ignoranza e la credulità della gente, convinta che sia la strada giusta (elettrificazione dei trasporti, agricoltura "organica" e altre truffe di questo genere), che tuttavia saranno utili al business e all'economia in generale. 

Ci può essere una preoccupazione ovviamente e cioè il fatto che le decisioni sbagliate c e la politica potrebbe prendere in seguito a questo mood, che so io, il divieto dei pesticidi in generale o il blocco di determinate attività giudicate inquinanti rispetto ad altre, come l'uso della plastica, altro dogma ecologista esattamente contrario alla realtà davvero green, possano condurre ad un peggioramento ancora più rapido, ma questa è un'altra storia. Ma davvero non c'è possibilità praticabile o qualche cosa si potrebbe fare, senza comunque pensare che ci siano soluzioni semplici ad un problema così complesso? Qualcuna secondo me c'è, anche se forse non sarebbe risolutiva in tempi brevi. Ve ne cito alcune che mi sembrano più vicine alla realtà, ma senza pretese di avere la verità in tasca. La prima, forse la più semplice ed immediatamente praticabile è una riforestazione di tutte quelle aree che siano tecnicamente vocate e non impiegabili in agricoltura, di qualche migliaio di trilioni di alberi, ma in tempi rapidissimi, direi immediati, anche con semina aere ad esempio, con specie a rapido accrescimento e da modificare geneticamente per avere resistenze a zone meno vocate, per aridità o temperature. 

Una seconda è spingere a tutta su una agricoltura molto più tecnologica, integrata, intensiva, con largo uso di OGM idonei ad un vero salto di qualità produttivo (con conseguente riduzione di utilizzo di terreno) e qualitativo (contenuti e fabbisogni, idrici e di nutrienti), ma mi raccomando da chiamare in altro modo perché l'acronimo è ormai talmente sputtanato che il solo citarlo fa venire la pelle d'oca a tutta la fauna variegata che ci circonda, spingendo su una terza rivoluzione verde che consenta di alimentare in modo adeguato ed finalmente etico tutti gli abitanti del pianeta. Una terza è spingere lo studio e la ricerca incessante, in modo di arrivare il più velocemente possibile ad una energia da fusione nucleare pulita e questa sì davvero green e qui l'Italia è tra le nazioni meglio messe, e potrebbe essere anche una bella fonte di sviluppo nostrano.  Se si arrivasse aduna soluzione concreta in tre o quattro decenni, sarebbe tutta polpa, altro che gli impegni a ridurre per il 2070! Se poi nel frattempo si studiassero metodi per catturare e fissare la CO2 con qualche congegno, macchinario o sistema di filtrazione, benissimo, si andrebbe ad agevolare il punto uno. Ecco, io i soldi li investire solo in queste direzioni, che mi sembrano utili al problema di limitare comunque la parte dovuta all'intervento umano. Poi rimane il problema della pollution, dell'inquinamento, ma questa è un'altra cosa, di cui magari parliamo la prossima volta.


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1 commento:

Antonio ha detto...

concordo!
per essere ottimisti: c'è ricerca, e va incentivata, su metodi di riduzione della produzione e cattura della CO2; speriamo!

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