Il salotto del Mandrogno - 12 aprile 2022 - foto T.Frisina |
Per la serie la madre degli idioti è sempre incinta, sabato notte qualche gruppetto di ragazzacci annoiati dalla nostra pacata vita di provincia, ha deciso di vandalizzare un po' di auto, tra le quali la mia, contribuendo così a aumentarmi la velocità di rotazione degli zebedei, ultimamente già piuttosto surriscaldati. Ora, a parte i lievi danni che tanto paga l'assicurazione, benedetta lei, e il furtarello di un paio di catene arrugginite che stavano lì da quindici anni, tanto non sono mai stato capace di montarle di cui mi frega meno di niente, è soltanto la menata colossale, lo smerigliamento di testicoli, che comporta il fatto, denuncia, apertura del sinistro, carrozzeria, ricerca del vetro da sostituire, che ormai tutto è just in time e quindi capirà bisogna aspettare che arrivi, mica vorrà che teniamo più il magazzino, per carità, ci mancherebbe, e vai e vieni a piedi di qua e di là. E naturalmente tutti i posti dove devi andare sono dall'altra parte della città. Insomma se solo una piccola percentuale degli accidenti che ho inviato all'indirizzo di quei poveri ragazzi, che già hanno la maledizione addosso di dover scegliere di passare così il loro tempo libero, pensate a come sono messi male, non vorrei essere nei loro panni, anzi a mente fredda, qualcuno lo ritiro, almeno i più pesanti, come quelli cinesi più infami, che ti possa nascere un figlio senza il buco del cxxo! In fondo anni di pratica di discipline orientali mi dovrebbero aver insegnato la calma interiore, la cui armonia viene disturbata da questo inutile agitarsi.
Un giorno in un piccolo monastero del Ladakh ad oltre 4000 metri, incontrai un monaco che aveva appena terminato un digiuno di sei mesi, in una grotta nella parete della montagna a mille metri più in alto, meditando. Ora bisogna sapere che durante il digiuno questi monaci non mangiano assolutamente nulla, salvo che ogni giorno i novizi portano loro davanti alla grotta stessa, una ciotola di thé tibetano, questo una decina di volte al giorno. Ora come forse sapete il thé tibetano è costituito da una miscela di thé verde al 70% circa, unito ad un 30% di burro salato di yak, sbattuto in una zangola per ore. Questo spiega in parte, oltre al beneficio della mente, come mai i monaci tornino dal digiuno grassi come vitelli. Comunque il nostro rotondo e rorido monaco alla mia domanda di come potessi trovare la mia pace interiore, fece un grande sorriso, mi chiese da dove venivo e se questa Italia che citavo come il mio paese, fosse molto lontana. Buttai lì circa 10.000 km e lui dopo aver pensato un po' mi rispose:- Ma perché hai fatto tanta strada per cercare le risposte che avresti potuto trovare tranquillamente a casa tua dentro te stesso? Nessuno potrà spiegarti dove sta la tua pace, devi arrivarci da solo guardando la tua interiorità. - e mi congedò bevendosi un'altra tazza di thé. Ah, la saggezza orientale! Ora, a parte il fatto che la risposta non l'ho ancora trovata, anche trovarsi la macchina piena di un milione di microframmenti di vetro che dopo un'ora di duro lavoro non sei ancora riuscito a spazzolare via e hai tutte le mani ferite dalle schegge invisibili che cospargono i sedili e i mantra che stai lanciando con periodica metodicità hanno sicuramente già raggiunto l'empireo o il luogo dove comunque risiede il Buddha, è difficile trovare la pace interiore, secondo me. Comunque va bene così e ieri mi sono comunque rappacificato con me stesso durante una piacevole serata al Salotto del Mandrogno dove ero ospite dall'amico Massimo Brusasco, in cui abbiamo parlato di viaggi ed altri argomenti che sanno sempre rilassarmi le pieghe diaframmatiche.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
2 commenti:
Mi rincresce moltissimo delle tue disavventure, se mi avessi avvisato potevi venire a casa mia e con l'aspirapolvere industriale ti avrei volentieri aiutato. Oggi sono andato in montagna, torno il 21, se ti necessita ancora fammelo sapere. Ciao un abbraccio.
Grazie mille gentilissimo, ma ho quasi risolto
Posta un commento