da ilpost.it |
Vi ho detto ieri di come il cosiddetto sistema democratico, che si identifica anche come sistema Occidentale, fino a ieri considerato vincente e dominante, abbia perso del tutto l'appeal del sistema migliore del mondo a cui tutti tendono e a cui comunque prima o poi tutti arriveranno, magari, alcuni un po' riottosi, dopo qualche "amichevole" spintarella. Sarebbe insomma solo questione di tempo. Ma davvero ne siete convinti? Sentivo ieri illustri commentatori che dicevano che bisogna continuare così, anzi aumentare la pressione per mettere sempre di più Putin all'angolo e isolarlo dal resto del mondo, rendendolo un reietto impresentabile alla comunità internazionale. Qui mi sembra si sia un po' persa di vista la realtà e la sua interpretazione. Consideriamo intanto i numeri. Il mondo libero, Occidentale o come cavolo volete chiamarlo, ma ci intendiamo, è costituito da USA, Canada, Europa (non tutta) e Australia. Il tutto comprende meno di un miliardo di persone. Gli altri 7.000.000.000 (in lettere sette miliardi), cioè sette volte di più non sono comprese in questo novero. Alcuni, come appunto Russia, satelliti vari e Cina, sono decisamente dittature a tutti gli effetti e badate che anche l'India, che è una democrazia sui generis, teorica sulla carta, è sempre più vicina ad una teocrazia induista che la renderà sempre più simile all'Iran e company e in questa situazione, si è ufficialmente astenuta, ma nella realtà appoggia decisamente Mosca nelle parole e nei fatti. E con questo siamo già alla metà del mondo che conta. Se a questi aggiungete tutte le dittature asiatiche, la quasi totalità dell'Africa (che massimamente appoggia la Russia) e il Sud America le cui democrazie sono sempre in pericoloso bilico pencolante verso il caudillismo (se poi volete annoverare Bolsonaro nelle democrazie, fate pure, tanto ha detto che non appoggia le sanzioni) e non vorrete trascurare il mondo arabo e il medio Oriente e le sue liberalissime forme di governo(?), anche queste astenute sulla carta, avete fatto il pieno.
Dunque staremmo isolando sempre di più il nostro Putinone? A me, detto molto sommessamente, sembra che gli isolati siamo noi, un pugnetto di paesi, il cui capofila è ancora fortissimo militarmente e autosufficiente dal punto di vista energetico e di alcune commodities, ma non tutte, specialmente quelle più moderne, con un paio di cani da guardia, che abbaiano molto e che si fanno forza appunto su un po' di risorse che basteranno appena appena per loro e quindi pensano di essere esenti dai danni sanzionatori, magari pensando di rivendere le eccedenze ai loro servitori a prezzo maggiorato, come facevano i colonialisti ottocenteschi, mentre il resto della banda (noi) è nella merda più assoluta, non disponendo di niente e che ha prosperato solo grazie al suo lavoro, il suo ingegno e sulla capacità di trasformare le altrui materie prime e di riesportarle. Gente per le quali, l'isolamento e la fine della globalizzazione significa il ritorno al medioevo, quello dei comuni e degli esattori che sul ponte di ingresso chiedevano un fiorino di tassa, cosa che piace tanto ai sovranisti nostrani. Così, mentre quelli che fanno la voce grossa, avendo le pistole cariche nel cinturone, pensano di poter campare ancora un po' grazie a quello che hanno sotto terra, magari ritenendo che il resto del mondo torni da loro a piatire se per favore li fanno sedere al tavolo, noi europei saremo sempre più ridotti ad un pollaio di galline sfigate che si beccano una con l'altra, litigando fino all'esaurimento.
Noi allora, che stiamo isolando la Russia, stiamo correndo di qua e di là come topi impazziti per andare a elemosinare qualche scorreggia di gas da una serie di paesi (ricordiamoli, magari, Egitto, Algeria, Angola, Congo, Azerbaijan, emirati ed emiratini, tutti regimi solidissimi, come la Libia, ahahahhaah) che sono tutti più o meno legati o legatissimi alla Russia e alla Cina e che a loro volta non aspettano altro che tirare il cappio una volta che ci abbiamo messo dentro la testa. Magari ricordandoci che prima della Russia avevamo come primo fornitore proprio quella Algeria che poi è stata giudicata troppo poco affidabile e vulnerabilissima, poi siamo passati a Gheddafi, non so se mi spiego. E badate che tutti i paesi arabi, Sauditi in testa, sulla carta grandi amici degli USA, finché hanno pagato in armi, adesso stanno girando la testa dall'altra parte per non dire apertamente che stanno con Mosca, magari non l'avete ancora avvertito, guardate magari le vignette satiriche che stanno uscendo in Arabia su Biden. Ma sì continuiamo pure a pensare che stiamo isolando Putin. Tra un po', diamogli tempo, avrà completato un nuovo sistema finanziario a base Yuan (+ Rublo+ Rupia), che avrà un controllo quasi completo di tutte le materie prime e le commodities esistenti, che lo spingerà definitivamente nelle amorevoli e stritolanti braccia di Xi Jin Ping, che, dopo avere reso l'Orso sovietico dalle unghie spuntate, una utile cava di minerali e di grano, aspetterà avvoltolato nelle sue spire che l'Occidente, tronfio della sua superiorità democratica, vada verso il suo definitivo suicidio, per dare inizio al secolo cinese. A quel punto potremo solo più pensare ad organizzare aste internazionali con i quadri del Louvre e degli Uffizi, da cedere in cambio di un po' di petrolio e stabilire un prezzo per i biglietti per un megaparco turistico a tema Italia per pensionati asiatici, sempre che rimanga di moda.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Nessun commento:
Posta un commento