venerdì 15 aprile 2022

Efficienza e realpolitik

Incrociatore Moskwa - dal web


 Ma l'avete sentita quella di ieri, dell'affondamento della nave ammiraglia russa? Io direi che se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere. Oddio, chi conosce la Russia da vicino, sa bene quale sia il suo standard di efficienza, di organizzazione e di capacità predittiva. La Russia è formidabile quando deve buttare sulla scacchiera una quantità spropositata di mezzi, di materiali, di armi. Ecco che le colonne infinite, si contano a chilometri salvo poi scoprire che si bloccano per mancanza di carburante o per i cingoli rotti. E' sempre stato così. Ora che l'incrociatore fotonico, sia stato affondato da un paio di Poseidon, magari lanciati o guidati da Americani o Inglesi, il nostro caro Boris Johnson non sta più nella pelle di gettarsi nella mischia per coprire le sue magagne interne, oppure che siano esplose da sole (?) le munizioni della Santa Barbara, cosa possibilissima per carità, non fa che confermare la mia teoria. Quello è un grande paese, capace di imprese incredibili e di eroismi personali, disposti anche all'estremo sacrificio se bisogna fare qualche cosa di impossibile, lo hanno dimostrato le centinaia di eroi che hanno perso la vita a Chernobil, soffocando il reattore a mani nude, ma nel contempo è anche capace di provocare una Chernobil al mese, grazie all'incuria, alla mancanza di attenzione, al disinteresse dei tanti che a causa di questi regimi, tendono a non prendersi nessuna responsabilità, che stanno fermi per prendere ordini, guai ad avere una iniziativa, potresti bruciarti definitivamente e nella catena del comando, vanno appunto avanti non i bravi ma gli obbedienti, quelli che non portano mai brutte notizie, anche se bisognerebbe farlo. 

Così a poco a poco tutto si deteriora, specie le realtà che devono inutilmente per anni essere controllate per un qualche cosa che forse non capiterà mai. Purtroppo la volta che capita, ecco che si colgono tutti impreparati e l'impressione è quella dello sfacelo completo, della inefficienza più clamorosa. Ed ecco che ci si affida allora alla forza bruta e spietata, la sola che funziona sempre. Se radi tutto al suolo hai risolto il problema alla radice. Se elimini tutti quelli che respirano di sicuro ti libererai anche di tutti i nemici. Diceva giustamente il Vescovo delle forze cattoliche all'assedio di Tolosa, al responsabile militare che gli chiedeva come fare a distinguere i buoni cristiani che pure c'erano in città, dai nemici protestanti che ad assedio concluso si sarebbero camuffati per sfuggire alla morte: - Uccideteli tutti, Dio saprà distinguere i suoi da portare con sé in paradiso -. Qui pare che i battaglioni Siriani, Ceceni e Azoviani, si comportino un po' seguendo questa logica, mettendoci anche un po' di passione personale, evidentemente nel loro DNA per inclinazione naturale. Le orde sarmatiche hanno sempre avuto la propensione a voler abbeverare i cavalli nelle acquasantiere di San Pietro. Noi però, invece di buttare sabbia nelle ruote e acqua sul fuoco, ci siamo fatti accalappiare dalla smania di accorrere alla guerra nel modo più attivo e rumoroso possibile, al fine di scrivere dei bei titoloni sui giornali e ottenere una escalation che non ci interessa prevedere dove arriverà. 

Accettiamo, anzi auspichiamo di buon grado le sanzioni che ci suggeriscono "amici" interessati, che ci danneggiano in modo esiziale pur sapendo che non sono mai servite a nulla, anzi gli alleati ci chiedono sempre di più, di più, dato che siamo noi a pagare, senza però dirci, va bene chiudete il gas e ecco qua ve lo diamo noi allo stesso prezzo, no ce ne daranno forse un po' ma a prezzo doppio o triplo o come l'amica Norvegia, ad un listino quasi dieci volte rispetto ad un anno fa, capirete noi siamo Vichinghi. Stessa cosa da parte dell' "amica" inglese Shell, comodo caro Boris, le dispongo anche io così le sanzioni. Se continueranno a vendere gas a 100 € per un anno, risolvono alla grande tutte le grane che ha loro procurato la Brexit a spese nostre. E la maggior parte dei giornalisti per cui avevo stima, concordano, plaudono, si chiedono come mai non abbiamo ancora chiuso i rubinetti e spento il condizionatore (no, amico Draghi, quella battuta non dovevi proprio farla).  Niente gas dalla bieca Russia, che alla fine, sarà lei a chiudere il rubinetto, non appena potrà girarsi verso i nuovi e affamati mercati dell'Est del mondo ed a prezzi molto maggiori rispetto a ieri, con bilancio attivo alla fine. Insomma tutti contentoni quelli che dovevano essere danneggiati, con in mano la bottiglia di Tafazzi, gli altri. Va beh, i sindaci dove ci sono le nostre trivelle hanno già fatto partire le carte da bollo perché da loro non si può e a Piombino un altro rigassificatore non è proprio il caso, tanto un po' di gas lo possiamo andare a comprare dall'Egitto, nostro grande e democratico amico, che ha dimostrato di recente di esserci molto vicino. Scusa Giulio, ma è la realpolitik, fattene una ragione. 



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2 commenti:

OLga ha detto...

Ti auguro una Pasqua serena.

Enrico Bo ha detto...

farò il possibile, altrettanto!

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