giovedì 4 dicembre 2008
Cronache di Surakhis: 2. Non si può aver tutto gratis
L'allineamento delle tre lune rendeva l'atmosfera elettrica come al solito. La crisi, già, la crisi, si faceva sentire anche su Surakhis e Paularius era preoccupato , ma fino ad un certo punto. La pietra di Baum era comunque un prodotto per ricchi e quindi il consumo era stabile, ma il prezzo della polvere di scarto, che era oltre il 90% della resa della miniera e serviva come incrementatore degli organi sessuali di oltre 80 razze in tutta la galassia, era crollato a minimi storici. La gente pensa meno al sesso durante le crisi, ma prima o poi i prezzi sarebbero risaliti, quello è un mercato che tira sempre in tutti i sensi, pensò sogghignando. D'altro canto anche il costo degli schiavi era sceso parecchio, specialmente i terrestri venivano via per niente; da quando era saltato il sistema dei mutui, metà del pianeta era in svendita e te ne davano tre al prezzo di due. Quindi bastava saper aspettare e lui il tempo l'aveva; intanto interfonò a Lalumai che gli mandasse due intersex di Vega, un po' formose come piacevano a lui, tanto per passare la serata. Si spostò nel taschino della cappa argentea il contatore dell'aria e si sdraiò sulle pelli di kavoki rilassato ad aspettarle. Era un gesto spontaneo ormai, nessuno ci faceva più caso. Già, da quando venti anni prima l'aria era stata privatizzata, a tutti era stato applicato alla mandibola il filo di lycron con il contatore e in effetti non dava fastidio per niente. Della cosa si era cominciato a discutere quando era diventato imperatore provvisorio del Sacro Impero il Piccolo e nonostante tutte le opposizioni fossero contrarie, ma si sa quelli sono sempre contrari a tutto, ma di proposte concrete non ne fanno mai, dopo circa un decennio un coraggioso pool di privati aveva fatto partire la prima di una serie di centrali di depurazione, che in un anno filtravano tutta l'aria del pianeta. E dire che prima toccava andare in giro con le maschere, eppure qualcuno aveva il coraggio di lamentarsi adesso per il contatore, che non dava nessun fastidio. Anche il costo era sopportabilissimo e poi bastava respirare piano con concentrazione zen per consumare di meno. La popolarità del Piccolo era salita molto con l'aria più pulita, tanto che era riuscito a farsi prolungare il mandato a vita e anche adesso che aveva più di cento anni e lo tenevano su con tubi e sonde, ma tra lifting e trapianti di pelle sembrava un giovanotto, i sondaggi dei suoi olovisori dicevano che era molto amato. Inoltre coi contatori si era risolto bene anche il problema della sicurezza, bastava regolare un po' gli erogatori dalla centrale e le teste calde si calmavano subito e se qualche criminale non stava a posto, un clic all'interruttore e il caso era risolto. Anche quello dei prezzi dell'aria era un falso problema. Certo, di tanto in tanto aumentavano un po, d'altronde gli azionisti dovevano pur essere compensati dell'investimento (anche lui aveva una piccola quota nella centrale di Lind), ma esistevano le protezioni sociali e le esenzioni. Se una famiglia non si poteva permettere la bolletta dell'aria, bastava dare un figlio in schiavitù o una figlia al Centro del Benessere Sessuale e ti esentavano per dieci anni. Certo non si può aver tutto gratis, gli schiavi esistono per questo e a loro non viene fatta pagare l'aria e non hanno neanche il contatore. Però per certa gente non va mai bene niente, sono pregiudizialmente contro il sistema e adesso ci si deve sopportare questi cortei di Orchitoidi dell'Aria Libera che vorrebbero l'abolizione universale dei contatori. Approfittano del fatto che non si possono deossigenare; quei puzzolenti bastardi respirano acido solfidrico.
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