mercoledì 25 novembre 2009

Una martire pagana.

Da quando sono stato contagiato dal blogvirus , guardo poco la televisione. Ormai di notizie vere lì, ce ne sono poche. E' molto più interessante girare per la rete, dove trovi tutto, anche le bufale naturalmente. Così girando qua e là ho letto un po' sul blog di Annarita (che vi consiglio di consultare spesso) e che rimanda all'articolo di Marco Crespi su Matepristem, del nuovo film di Alejandro Amenábar, Agorà di cui invito gli amici di Paper Street a fare una recensione. Sembra che, come tanti altri, il film non uscirà in Italia, secondo alcuni perchè l'argomento non sarebbe sufficientemente commerciale per il grezzo palato del pubblico italiano, uso più ai cinepanettoni natalizi di Boldi e De Sica, secondo altri per l'opposizione, per ora assolutamente non esplicita, che arriva da Oltretevere, attenta questa volta a non compiere errori come quelli che diedero al Codice da Vinci e ad Angeli e Demoni, una pubblicità e una diffusione ancor maggiore di quanto meritassero intrinsecamente. Il film racconta la storia di Ipazia, di cui vedete un'immagine nella Scuola di Atene di Raffaello, una seguace di Plotino nella Alessandria dell'inizio del V secolo d.C., in quel momento di certo il centro culturale del mondo. Questa donna fu certamente un personaggio straordinario se già Socrate Scolastico ne parlava così:


...era pronta e dialettica nei discorsi, accorta e politica nelle azioni, il resto della città a buon diritto la amava e la ossequiava grandemente, e i capi, ogni volta che si prendevano carico delle questioni pubbliche, erano soliti recarsi prima da lei, come continuava ad avvenire anche ad Atene. Infatti, se lo stato reale della filosofia era in completa rovina, invece il suo nome sembrava ancora essere magnifico e degno di ammirazione per coloro che amministravano gli affari più importanti del governo.


Era filosofa, astronoma e matematica, insomma una delle più importanti scienziate dell'antichità e come tale libera di pensiero, diremmo oggi, relativista, brutto affare nei tempi in cui prendono vigore da ogni parte i fondamentalismi più biechi e le folle si abbandonano con più facilità ai diversi Credi che danno su tutto risposte certe, Verità non confutabili, comprese quella che tutti gli altri sbagliano e che vanno combattuti senza pietà. In quel tempo, la Chiesa Cristiana aveva ormai spalle molto robuste per cominciare a litigare furiosamente tra le sue fazioni interne, ariani, monofisiti, costantinopolitani, ma soprattutto non andava certo per il sottile con chi non soggiaceva completamente al Credo che ormai aveva preso il potere, cacciando prima gli Ebrei da Alessandria e poi cercando di eliminare fisicamente tutte le persone che non aderivano al potere cristiano, classificandoli come pagani da eliminare. Il famigerato vescovo Cirillo, molto apprezzato da Pulcheria, reggente dell'Impero di Teodosio II ancora bambino, aveva la sua milizia di pasdaran, non sappiamo se in tunica verde, i temutissimi "parabalanoi" o chierici barellieri a cui, con facilità veniva concesso l'attributo di "martiri", che eliminavano ogni traccia di opposizione di pensiero. Il tutto culminò nella distruzione di tutti i templi di Alessandria, che erano i centri del pensiero libero e scientifico, nel 415, con la barbara uccisione di Ipazia, appunto la vicenda narrata dal film. Continua Socrate Scolastico:


Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci. Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brani del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli.

Io credo poco ai complotti e quindi sono convinto che l'uscita del film in Italia sarà impedita da ragioni economiche che renderà soltanto un favore al fastidio delle gerarchie ecclesiastiche. Però è interessante constatare come siano comuni e ripetitivi gli stilemi della storia, come mutino di pochissimo solo le etichette, ma rimangano identici i comportamenti del potere, soprattutto quelli mediatici e propagandistici. E questi sono proprio tempi maturi per la fermentazione dei fondamentalismi, in tanti soffiano ed il forno è già caldo e pronto.
E comunque, se volete, date un'occhiata al trailer originale.



7 commenti:

Annarita ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annarita ha detto...

Complimenti Enrico! Un bellissimo articolo che linkerò a pomeriggio nel post su Ipazia da me:)

salutoni
annarita

Enrico Bo ha detto...

Grazie, essere tuo ospite è sempre un gran piacere!

Unknown ha detto...

Qualche settimana fa c'era un bellissimo articolo su Repubblica che raccontava la vita di Ipazia, che peraltro, naturalmente, per poter essere quello che era dovette decidere di rinunciare a tutto ciò che potrebbe essere (a torto?) considerato vita personale. Ci si chiede mai perchè le grandi donne non si sposano, non hanno figli e si dedicano anima e corpo al proprio lavoro, mentre gli uomini allegramente non rinunciano nè all'utile nè al dilettevole? Purtroppo lo si vede tuttora; in ambito scientifico sono pochissime le donne sposate e con figli, perfino tra quelle che naturalmente non hanno fatto carriera...

Angelo azzurro ha detto...

Un gran peccato se il film non uscirà in Italia. Contribuirebbe a far conoscere questa straordinaria donna sconosciuta ai più ( me compresa)

Enrico Bo ha detto...

Il senso del post voleva soprattutto rimarcare come l'integralismo prenda vigore in particolari situazioni storiche, certamenteproprio oggi, in cui si parla di violenza contro le donne, il caso di Ipazia casca proprio a pennello.

ParkaDude ha detto...

Come al solito, sono quelli che non avranno bisogno di vedere Ipazia che lo vedranno.
Spiace, anche se probabilmente e' vero che non avrebbe riempito le sale di famiglie.

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