martedì 12 gennaio 2010

Cronache di Surakhis 25: Antiche fonti.

Paularius si sistemò i cuscini nella sua ovattata camera della gioia e del riposo, in attesa dell’arrivo di una Consolatrix, che aveva convocato dopo la fine del banchetto. Le cose si erano ormai sistemate, la calma era ritornata in città e la rivolta degli schiavi finalmente sedata con danni collaterali accettabili. Certo l’organizzazione di tutta quella baraonda non era stata facile, ma Paularius poteva ben dirsi soddisfatto per aver concluso positivamente una rogna che solo poche settimane prima appariva di difficile soluzione. Lui, come capo locale della Gilda della Purezza, aveva diversi incarichi sotterranei e quando la Cosca lo aveva convocato per avere il suo aiuto, si era reso disponibile anche con una certa soddisfazione. La zona sud della città era costituita da migliaia di grotte, ormai completamente popolate dai clandestini Andromediani che erano stati agevolati ad insediarsi laggiù per essere utilizzati nella raccolta delle venefiche vipere di Zug, che popolavano il deserto alle spalle della città e della cui bile, i Surakhiani erano ghiottissimi e che nessuno più raccoglieva a causa della pericolosità dei loro morsi. Le perdite tra gli Andromediani erano accettate soprattutto da loro stessi e la raccolta era estremamente economica in quanto in generale non venivano pagati, lasciando però loro libero accesso alle immondizie della città, di cui si potevano nutrire a piacimento e senza controllo. In fondo anche Paularius aveva il suo tornaconto in quanto aveva la concessione di tutta la zona delle grotte e i clandestini gli pagavano un corretto affitto concedendogli un famigliare all’anno per la sua banca degli organi. Purtroppo, recentemente, il Consiglio Comunitario Intergalattico aveva modificato il meccanismo dei contributi sulla bile di vipera, accusando ingiustamente i Surakhiani di lucrare, denunciando una produzione dieci volte superiore alla realtà e la raccolta non era più conveniente neanche utilizzando gli schiavi Andromediani. Il consiglio della Cosca avrebbe voluto eliminarli in fretta con una rapida derattizzazione a gas di tutta l’area, ma Paularius ritenne di proporre una soluzione meno criticabile, soprattutto, paventando il sicuro intervento di quei rompimarroni di Morigeratores sempre pronti a sollevare grane. Avrebbe mosso lui le acque, aumentando gli affitti delle grotte e limitando l’afflusso di spazzatura edibile, fino a far partire la rivolta. Da Spartacus in poi gli schiavi si rivoltano sempre e le squadre di bravi cittadini organizzati, che già mal sopportavano la puzza che veniva dal quartiere periferico, che non era più mitigato neanche dagli effluvi della vicina centrale a merda, non si sarebbero fatti pregare ad organizzare qualche divertente caccia all’Andromediano. Adesso dopo una settimana, i disordini erano finiti ed anche gli ultimi riottosi clandestini erano diventati carne da bollito e tutto era rientrato nella normalità. Peccato per gli affitti pensò Paularius rigirando tra le mani l’ultimo pezzo che aveva comprato ad un’asta di documenti antichi. Era un appassionato ed aveva una grande collezione di quelle carte che illustravano la riprovevole ed insopportabile (almeno per lui, un vero liberale) storia dell’intolleranza dell’umanità. Si accinse alla lettura della antica carta infragilita, comprata ad un’asta di antichi reperti, che diceva:”Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua. Molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche di legno nelle periferie e quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo case fatiscenti. Si presentano in due e dopo pochi giorni diventano sei o dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili e molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina e sovente davanti alle chiese, donne vestite di scuro e uomini anziani invocano pietà con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere, sono molto uniti tra loro e sono generalmente dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano perché si è diffusa la voce di stupri consumati dopo agguati in strade periferiche. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere e non hanno saputo selezionare tra coloro che vengono per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti e di attività criminali.” Era un antico documento che veniva da Sol III, che un tempo chiamavano Terra, una Relazione del Congresso degli Stati Uniti d’America riguardante gli immigrati di un lontano paese che si chiamava Itavia o Italia. Non si leggeva più bene nella carta ingiallita. Era chiara solo la data :1912. Che gente incivile, pensò Paularius, gonfiando il materasso ad aria. Poi posò il documento nella teca, la Consolatrix aveva suonato.


N.d.R. Il documento è riportato da La Stampa del 09.01.2010


4 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

QUANDO I MIGRANTI ERAVAMO NOI...
E' LA STORIA CHE SI RIPETE CICLICAMENTE DA SEMPRE. E LA NOSTRA INTOLLERENZA NON HA GIUSTIFICAZIONI. GLI IMMIGRATI SONO ESSERE UMANI E COME TALI DOVREBBERO ESSERE TRATTATI. CERTO, FACENDO RISPETTARE LE REGOLE, MI SEMBRA OVVIO. DIRITTI E DOVERI DA ENTRAMBE LE PARTI. MA NO ALLO SFRUTTAMENTO E ALLA SCHIAVITU'.

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

In Italia il Paularius del 2010 era il figlio del capo della Cosca locale, chiamata 'Ndragheta: fu arrestato per aver cercato di investire un Andromediano con una di quelle curiose navi terrestri che usavano allora e per essersi ribellato all'intervento della Polizia Galattica.

FEROX ha detto...

Nelle steppe, ed in pianura
C'e' una neve fresca e pura...
Qui il gran freddo ancor perdura
Non da' tregua, e fa paura...
Io, qui in queste quattro mura
Leggo il Blog, con gusto e cura...
Ma ades basta, ca l'e' ura
D' mange' e bejve, e alura...
steme bin, s' veduma ancura
Che chi a Musca....
Se lavura ... !!!

Unknown ha detto...

Certo, una volta gli immigrati erano gli italiani e uno pensa più o meno a torto che dovrebbero riuscire ad immedesimarsi negli attuali poveretti. Ma ohimè l'intolleranza è forse nel DNA. Peraltro ho scoperto da poco di un tragico massacro operato dagli italiani brava gente in Somalia ai tempi del colonialismo; l'episodio è stato del tutto dimenticato (da noi) ma ci furono molti morti innocenti ad opera di cittadini onesti e irreprensibili...

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