martedì 6 aprile 2010

Profumo di qumkat.

Mi sono accorto che, nella mia precipitosa fuga verso i monti, l'altro giorno, non ho neppure fatto gli auguri di Pasqua a nessuno. Sono proprio uno zotico senza la minima netiquette. Vuol dire che mi scuserete anche perchè ormai passata la festa con quel che segue. Però nella fretta mi sono anche scordato di darvi conto della tradizionale puntata rivierasco marzolina dai contenuti gastroculinari interessanti. Da qualche anno infatti è diventata gioiosa abitudine per un ristretto gruppetto di amici (che invito qui a commentare a loro volta con un supplemento di recensione culinaria) fare un salto primaverile nell'entroterra di Varazze nel periodo clou dei carciofi, per uniformarci ovviamente agli indottrinamenti sempre più insistenti della stagionalità a Kilometri zero. Quindi, invece di fare fare scioccamente (come ogni giorno insinua nelle nostre menti Slow food e compagni) tanta strada a un Tir di carciofi per arrivare sulle nostre lontane mense, abbiamo fatto noi un centinaio di kilometri con due auto per andarcene a mangiarcene un paio di kili. Questo è un po' il senso di quanto si sente oggi in TV, dove acuti giornalisti e interessati rappresentanti di associazioni varie osannano il successo di queste vacanze, in cui milioni di persone hanno percorso centinaia di km per andare in agriturismi a consumare cibi a km zero. Scusate se mi sfugge il senso globale della cosa, ma come sapete io, di agricoltura ci capisco poco e quando sento parlare di "naturale" mi viene subito l'orticaria, sono allergico si vede. Però questa è una scusa banale, in realtà il senso del post è che la segnalazione di questo posto la devo fare assolutamente. Usciti a Varazze prendete dunque la contorta strada per il Sassello e dopo circa 4 km girate a destra su una strada che risale il fianco della collina verso il piccolo abitato di Casanova. Arrivati alla chiesetta, seguite l'indicazione "La vecchia fattoria" che vi farà percorrere un viottolo per alcune centinaia di metri fino ad un poggio che domina tutta la valle. Qui, una trattoria senza pretese, dove non ci sono camionisti perchè i camion non ci passano, troverete (su ordinazione) la miglior combinazione agnello-carciofi che possiate immaginare ad un prezzo assolutamente contenuto. Sì lo confesso, punitemi pure, ho mangiato l'agnello tenerello e un po' me ne vergogno, ma fino a che non diventerò definitivamente vegetariano, lo equiparo al mite vitellino e al bravo e altrettanto buon maialino verso il quale ho ancora maggiore simpatia. Comunque, siamo subito partiti con delicati e profumatissimi ravioli di borragine al sugo di carciofi (nessuno del tavolo si è sottratto alla seconda razione, tanto per capirci) che hanno aperto la strada a grandi vassoi con piramidi di teneri tocchetti di agnello e carciofi, tenerissimi entrambi da cui, oltre ai profumi delle erbe liguri, che, sempre a km zero riempiono i vasi davanti al giardino della trattoria, siamo stati travolti per la impagabile scioglievolezza delle carni e dalla totale mancanza di fibrosità dei carciofi stessi. Una vera delizia, da non mancare. Abbiamo chiuso con crema catalata e creme caramel che come dicono in Piemente, disnausia. Un vinello leggero tanto per non bere solo acqua, ma come sapete, il carciofo è nemico del nettare di Bacco. Tutto a volontà, passeggiata inclusa sulla terrazza, per apprezzare una delle prime belle giornate di sole, guardando la valle, circondati dai profumi della Liguria e dal delicato agrodolce sapore delle piante di qumkat. Ognuno ha potuto così sgranocchiare il piccolo agrume direttamente dalla pianta (accentuandone fortemente la fragranza, addirittura col cm zero). Abbiamo già la prenotazione aperta per il prossimo anno (con gli auguri pasquali anticipati).

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Cher Enrico
"Il vento del este" apporte jusqu'en Bretagne la bonne odeur de plats italiens et à 11h du matin, même aprés un copieux petit-déjeuner,il me vient" l'eau à la bouche"!!!!!Ne parlons pas du parfum des qumkats qui arrive jusqu'à nous, mêlé à l'odeur vivifiante des algues.Que de vitamines pour commencer la journée....
Jackie.

Enrico Bo ha detto...

Merci Jackie, aussi le vent de la Bretagne se melange bien aux saveurs de la Mediterranée

Martissima ha detto...

meno male che ti sei dimenticato, così mi sento meno in colpa anche io .....auguroni, mi pare la giornatina al turchino sia stata molto soddisfacente :–0

Anonimo ha detto...

Grazie ,Enrico del gustoso resoconto della bella scampagnata.
Chissa' se riusciremo una volta o l'altra a provare gli altri piatti del menu'.......e allora arrivederci all'anno prossimo....se non vogliamo propare il famoso " coniglio alla ligure "......
Gianna

Anonimo ha detto...

A naso la strada dovrebbe essere quella del Sassello.. Se no perchè andare a Varazze per poi tornare a Voltri??

acquaviva ha detto...

il "centimetro zero" dei kumquat mi ha messo troppo di buonumore!
PS: non mi sento in colpa per non aver fatto gli auguri dal blog, è stato anzi un tentativo di correttezza, per non cercare di entrare a tutti i costi nel privato di chi gli auguri se li scambia con le persone care, mentre in rete cerca invece notizie, spunti o sorrisi di altro genere.

Enrico Bo ha detto...

@astro- comunque auguri anche a te di cuore
@gianna- sì il coniglio non me lo farei mancare
@anonimo - infatti mi ero sbagliato, volevo dire sassello.
@acquaviva- ma non hai mica torto, comunque auguri

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