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Mentre la carovana si avvicina al Mar Caspio, il nostro Marco, fa una notevole scoperta di cui non può valutare appieno la grande importanza; era troppo in anticipo sui tempi.
Cap.21
Di verso tramontana a confine con Giorgens (la Georgia) è una
fontana ove surge tanto olio e in tanta abbondanza che cento navi se ne
caricherebbero alla volta. Ma egli non è buono da mangiare ma sì da ardere, e
buono da rogna, e vegnono gli uomini molto da lunga per quest'olio; e per tutta
la contrada non s'arde altro.... e questo grande mare si chiama mare di
Geluchelan e gira 700 miglia e è lungi da ogni mare ben 12 giornate. E i
mercatanti di Genova navigano per questo mare.
Certo non erano ancora stati pensati motori od altri sistemi per utilizzare il petrolio, ma la sua funzione di ricavarne energia, luce e calore bruciandolo era già ben conosciuta; l'uso alternativo come cura della rogna si può peraltro definire interessante per chi oggi è sempre in cerca di rimedi alternativi. Quindi tutta l'area del mar Caspio (Geluchelan) era piuttosto popolata di mercanti in cerca di affari, in particolare gli odiati Genovesi, i primi concorrenti. Ma il nostro Marco descrive puntigliosamente queste zone, solo sfiorate dalla carovana, che ha una sua meta precisa e quindi deve giocoforza spingersi sempre più ad Oriente passando per la zona montuosa e selvatica che attualmente coincide con il confine tra Turchia ed Iran.
Cap. 21
Ancor vi dico che in questa Grande Arminia, ch'è tutta piena di montagne e
castella assai, è l'Arca di Noè in su una grande montagna nel confine di
mezzogiorno, in verso il levante presso il reame che si chiama Mosul. ...e vi
dimorano la estate tutto il bestiame de’ Tartari per lo buon pasco che v’è…
La leggenda che l'Arca di Noè si sia arenata sulle balze dell'Ararat ha radici antiche, intanto aumentata dall'isolamento della zona e dalla maestosità del monte. Noi arrivammo alle sue balze dopo aver percorso una difficile strada sterrata, proseguendo per alti pascoli fino a quando lo permettevano le due ruo
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3 commenti:
Che meraviglia Enrico! Mi pare incredibile che tu abbia fatto così tanti meravigliosi viaggi. Complimenti peril tuo diario che seuge il Milione. Leggo sempre tutte le puntate.
Sai il fatto è che sono vecchio e inoltre gli 86 paesi che ho visto (presto 87) me li sono sciroppati anche molto per lavoro, alcuni anche una trentina di volte, quindi...Tu di tempo ne hai ancora tanto, che invidia!
con petrolio e formaggi questa volta ho poco a che fare, ma con ricette armene, laghi e monti... http://acquavivascorre.blogspot.com/2010/04/e-ogni-tanto-ci-vuole-anche-un-brindisi.html
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