lunedì 7 giugno 2010

Yi Quan

L’Yi Quan è una delle molte forme di lotta cinesi. Letteralmente significa La lotta (il pugno) dell’intenzione, dall’unione dei due ideogrammi che vi ho riportato. Il primo (Yi) che designa una attitudine dello spirito, come si nota infatti dal sottostante carattere che significa cuore, presente in tutta questa serie di parole legate ai sentimenti e il secondo (Quan) – pugno, (anche qui è ben chiara la parte inferiore dell’ideogramma che significa mano) alla base della denominazione di tutte le arti marziali cinesi. E’ definito anche come Da Cheng Quan ovvero Metodo del grande conseguimento e nacque all’inizio del secolo dagli studi del celebre maestro Wang Xiang Zhai che volle riportare il Kung Fu ormai troppo rigido, imbrigliato da regole eccessivamente teoriche e divenuto poco efficace, ad un metodo più moderno, istintivo e naturale ma allo stesso tempo più vicino allo spirito antico di questa arte marziale. In anni di studio e di confronti, questo grande maestro, che si dice sia rimasto imbattuto, ha tentato di integrare i principi vitali, sintetizzando l’essenza di tutti gli stili della tradizione cinese, badando soprattutto all’efficacia, non disgiunta da una grande bellezza stilistica. Nello studio di questa arte marziale, si tralascia quasi completamente la memorizzazione delle sequenza e delle forme , ritenendole inutili e distoglienti dalla concentrazione e dallo sviluppo dell’atteggiamento mentale e della qualità del movimento, con una conseguente perdita di efficacia. Sembra che chi pratica con costanza l’Yi Quan ritrovi gli atteggiamenti naturali del movimento e quindi, come accade per istinto agli animali, sviluppi le capacità innate di autodifesa e di reazione istintiva di fronte al pericolo.
Siete curiosi? Un’ ottima occasione è partecipare allo stage , aperto a tutti, il 19 giugno al Castello di Roddi (vicino ad Alba), tenuto dal maestro di Yi Quan, Luigi Pelissero, grande esperto di questa forma di arti marziali cinesi, che ho avuto modo di apprezzare in uno stage multidisciplinare, lo scorso anno.
Se volete maggiori informazioni date un’occhiata al suo sito :
http://www.scuoladelprincipiounico.it/
oppure mandategli una mail a:
luigi1967it@yahoo.com


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8 commenti:

Fabio ha detto...

La Cina è una terra lontana, un universo profondo e ricco di misteri. Son molto attratto da questa civiltà e mi chiedo quando avrò la fortuna di fare un viaggio da quelle parti. Un caro saluto, Fabio

Bruno ha detto...

Sono stato in Cina, per lavoro ma ho avuto occasione di girare....e parlando con un'amica del posto mi ha tentato di spiegare alcune cose sulla loro lingue e sulla scrittura..... un disastro :-)

Enrico Bo ha detto...

@Fabio- te la consiglio assolutamente, specialmente in questo momento di colossali cambiamenti
@Bruno- la lingua cinese ha un fascino senza pari, in particolare la scrittura ed è molto meno complicato di quello che sembra.

FEROX ha detto...

"la lingua cinese ha un fascino senza pari, in particolare la scrittura, ed è molto meno complicata di quello che sembra"
....Henry, ma allora come si spiega che e' un' ora che sto leggendo un brano in cinese e ho capito solo meta' brano? Va be' che il brano si intitola: "politica delle quattro modernizzazioni e delle riforme nel commercio delle regioni confinanti tra Russia e Cina" (ne leggo un pezzo tutte le sere per conciliare il sonno....) pero' sul fatto che sia poi cosi' facile il tuo amico Ferox non e' poi tanto d' accordo... a tal proposito, memore della famosa massima di Ormeo Scacciaporcelli, tuonerei con questa massima: "se fosse cosi' facile.... non sarebbe cosi' difficile..." neh? FEROX

Enrico Bo ha detto...

Ferox non fare il furbo, tu che conosci il cinese alla pari del russo. E mandami qualche bell'ideogramma da commentare!

ParkaDude ha detto...

Grazie per avermi segnalato questa arte... sto documentandomi (che qui si ingrassa a non fare sport, e non va bene! :P)

Enrico Bo ha detto...

@Parka-Per un giovinotto robusto come te, non mi sembra male. Provare e poi far sapere.

Enrico Bo ha detto...

@Parka-Per un giovinotto robusto come te, non mi sembra male. Provare e poi far sapere.

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