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sabato 14 marzo 2020

Cina Taiwan 68 - Considerazioni generali

Shi Lin la foresta di pietra


Una valle 
Dunque è venuto il momento di tirare le somme sul viaggio che mi ha portato a visitare le tre province meridionali cinesi dello Yunnan, dell' Hunan, del Guangxi e l'isola di Taiwan. Di certo avrete compreso, se avete seguito la mia lunga analisi, sono quasi quattro mesi che allungo il brodo, che quanto ho trovato nel giro, diverge completamente da quanto mi sarei aspettato e da quello che mi figuravo di vedere. Una delle principali motivazioni che mi aveva spinto a progettare questo itinerario era l'aspetto etnografico che ritenevo di trovare in queste regioni che la Lonely del 2007 descriveva come "extremely remote areas of China" e dove ritenevo di poter incontrare molte realtà tribali, le cosiddette minoranze cinesi, rimaste attaccate alle loro tradizioni, anche se evidentemente raggiunte dai cambiamenti di un mondo globalizzato, perché non ho proprio l'anello attaccato al naso. Non ho trovato praticamente nulla di tutto questo, che dobbiamo dircelo chiaramente, da anni non esiste più. Di certo niente a che vedere con le zone tribali di Vietnam, Laos, Myanmar e stati orientali indiani. Queste zone cinesi, sono ormai perfettamente integrate nello stile di vita nazionale e ricordano le tradizioni, nelle feste popolari e in qualche occasione, come accade nelle nostre Pro loco quando ci si veste coi costumi di una volta nelle feste dei paesi. Una ventata di "valorizzazione" è passata con mano rapida e ferma sulla regione, secondo lo stile tipico e deciso di queste forme di governo, che hanno ben capito come l'interesse turistico della zona fosse elevatissimo e che decine di milioni di persone, soprattutto cinesi fossero interessate a vederla, montando la panna di uno straordinario business.

Moschea
Quindi hanno operato velocemente secondo la mentalità del celeste impero. Primo, rendere accessibile alle masse ogni località interessante, trasformando tutto in una sorta di grande parco di divertimenti tematico, che potesse creare un business colossale a vantaggio certo dei residenti che sono ben contenti di questa scelta, creando quindi strutture ricettive di tutti i livelli e espandendo enormemente le comunicazioni stradali, ferroviarie e aeree. Vi ho raccontato di treni ad alta velocità, autostrade a sei corsie, metropolitane e alberghi di ogni tipo, lungo quella che una volta era il sentiero dei cavalli e del thé, dove ci si avventurava a piedi per raggiungere l'isolatissimo Tibet, giacendo in qualche isolato caravanserraglio.  Parimenti tutte le città ed i paesi "antichi", sono stati completamente "restaurati" a nuovo, secondo il concetto che, criticabile o meno, è la bibbia cinese. Non ha nessuna rilevanza, quello che per noi è "originale", mentre quello che conta è renderlo uguale, possibilmente più nuovo e più bello di quello "vecchio". Di certo vi ho già detto dell'atteggiamento cinese nel considerare la copia come cosa positiva che rende onore alla qualità della cosa copiata e che, essendo più nuova e più efficiente, può essere considerata anche migliore dell'originale. Ecco quindi che tutte o quasi le città ed i paesi che visiterete sono bellissimi, pieni di fiori e angolini deliziosi e tuttavia nella sostanza quasi completamente rifatti a nuovo, mantenendo certo le linee storiche. Anzi, non essendo voi esperti in materia, potreste spesso considerarli assolutamente "originali". Sono pochissime le zone o le costruzioni che sono rimaste le stesse o che almeno risalgano ad un secolo fa. Ci sono interi paesi come ad esempio la città vecchia di Shangrila che, distrutta da un incendio, è stata completamente ricostruita tre anni fa, perfettamente uguale, con la consueta efficienza cinese.

Donna di etnia Yi
Naturalmente tutti questi luoghi sono ormai popolati (come Venezia certo) solo da attività legate al turismo, negozi, locali, alberghi ed invasi fino all'inverosimile dal turismo interno, che a questo punto diventa l'unico che interessa davvero per la sua dimensione. Ecco perché i turisti occidentali, si disperdono in maniera omeopatica in questa massa enorme e scompaiono nel brodo primordiale, cosa che è un problema, perché i servizi non sono in linea di massima dedicati a loro (cucina, lingua, indicazioni), dall'altra invece è un vantaggio perché non esiste la pletora di gente, numerosa nei paesi del terzo mondo, che li aspetta come la manna dal cielo come spesso unica fonte di reddito da mungere il più possibile. Quindi se partite consci di non trovare queste cose, ormai non più esistenti e che a questo punto è inutile rimpiangere, potete invece approfittare di tutto quanto invece vale la pena di vedere e di fare. Tra questi vantaggi, c'è ad esempio per prima, la facilità organizzativa e di strutture del viaggio, sia per gli spostamenti che per le strutture e anche per le cosiddette facilities che troverete nelle zone anche più sperdute da visitare (parchi, mercati, campagne). Poi le meraviglie naturalistiche, certo già note ma assolutamente di rilievo, che di certo un tempo avrebbero richiesto tempo infinito per essere raggiunte e necessità di complessi percorsi pedestri o alpinistici al di fuori delle possibilità della maggior parte delle persone. Per le città ed i paesi, bisogna cercare di apprezzare al meglio la possibilità di vederne comunque la loro complessa struttura, le piccole parti antiche comunque rimaste, scovare, attraverso i consigli delle guide che capiscono questi vostri interessi, non comuni ai cinesi in generale, qualche paesotto defilato e non toccato dalla "valorizzazione turistica", che comunque ancora esiste.
Tetti di Shaxi
C'è adesso anche la possibilità di visitare interessanti musei inseriti generalmente in strutture antiche che raccontano molto bene le tradizioni perdute nella vita di tutti i giorni, ma ancora presenti nella società. Infine per chi conosce già la Cina per esserci stato anni fa, c'è l'opportunità di toccare con mano la velocità di cambiamento che può avere un paese. Di come tante cose, che per noi erano considerate difetti, come un certo tipo di comportamenti, il livello di pulizia, a qualità dei servizi, possa cambiare così rapidamente ed in certi casi superare gli standard che noi ritenevamo ottimali. Inoltre verranno di certo smantellati molti pregiudizi che vi sarete portati dietro, quali la qualità media di vita e di benessere della popolazione, l'attenzione ai problemi dell'inquinamento ed il livello di digitalizzazione nella vita di tutti i giorni, che di certo vi stupirà. Risolvere invece il problema della folla dei turisti non sarà cosa facile, se è un aspetto che vi infastidisce. E' un po' come visitare Venezia. Bisogna programmare con astuzia ed intelligenza, scegliere, giorni e periodi si norma meno affollati, zone meno interessanti per il turismo interno, ore del giorno meno intasate e ricordate che i cinesi sono molto abitudinari, mangiano tutti insieme e così via, così troverete poca gente a visitare le città al mattino presto o alla sera tardi. E poi considerate che grazie alla folla, non sarete importunati da gente che si offre di farvi visitare cose o che ve le vuole vendere. Insomma ci sono tantissimi aspetti per cui questo viaggio merita comunque di essere fatto.

Pietre mani tibetane
Un altro discorso va fatto per Taiwan, che io ho inserito nel giro perché intanto è un paese nuovo che appaga la mia smania collezionistica e poi per il fatto che era molto vicino logisticamente all'itinerario progettato e quindi l'occasione di andarci probabilmente non si sarebbe ma più ripetuta. Certo una settimana è poco per vedere questa isola-stato (anche se ho scoperto che è riconosciuta da pochissimi paesi ormai, Vaticano incluso), perché gli interessi sono molti. Quello sicuramente prevalente per me è stata la possibilità di mettere a paragone i due mondi vicini, i due sistemi, quello dispotico e centralizzato da un lato contro quello più liberal-individualistico volto al cosiddetto capitalismo. Che dire. La differenza apparente non è poi così grande, ma bisogna riconoscere che sul primo versante, un sistema duramente decisionale e coercitivo, appaiato ad una liberalizzazione economica molto pragmatica che ha saputo approfittare bene delle debolezze dei suoi competitori, ha ottenuto l'incontrovertibile risultato di crescita che è sotto gli occhi di tutti e senza ombra di critica, molto uniformemente sparso sull'intera popolazione, pur con inevitabili differenze. Non esiste uguale caso al mondo che abbia saputo portare una così grande percentuale di popolazione dalla morte per fame del periodo maoista ad una agiatezza quasi di livello occidentale in pochissimi decenni, risultato indubitabilmente ottenuto dalle politiche scelte e dal lavoro e dalla dedizione dei cittadini. A mio parere a questo incredibile risultato si è arrivati con un furbissimo mix di coercizione dosata anche senza pietà, che ha accompagnato, blandendola, la naturale brama della gente verso l'arricchimento personale, che essendo favorito in ogni modo, ha creato un consenso molto generale e diffuso.

Io non dubito che se ci fossero in Cina libere elezioni, il partito di governo vincerebbe a mani basse. L'opposizione anche se si fa sentire a suo rischio e pericolo, rimane a mio parere estremamente minoritaria. Mi sembra che, per quanto ne capisco, la gente comune non sia affatto disposta a rinunciare a questo tipo di risultati che si toccano con mano ogni giorno in cambio di libertà, per non non negoziabili, di cui la maggior parte delle persone non sa cosa fare. Al contrario, nella più libera Taiwan (non dimentichiamo che comunque anche qui si trattava di un regime non certo libertario) che ha marciato fortemente negli anni settanta, si trattava di una delle cosiddette tigri dell'Asia, la spinta si è un po' esaurita e che ci si trascina, a mio parere, su un'onda piuttosto stanca e ristagnate, come dire di galleggiamento, sempre in bilico tra un'orgogliosa indipendenza sotto l'ombrello americano e l'ingombrante presenza della vicina potenza continentale che la sovrasta e che non fa mistero di considerarla già sua. D'altra parte c'è nel paese una forte presenza, anche se al momento minoritaria che vorrebbe ricongiungersi alla madrepatria, golosa ed interessata a partecipare ai suoi successi economici. Quindi anche qui, diverse cose da vedere, ma a mio parere nessuna di tale rilevanza da perderci la testa o dal farle ritenere assolutamente imperdibili. A mio parere, una tappa interessante se arrivate a tiro da quelle parti e se avete più tempo dedicatelo anche ai parchi e alle isolette circostanti.

Vendita di ravioli a Feng Huang
A chiosa di tutto, non risceglierei novembre per questo itinerario; il tempo non è ideale, in particolare per gli spettacoli naturali di Guilin e ZhangJiaJie che troverete quasi sicuramente avvolte da una foschia antipatica e negativa per farle apprezzare al massimo, mentre anche le risaie sono nella loro fase meno accattivante a raccolti finiti, con terra e cespi incolti. Niente colori spettacolari, il verde chiaro delle nascite, il giallo oro delle messi in maturazione o gli specchi d'acqua delle semine. Un viaggio da fare comunque. Sotto l'aspetto economico un viaggio abbastanza caro, non aspettatevi i prezzi ridicoli del resto del sud est asiatico. Qui tutto costa, un po' meno dell'occidente ma non troppo meno. La cosa meno cara: gli alberghi, che se vi tenete sui tre stelle e le guesthouse, stanno dai 20 ai 40 euro e il cibo, nei ristoranti calcolate una cena media sui 10 euro, molto meno per i piatti veloci o lo street food. Care le auto con autista, le guide (anche 100 euro al giorno), gli ingressi e i trasporti (treni veloci,ecc.), bene invece i taxi. A Taiwan calcolate almeno un 20% in più per le stesse cose. Rimane comunque un giro che si può fare anche in completa autonomia con mezzi pubblici frequenti ed efficienti (ricordatevi tuttavia il problema della lingua) o in semiautonomia, affidandovi a piccole agenzie locali nelle zone più complicate. Naturalmente rimane, come immaginerete uno dei paesi più tranquilli del mondo, sia per la completa assenza di violenza, insito nel carattere degli abitanti che anche alla scarsa propensione a voler fregare il turista. Potrete a mio parere approfittare dell'occasione, quando sarà finita l'epoca del coronavirus, che corrisponderà di certo ad un periodo di scarsa folla e prezzi bassi per far ricominciare il flusso turistico

Zhang Jia Jie - Parco Avatar



Kao Hsiung
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venerdì 13 marzo 2020

Cina Taiwan 67 - La lingua cinese


Evoluzione di Niao - Uccello

Nel corso della lunga serie di post che sto dedicando a questo viaggio nel sud della Cina, ho più volte fatto riferimento al fatto che, se volete affrontarlo in parziale o totale autonomia, sarebbe di grandissimo aiuto una conoscenza, anche minima e superficiale della lingua cinese. Naturalmente questo breve pezzo non vuole certo essere l'inizio di un corso di Cinese, per il quale non avrei né conoscenze sufficienti, né titoli, ma solamente un'idea di cosa sia questa meravigliosa lingua e magari farvi venire la voglia di darci un'occhiata, visto che siamo in casa e non sappiamo cosa fare. Attenzione intanto al fatto che che non si tratta di una lingua come le altre, da imparare con maggiori o minori difficoltà, ma se ci buttate una prima occhiata, vi accorgerete che è quasi una droga e se cominciando ad interessarvene, non riuscirete più a farne a meno, tante sono le implicazioni di pensiero, filosofiche e perché no, artistiche. Che c'entra con una lingua? Tenete conto che si tratta di un concetto di linguaggio completamente diverso da quello a cui siete abituati. Probabilmente a causa dell'isolamento di questa terra rispetto a tutte le civiltà antiche del Mediterraneo che hanno avuto intensi scambi di idee e di conoscenze, in Cina l'iniziale trasposizione di pittogrammi in scrittura, cosa comune a tutti i primi linguaggi, è rimasta concettualmente tale, perfezionandosi semplicemente nel tempo, mentre da noi, l'idea di sostituire segni a semplici suoni e non a concetti, nata forse in Fenicia, ha semplificato la scrittura a tal punto che il sistema è passato a tutte le civiltà vicine, sostituendo l'alfabetico al pittografico. 

Quindi teniamo sempre conto che per approcciare il fondamento di quella lingua occorre pensare, come facevano gli antichi Egizi e le altre civiltà dell'epoca. Partiamo con qualche semplice informazione di base. Un primo aspetto da tenere conto e che già vi farà capire la sua specificità, è che bisogna considerare come due capitoli differenti la lingua scritta da quella parlata. Ad esempio se voi conosceste due o tremila caratteri, potreste tranquillamente leggere un giornale e capirlo perfettamente pur non sapendo pronunciare una parola o comprendere un semplice saluto parlato e viceversa, se parlaste il cinese alla perfezione, non sareste in grado neppure di leggere un'insegna. Curioso no? Tanto per rimarcare questa differenza infatti la lingua parlata si dice 汉语 - hàn yǔ (parlare Han), mentre quella scritta è:中文 - zhōng wén (scrittura di mezzo, la Cina è il paese di mezzo). Un altro fatto importante è che originariamente il Cinese è una lingua sillabica, nel senso che ad ogni sillaba (ce ne sono meno di 500) corrisponde un concetto, quindi sono sfumati o inesistenti le nostre distinzioni tra soggetto, verbo, aggettivo, congiunzione o avverbio, ma lo stesso suono (e quindi ideogramma) può significare ad es. lingua, parola, parlare, detto, oppure un'altra oro, indorare, dorato oppure un altro significa in (stato in luogo) ma anche vivere o stare in e così via. Questo fatto implica che la grammatica sia decisamente semplice, non esistendo maschili, femminili, singolari, plurali, declinazioni o coniugazioni di sorta. 

Pensate che per ogni verbo noi abbiamo oltre cento lemmi diversi tra tempi, modi e persone (io mangio, tu mangiavi, egli mangiò, ecc., mentre il cinese se la sbriga con io mangiare, tu mangiare, egli ieri mangiare, noi domani mangiare, comodo non vi pare? Ecco perché facciamo parlare così i cinesi nelle barzellette, in quanto per loro è una enorme e incomprensibile difficoltà coniugare un verbo). Naturalmente ci sono per contro complessità di altro genere, come gli ideogrammi classificatori, che adesso non sto a dirvi. L'altra complicazione viene dal fatto che essendoci meno di 500 suoni e circa 90.000 caratteri, ma nessuno sa esattamente quanti siano, ci si trova di fronte ad un considerevole numero di sinonimi, creandola necessità, man mano che la lingua si è sviluppata e complicata, di diventare bisillabica o plurisillabica per evitare confusioni, pur mantenendo però un significato specifico per ogni sillaba. Ad esempio il più comune saluto (il nostro ciao) è  好 - hào (tu buono), mentre telefono, telefonata, telefonare si dice 电话 diàn huà (elettrica parola, dove per elettrico si usa l'ideogramma che significa fulmine, bellissimo no?). Ma diciamo che la parte decisamente più bella è interessante riguarda la scrittura degli ideogrammi che come vi ho detto nessuna sa quanti siano, perché oltre a quelli di uso più comune, che sono al massimo 3000 (alla fine delle elementari sene sanno meno di 2000) ogni settore ha i suoi, quelli della medicina o quelli legali o quelli chimici, tanto che un universitario ne conosce più o meno 10.000, ma tutti gli altri non si trovano quasi mai e casomai ne incontraste uno in un libro capirete certo il senso dal resto della frase. Anche perché qualcosa nel modo di scriverli aiuta. Ecco spiegato il mistero. 

Comprendete come mai come in questo caso il sapere rappresenta un potere; non conoscendo i caratteri legali, devi per forza dipendere da un avvocato e così via. Tutto parte da 34 tratti fondamentali, che si tracciano secondo precise regole, se non le conoscete (da destra a sinistra, dall'alto in basso e viceversa, ecc.) e provate a copiare un carattere, si vede immediatamente che non sapete la lingua (guardate qui una bella spiegazione completa). Con questi tratti si tracciano i 214 caratteri chiavi o radicali, che si richiamano alla natura (acqua, erba, capra, donna, bimbo, persona, bocca, mano, sole, fulmine e così via) che sono pittogrammi antichissimi che risalgono ad oltre 4000 anni fa, stilizzatisi sempre di più nel tempo, ma sempre abbastanza riconoscibili e che mantengono questo significato. Questi poi però si utilizzano oltre che da soli combinandoli tra di loro, in due, tre, quattro o più per formare tutti gli altri più complessi o quelli nuovi che vengono via via creati per esigenze moderne e infine uniti con altri due o tre per formare bisillabi o trisillabi necessaria definire parole moderne. Riconoscendone l'origine abbiamo quella che potremmo definire l'etimologia della lingua stessa, così come noi all'interno delle nostre parole ritroviamo i significati originali latini o greci da cui derivano. Ad esempio il carattere 好-hào, che come abbiamo detto significa Buono, è formato dai due radicali Donna e Bimbo, perché questo concetto è ben rappresentato da una donna accanto ad un bambino. Bellissimo non vi pare? Il pittogramma  Donna poi, è la stilizzazione di una donna di profilo inginocchiata che serve il marito (eheheh), quello di Bimbo rappresenta l'infante avvolto dalle fasce alla vita. Altro ideogramma Pace, tranquillità si scrive 安- ān , con l'uso dei due radicali Tetto sopra e Donna sotto, nel senso che se in casa c'è una donna tutto è più tranquillo e sereno. Femministi dunque? Attenzione però perché Moglie si scrive , 妻- qī, c'è sempre la Donna (sotto) ma l'ideogramma sopra significa Scopa, ehehehe. 

Da questi soli cenni potete comprendere come ogni parola, carattere o ideogramma possa aiutare a capire la mentalità, il pensiero, la filosofia di questo popolo. Gli esempi sono infiniti, in pratica la spiegazione di ogni parola scritta, ne illustra il senso. Vi racconto ancora l'ideogramma Amare, amore che si scrive 愛- ài, costruito addirittura da quattro caratteri sovrapposti: Unghie, Tetto, Cuore, Amicizia, quindi Costruire faticosamente qualcosa con il sentimento insieme a qualcuno. Questo concetto che l’amore sia una costruzione difficile che si fa in due e proprio per questo così fondamentale per l’uomo, mi sembra una osservazione importante per capire che il pensiero cinese ha fondamenti antichi e non si esaurisce nel copiare magliette. Unito a 人- rén (persona) significa Coniuge, quindi - La persona con cui, con fatica, si crea la stabilità attraverso i sentimenti, l’amicizia, il rispetto reciproco -. Forse il nostro modello di sviluppo ci sta abituando ad una aggressività assolutamente letale per il concetto di famiglia e credo in generale per il benessere soggettivo e infine collettivo, ma non preoccupatevi che questa infezione a poco a poco gliela stiamo passando. Da tutto questo discende anche il fatto che se non si conosce un ideogramma, c'è sempre la possibilità, conoscendone qualcuno di cui è composto di risalire almeno alla larga al significato intrinseco. Se nel segno c'è anche il radicale dell'Acqua, state certi, che il significato sarà di qualcosa in cui c'entra il liquido (vino, benzina, lago, mare, ecc.) e così via. Credo che questo basti per spiegarvi l'interesse per questa lingua, che ha implicazioni ben diverse a quelle che ci potrebbero stimolare all'apprendimento del portoghese o del finnico. 

Ciò detto capirete quanto sia importante che in una terra dove quasi nessuno di quelli che incontrerete e a cui dovrete cercare di spillare informazioni, non parlerà l'inglese, incluse stazioni, hotel ecc., sarebbe bene che conosceste alcune parole fondamentali, (hotel, taxi, via, stazione, aeroporto, ristorante, thé, pollo, maiale, gabinetto, molto importante, e così via). In ogni caso prima della partenza, stampatevi su un foglio, tutti gli indirizzi degli alberghi e delle città o paesi dove sarete, da mostrare al tassista. In ogni caso provvedete all'uscita dell'albergo a farvi scrivere su un foglio il luogo di destinazione e non dimenticate questa frase fondamentale: -  hào, shī fù, wǒ qù...  师傅去, Buon giorno maestro (i tassisti amano essere chiamati così) io voglio andare a.... e fate vedere l'indirizzo. Questo basterà a farvi identificare come uno scafato turista, forse residente, più difficile da fregare e non come un occidentale paracadutato lì per caso, vacca da mungere che non riesce a farsi capire da nessuno. Bisognerebbe poi affrontare un'altra delle grosse difficoltà della lingua parlata, cioè il problema dei toni. Infatti ognuno delle circa 500 sillabe, che in effetti sono un po' poche per formare tutte le parole di una lingua, sipronunciano con quattro tonalità diverse, più una senza tono, portando così i suoni totali ad oltre 2000. Ad ogni tono con il quale viene pronunciato un suono corrisponde un significato completamente diverso. Ad es.:Primo tono piano mā, Mamma; Secondo ascendente má, Canapa; Terzo giùe su mǎ, Cavallo; Quarto discendente mà,  Insultare; Neutro  ma  particella modale. 

Modifica nel tempo del carattere Rete
Come vedete qui la questione è più complicata e per questo il cinese è difficile da capire, non essendo noi abituati a distinguere tra differenti tonalità di pronuncia. Ma non volendo spaventarvi più oltre vi ricordo solo che qui si sta parlando del cosiddetto Cinese standard o Mandarino che è conosciuto in tutta la Cina, mentre nelle varie province si parlano dialetti anche molto diversi, almeno cinque i principali come il Cantonese, lo Shangainese, il Fukinese, mentre ogni minoranza parla il proprio dialetto ovviamente completamente diverso magari di origine birmana o vietnamita o tibetana. Tuttavia se la lingua è diversa, per tutte le lingue cinesi (non per quelle delle minoranze) la scrittura è la stessa, per cui se due cinesi non si intendono, basta scrivere per capirsi, ad esempio tutti i programmi televisivi sono sottotitolati in modo che tutti possono comprendere. Tanto per confondervi ancora un poco le idee, data la complessità della scrittura Mao provvide negli anni cinquanta a "semplificare" circa 1700 caratteri tra i più comuni, per cui al momento esiste una scrittura cinese cosiddetta semplificata e una tradizionale, che è rimasta in uso ad esempio ad Hongkong e a Taiwan. Per farvi un piccolo esempio Cavallo nel semplificato di scrive 马 , mentre nel tradizionale è, dove si vede molto meglio la criniera al vento a destra, la coda che pende e i quattro zoccoli sotto, sostituiti da una banale linea nel carattere moderno, molto meno intuibile. Non voglio farvela più lunga, se guardate qui sotto, in passato ho postato parecchia roba sui caratteri cinesi se avete voglia di dare un'occhiata. 



Sui caratteri cinesi:


Stilizzazione di Sui = Trascinarsi



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