Con buona pace di chi ci ha lasciato la pelle, anche il batterio della cacca, se ne sta andando nel dimenticatoio, divorato da altre più importanti notizie, come Pontida. Non ce l'ha fatta, poveraccio, lui, così abituato ad ambienti scuri e sgradevoli, anche se ci si trova benissimo, a far fuori quella specie rognosissima che è l'Homo. Quello ha sette vite, non ci sono né radiazioni, né veleni, né attacchi biologici che tengano, Ne fai fuori un po' e lui, zac, subito si adatta, resiste, come tutte le male piante e dopo un po' non gli fa più né caldo e né freddo. E continua a moltiplicarsi implacabile, mangiandosi, come tutti i bravi parassiti che si rispettino, l'organismo che lo ospita. Non irritatevi, è la sua natura. Al contrario, questo poveraccio di Escherichia si è modificato geneticamente, come succede tranquillamente in natura e questa volta ha voluto tentare anche uno sberleffo crudele. Stanco forse di sentire scemenze interessate sul biologico, biodinamico, macrobiotico, sano e naturale come una volta, ha pensato bene di saltar fuori proprio in uno di quei posti che vengono creati come templi newage dai seguaci delle nuove religioni. Pensa un po', proprio per irridere i cultori del naturale a tutti i costi, che fa bene proprio come categoria filosofica, è andato a ficcarsi dove la natura lo vuole, sui teneri germogli naturali, che fanno tanto bene, per fare il lavoro che faceva tranquillamente fino a non molti decenni fa, quando non imperava ancora la cattiva tendenza a lasciare un po' da parte la natura, spesso matrigna, e a introdurre un po' di tecnologia e pratica igienica.
Certo la maggior parte moriva attorno ai 50 anni, ma vuoi mettere come mangiavano sano e naturale! E che sapori, che profumi! Certo, si faceva del vino che oggi lo sputeresti subito per terra, ma vuoi metter che lo si faceva pigiando con i piedi sull'aia. L'olio di oliva era talmente acido da far paura e in quasi totale assenza di controlli, te lo rifilavano sfuso (che belli quei tempi senza tutti questi imballaggi inquinanti) tagliandolo come meglio credevano, per non parlare del latte, che tra febbri maltese e tubercolosi era una meraviglia per nonni e parenti del nostro povero Escherichia. Ma anche questo lo resuscitiamo con gli altarini degli erogatori del crudo, così i nuovi adepti, come baccanti invasate, se lo bevono senza bollirlo, vuoi mettere che sapore, come quello che mi dava la mia nonna! Lui ha tentato di mettercela tutta, stavolta, povero batterio, anche se la gente, giornalisti compresi non sapevano neanche chi era, né di averne qualche miliardo ciascuno nella pancia, tanto che dai telegironali più sprovveduti si è sentito dire "epidemia di i.coli", così fai vedere che sai l'inglese; ma mi sa che ha fallito anche questa volta.
Tra pochi giorni non ce ne ricorderemo più e potremo tornare ai supermercati a controllare che sulle etichette dei succhi di frutta ci sia scritto "naturale senza colesterolo" o come ho visto su un pacchetto di carote secche per bambini, comprati in Inghilterra: "junk food 0%". L'importante è épater le bourgeois, seguire l'onda, non contrastare la credulità popolare. Non si fanno i soldi andando controcorrente. Giustamente le tanto aborrite multinazionali, che saranno bastarde ma non sceme, stanno aprendo di gran carriera intere sezioni di cibo naturale, biologico e chi più ne ha più ne metta. Intanto le legioni di Escherichia Coli che si satollano nelle nostre pance tenteranno, ogni tanto, tra i miliardi di modificazioni genetiche che "secondo casualità e natura" avvengono ogni giorno, di tirarne fuori qualcuna davvero letale. Ma è fatica sprecata. Siamo ossi duri, qualcuno sopravviverà lo stesso. E' la natura.
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2 commenti:
Il tuo post è un vero capolavoro di ironia. Mi è piaciuto tantissimo.
@Ambra - Grazie. Ma su questo argomento mi innervosisco troppo!
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