mercoledì 15 giugno 2011

Sulla via del Tirolo.


Passata la sbornia mi corre l'obbligo di raccontarvi il motivo della mia assenza della scorsa settimana. E' che mi sento un po' in obbligo verso di voi, che mi seguite lasciandomi spesso tracce piacevolissime della vostra presenza e quindi devo portare la giustificazione, anche perchè il tentativo di pubblicazione di un paio di post che avevo preparato e che dovevano magicamente comparire in mia assenza, grazie alle nuove tecnologie fornite da Blogger, è fallito miseramente, tra gli sbeffeggiamenti della mia gentile signora che si era offerta di farlo manualmente in mia vece, come le altre volte. Ciò detto veniamo a parlare del consueto viaggio di studio annuale, appuntamento ormai d'obbligo organizzato da Italian Wine Travels per il Museo di Agricoltura del Piemonte. Certo perchè sarà anche vero che con la cultura non si mangia, ma questo tipo di viaggi bisogna farli proprio per sottolineare quanto sia falsa questa affermazione. Dunque il Tirolo, a partire dal suo confine meridionale trentino, fino alla sua parte austriaca di Innsbruck, era la meta di quest'anno, area quanto mai omogenea a cavallo di un confine artificioso, densa di tradizioni e di stimoli di ogni genere.

Pur se funestato da un tempo inclemente, non si può negare che in questi luoghi, l'ambiente ha una parte preponderante nella fascinazione del viaggiatore. Percorrendo i fondivalle dove l'opera di antropizzazione ha comunque mantenuto una sua dimensione accettabile, sei sempre circondato da rilievi carichi di verde ordinato e ricco di ogni tono, da quello più scuro dei pini, agli squarci smeraldini dei prati che sporgono dalle radure tra i boschi, brillanti e vivi come se essi soli fossero colpiti da raggi di luce che si aprono la strada tra le nubi gonfie. Piove molto, certo ed è proprio questa la ricchezza e la ragione di questo colore spesso e nutrito, di questo lussureggiamento vegetale che, in larga parte l'opera dell'uomo ha reso così pieno di bellezza. Se poi le nubi si alzano anche per poco, ecco apparire le cime straordinarie delle Dolomiti e delle altre Alpi ancora cariche di neve, che, queste sì senza meriti umani, compongono un quadro assolutamente unico al mondo. Possiamo dire comunque che la gente del luogo ha la capacità piena di valorizzare i suoi tesori e di saperli presentare in modo accattivante.

 Il museo degli usi e costumi di San Michele all'Adige, ai margini di questa area, ne è l'esempio perfetto. Nella cornice preziosa di un antico Monastero Agostiniano, che racconta 900 anni di storia, con una presentazione perfetta, si può seguire un percorso completo, partendo dalle cantine, dove sono raccolti gli strumenti dell'arte vinaria, e di seguito altri quattro piani dove vengono illustrati gli antichi mestieri tipici della zona; gli usi nuziali e religiosi delle popolazioni, con pezzi di uno splendore straordinario; gli ambienti delle case mirabilmente ricostruiti e i momenti ludici e festivi, con una collezione di strumenti d'epoca e costumi preziosi e ricchi. Un rutilare di sensazioni e di incontri che ti lascia davvero il disappunto di potervi dedicare solo poco tempo. La parte moderna dell'istituto agrario rappresenta l'altra faccia della realtà del luogo, con cantine moderne che producono un famoso spumante classico, dove studiano oltre 1000 studenti; con un centro di ricerca tra i più moderni ed apprezzati d'Europa, a dimostrazione che, dove l'investimento viene fatto con oculatezza, i risultati premiano.

Ma le informazioni e gli studi vanno meditati e ancor più rendono se questo approfondimento vien condotto in luoghi ameni, circondati dai vigneti a pergola, sulla costa che circonda la piana rotaliana, che si stende, gemma risplendente, ricoperta ordinatamente di viti e meli, mentre le valli che si dipartono, vanno a poco a poco a perdersi nelle nubi basse. Così avvolti dal caldo legno della sala di ricevimento dell'Agriturismo Ai Serci a Palù di Giovo, il tepore sapido degli strangolapreti al burro e il più delicato coniglio e polenta che possiate immaginare, vi daranno la pace richiesta per entrare definitivamente in sintonia con questa terra straordinaria. A domani con il seguito.



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5 commenti:

Unknown ha detto...

Dovresti fare l'operatore turistico, perchè come invogli tu a visitare i luoghi più disparati fra loro,chi mai ci è riuscito?
Cristiana

Enrico Bo ha detto...

@Cri - Forse nella prossima vita. Grazie di tutto.

giovanna ha detto...

Epperò che viaggi i tuoi viaggi di studio!
Che posti, magnifiche foto magnifiche descrizioni, concordo con Cristiana.
bèh occorre ringraziarti sempre per tutto ciò che tu condividi!
ciao Enri,
g

Adriano Maini ha detto...

Luoghi che meritano sul serio un ritorno. Anche per approfondire.

Enrico Bo ha detto...

@Gio - Grazie e buone vacanze

@Adri - Approfondire , approfondire e ce ne sono di cose buone da approfondire...

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!