giovedì 27 ottobre 2011

Manuale di economia politica 4: La mia manovra.

Come promesso ieri, passiamo ad illustrare l'elenco dei provvedimenti contenuti nella mia lettera alla BCE, che spedirò appena eletto a proconsole unico (o quando prenderò autonomamente il potere come dittatore). A cappello di tutto emanerò una serie di provvedimenti fiscali per regolare molti strumenti finanziari a disposizione di banche e di tutte le istituzioni del settore che rendano più oneroso e non conveniente l'uso di strumenti e leve finanziarie, quando vengano utilizzate a fini speculativi e non propri della loro natura di utilità per la quale sono state studiate. Infatti la mancanza di queste regolamentazioni è stata l'innesco della attuale crisi, che si è comunque sviluppata a causa dei problemi preesistenti che vi ho illustrato ieri. Non voglio entrare nei particolari, ma si può fare facilmente da punto di vista tecnico. Purtroppo queste regole imprescindibili le potrò applicare solo quando sarò nominato imperatore del mondo, in quanto devono essere contemporaneamente valide per tutti   per essere efficaci. Ma passiamo a noi. I provvedimenti che imporrò verranno presi tutti assieme, anche se alcuni avranno applicazione diluita nel tempo, per attaccare sui due fronti il nodo italiano, massa del debito pubblico e mancanza di crescita. A cappello di tutto alcune misure, molto demagogiche, che non hanno come oggetto quella di produrre una cifra cospicua, anzi il gettito sarebbe assolutamente poco consistente, una goccia nel mare, ma che mi darebbero l'autorità morale di poter cavare la pelle a tutti senza essere indicato come un indegno percettore di privilegi. 

Quindi le varie disposizioni con esecuzione immediata, di dimezzamento dei parlamentari, assessori, consiglieri e così via e riduzione degli emolumenti ai rimanenti a un decimo, aumentabile nel tempo solo le le cose andranno a posto. Io percepirei solo 1 euro l'anno come compenso simbolico, anzi neanche quello che è più di impatto. Eliminazione delle province, comunità montane, circoscrizioni e accorpamento dei comuni con meno di 5000 abitanti. A seguire i provvedimenti che daranno la ciccia. Misure per fare cassa e convogliare una consistente massa monetaria. Minipatrimoniale, di non grande entità, ma estesa proporzionalmente non solo ai grandi patrimoni, che sarebbero troppo pochi, ma anche ai piccoli patrimoni che sono tantissimi, in maniera stabile, riducibile solo in un futuro in cui le cose migliorino, sia finanziari che immobiliari, incluso il ripristino di una sorta di ICI (ma con un altro nome, anzi con lo stesso nome, tanto sono il dittatore e faccio quello che mi pare) ridotta sulla prima casa. Introduzione di una serie di ticket quasi generalizzati su ricoveri ospedalieri, pronto soccorso, medicinali, scuola, università. Ogni esclusione riguarderà solo i casi di indigenza assoluta. Un consistente dimagrimento dell'apparato statale, con l'utilizzazione dei soprannumerari provenienti dai settori depurati in attività esclusive di recupero dell'evasione fiscale, affitti non denunciati, lavori in nero, case non censite e così via, eliminando la possibilità, attualmente percorribile con facilità, soprattutto nei casi di forte evasione, di diluire nel tempo e alla fine non pagare l'accertato. 

Per le pensioni, in effetti sono già a 67 anni, quindi non serve nessuna nuova legge, salvo per quelle di anzianità, con una applicazione di questi parametri su base volontaria con incentivi e disincentivi. Vendita graduale di una parte del patrimonio dello stato a cominciare da quello che genera perdite. Accordi con la Svizzera e gli altri stati (come già fatto da parte di Francia, Germania e Inghilterra, quindi possibilissimo) per prelevare le tasse ai capitali italiani colà emigrati. Questi provvedimenti iniziali avranno una entità tale (da attenuare nel tempo in base agli andamenti) da mettere assieme alcune centinaia di miliardi, la parte più consistente dei quali dedicata alla riduzione del debito pubblico, con una botta iniziale molto consistente, esempio non rinnovando i primi 100 miliardi di Bond in scadenza nei prossimi mesi, cosa che provocherebbe certamente una consistente diminuzione dei tassi di interessi, (ricordo che ogni punto in meno darebbe un ulteriore risparmio di 16 miliardi). A questo punto e in quasi contemporanea farò partire i seguenti stimoli alla crescita. Eliminazione di tutti gli ordini professionali, valore legale delle lauree e liberalizzazioni a pioggia in tutti i settori, licenze, orari, ecc. Semplificazione estrema di tutte le pratiche burocratiche e inerenti al lavoro, creazione di imprese e commerci, copiando semplicemente quelle che ci sono in molti paesi, dove si apre una attività in 5 giorni, riducendo l'interfaccia tra stato e mondo del lavoro ad un unico sportello, applicando su vasta scala il silenzio/assenso e lasciando allo stato l'onere del controllo (con tutti quei soprannumerari di cui abbiamo parlato prima) e della punizione finanziaria implacabile ed immediata a chi sgarra, che la gente capisce solo se la tocchi nel portafoglio. 

A questo punto si innesta il difficile discorso dei rapporti di lavoro. Facciamo un passo indietro. Avendo accettato il sistema di mercato (vedi lezioni precedenti) dobbiamo convenire che il rapporto tra datore di lavoro e prestatore d'opera è per sua natura conflittuale, con un soggetto da una parte che, potendo, vorrebbe che chi lavora per lui stesse a disposizione, lavorando alla bisogna per 24 ore al giorno, senza pagarlo affatto, magari facendogli versare anche una piccola cifra a titolo di ringraziamento perché lo si tiene occupato, con eventuali concessioni motivate solo dal fatto di renderlo più efficiente; dall'altra invece, si pretenderebbe, di non presentarsi neanche sul posto di lavoro, ricevendo possibilmente a casa uno stipendio adeguato e che consentisse un tenore di vita di alto livello, seguito da una pensione del 100%. Le diverse condizioni di forza relativa dei vari momenti storici, producono tutte le fasi intermedie in un equilibrio sempre instabile e che si sposta con facilità da una parte o dall'altra. Quindi questo rapporto va concertato tra le parti, tenendo conto della situazione mondiale, salvo che poi la imporrò con la forza. Ora appare evidente da un lato che la serie di garanzie e protezioni di cui gode giustamente una sempre più ristretta fascia di lavoratori e che va ad esaurimento, è difficilmente sostenibile a lungo; d'altra parte abbiamo un crescente numero di fasce produttive che stanno scivolando verso un rapporto reale che potremmo definire di schiavitù volontaria ridotte ad accettare qualunque vessazione dalle leggi vigenti accanto ad una sistema del lavoro, gravato da oneri tali da non renderlo più concorrenziale col resto dei suoi competitors

A questo punto è necessario che dalla parte sindacale, si cessi di combattere una battaglia anacronistica ed inefficace, ma che invece di cedere pesantemente, "contratti" quella che dovrebbe essere una coerente flessibilità con la modifica di leggi, che parevano inizialmente buone, ma che hanno dimostrato errori mortali, sostituendo nella pratica la necessaria e utile flessibilità ad una ingiusta e mortifera precarietà. Chi ha bisogno di un lavoratore per pochi mesi deve avere la possibilità di assumerlo, ma basta che questo gli costi di più di uno fisso, per sconsigliarli questa strada, se l'assunzione a tempo fosse stata invece fissa. Basta agli stage semigratuiti e le finte cooperative e i vari cocopro fasulli, tutti eliminati se il loro costo sarà superiore, contributi pensionistici decenti inclusi, alle assunzioni a tempo indeterminato. In cambio e solo in questo caso,  il sindacato conceda la maggiore flessibilità richiesta e contemporaneamente lo stato una riduzione degli oneri fiscali su impresa e lavoro, con soldi arrivati dalla strizzata di palle iniziale. Comunque in mancanza di accordo interverrò io direttamente. I rimanenti soldi a disposizione derivanti dallo squeeze, tutti su ricerca, istruzione e turismo interno, non a pioggia ma a cominciare dai punti di eccellenza, che non debba più sentire da un professore del Politecnico di Torino, con gli occhi disperati, che le ricerche del suo istituto sulle nanotecnologie che sono ai più alti livelli del mondo, devono rimanere nel campo teorico, perché i suoi colleghi americani hanno avuto un finanziamento di centinaia di milioni di dollari e lui niente  e che ha dovuto lasciare andare i suoi più promettenti dottorandi in Svizzera e Germania dove gli garantivano 3000 euro al mese e aiuto nella sistemazione logistica, in istituti dove la sola area relax è di 600 m3, mentre lui non riusciva a trovargli due metri per lavorare. Intanto attorno a quegli istituti si stanno creando aree tecnologiche per sfruttare le idee ed i brevetti di quelle ricerche in termini economici ragguardevoli, senza preoccuparsi, anzi essendo ben contenti che le magliette le facciano i cinesi ad 1 euro l'una.  

Ho detto cose, strane? Mi sembra che siano le stesse cose che hanno proposto via via tutti i diversi gruppi, la differenza consiste nel fatto che io le applicherò e tutte insieme. Il fatto che in seguito a queste misure, che chiamerò manovra economica e di sviluppo Bo, tutti i sessanta milioni di italiani urleranno nelle piazze come gatti scuoiati maledicendomi, sarà segno inequivocabile che è giusta e saggia. Bene, in caso mi venga affidata da voi questa incombenza, io comincerei da lunedì, tenendo conto che qualcosa avrò comunque dimenticato ed ho bisogno di qualche giorno per limarla ed organizzarmi. In mancanza di elezione diretta per acclamazione, provvederò a prendere il potere con la forza ed inutile che mi diciate che farò la fine di Gheddafi. Ognuno deve essere preparato ed accettare il proprio destino. Con calma penserò alle mie residenze ad alla creazione del mio gruppo di Amazzoni.Alea jacta est.

Continua.


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9 commenti:

Anonimo ha detto...

non vedo l'ora che tu sia l'imperatore del mondo.GLM

Enrico Bo ha detto...

@Gian - grz mi mancano solo più 59.999.999 voti per l'acclamazione.

Martino ha detto...

Alla peggio potrai sempre rivolgerti a Paularius e chiedergli asilo politico.

nina ha detto...

Fantastico Aspirante raddrizzatore delle umane (nonché italiche)sorti , mi pregio mettermi a immediata disposizione del nuovo Ordine Mondiale quale Ministro a Tua scelta, o in via subordinata Collaboratore, o in via subordianta Segretaria tutto fare o in via subordianta Capo clak, o in via subordinata Ammiratrice sincera della tua intelligente ironia.
Nina

Adriano Maini ha detto...

Io intanto vedo un regresso all'Ottocento, indotto anche da reazionari governanti europei.

Enrico Bo ha detto...

@Marty - Paularius mi ha già preparato una residenza sulle colline odorose di Novigorad con uno stuolo di ancelle multilinguate. Dice che se non mi sbrigo a saltare nel buco (dello spaziotempo) faccio una brutta fine).

@Nina. - Un posto da sottosegretaria non te lo leva nessuno ed aumentando un po' il livello dell'adulazione, chissà anche da ministra alle dispari opportunità.

@Adri. Tutte chiacchiere tranquillo, ormai siamo in pieno dentro al burrone.

massimo ha detto...

quando poi diventi imperatore ricordati che siamo amici!

Francesco Zaffuto ha detto...

Ti posso dare il voto, visto che a questa parvenza di democrazia non voglio rinunciare, e visto che mi trovo d'accordo su buona parte dela tua manovra. Ma, ma, sei giovane come il Renzi? Pare che questa sia una precondizione per presentarsi ed ottenere la delega.

Enrico Bo ha detto...

@max - L'imperatore non ha amici solo sudditi, tuttalpiù concubine. Comunque nel tuo caso vedremo di fare una eccezione. Ti va ministro del food & drink?

@Fra - Voto accettato, sono più giovane di Andreotti comunque e questo ti basti.

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