|
Tunku Abdul Rahman Marine Park |
|
Vuol fare la modella |
Alla fin fine, il Borneo è tutto natura, da una parte, foresta pluviale sterminata e grandi fiumi che ti permettono di penetrarla e poi mare straordinario e isole, isole, isole. Non è da queste parti forse il luogo ideale di Mompracem, il rifugio dei tigrotti salgariani? E proprio nel Sabah a otto chilometri dalla riva ecco Labuan, per chi è ancora innamorato perso della sua famosa Perla. Insomma bisogna proprio vederne qualcuna di queste isole. Davanti a Kota Kinabalu, appena fuori dal porto si apre il
Tunku Abdul Rahman Marine Park (in questo sito ci sono tutti i prezzi), praticamente una vasta superficie di mare che contiene cinque piccole isole. Ora se un posto è bello, la gente ci va e c'è poco da fare, quando la folla è troppa, diventa subito brutto, purtroppo bisogna farsene una ragione, non ci sopportiamo l'un altro, l'uomo è una brutta bestia, poco sociale. Però per poterne parlare bisogna vedere in prima persona. Dunque ecco il pulmino del nostro agente, l'efficiente
David della Ooo Haa travel, che ci aspetta puntuale davanti all'albergo. Come in tutti questi tour giornalieri, passa poi a far su, altra gente in diversi alberghi, noi raccattiamo, tre cinesine di Shen Zhen con cappellini a tesa larga e foulard svolazzanti belle epoque, una imponente sudafricana con due figli al seguito con spalle evidentemente dedicate agli sport marini e infine altri tre nordeuropei non meglio definiti se non dalla carnagione ormai vermiglia grazie a precedenti esposizioni al sole equatoriale.
|
Asian sofistication |
Oggi probabilmente termineranno con una rosolatura completa. Fraternizzo con le ragazze che, saputo delle mie frequenti visite nella loro città, pigolano felici, non appena compito qualche vocabolo mandarino. Il pulmino intanto ci scarica al grande molo turistico del porto dove capisci subito a cosa vai incontro. Una marea di gente staziona sotto grandi tettoie in attesa di essere imbarcata per le isole. I negozietti di cibarie varie e bibite fanno ottimi affari. Decine di imbarcazioni di ogni dimensione ondeggiano sull'acqua in attesa di caricare la propria zavorra di carne umana e traghettarla sulla spiaggia concordata. Quando tocca a noi, saltiamo con grazia sul barcone dove si procede alla distribuzione del giubbotto di ordinanza e relativa goffa vestizione, speriamo che una nave di qualche Onlus europea sia appostata nelle acque territoriali per portarci a salvamento in un porto amico. Intanto vengono distribuite anche maschere e pinne, perché tutto è previsto e predisposto. Al fianco del porto vedi estendersi le baraccopoli palafitticola residuale di quella che era la realtà di vita di questa immensa isola, prima dell'arrivo della "civiltà". Ne passiamo almeno tre molto estese poi, passato un breve canale, in poche decine di minuti arrivi alla prima isola, Manukan, dove veniamo sbarcati. Su tutta la vasta spiaggia arrivano le diverse imbarcazioni da terra a getto continuo, sbarcando quelli che da noi chiamiamo "canotteros" o un tempo "domenichini" a centinaia.
|
Vita subacquea - Foto T. Sofi |
Insomma tutta la riva e la circostante area gradevolmente popolata di alberi fronzuti e ombrosi che contrastano coi palmizi della prima fila, è piena come un uovo. La sensazione di soffocamento riminese, con l'aggravante del selvaggio disordine, è incombente. L'acqua calda e trasparente ti dà però subito un senso di sporcizia che galleggia, piena com'è di drappelli indivisibili di cinesi che tentano dimettere la testa sott'acqua, completamente vestiti e intabarrati in giubbotto salvagente, maschera e pinne. Manca solo il fucile e poi cantiamo tutti Abbronzatissima. Per la verità gli snorkellisti, riemergono dall'acqua dicendo mirabilia, in effetti, anche vicino alla riva si vedono un sacco di pesci colorati, però la sensazione non è bellissima, un po' per i rifiuti che comunque la folla troppo numerosa produce e poi per il casino da spiaggia e racchettoni che regna dappertutto e anche perchè fa un caldo tremendo che per fortuna l'acqua, madre protettiva e medicamentosa, in cui ti immergi subito fino al collo, attenua. Intanto ti guardi intorno per fare una valutazione buon peso delle tue sensazioni. La prima considerazione è che la quantità di cinesi che ci sono in giro è davvero incredibile; il turismo mondiale deve tenere conto di questa realtà importante. Girano a gruppi serrati, tutti muniti di bastone per selfie che continuano ad utilizzare in tutte le posizioni, in generale, specialmente le donne rimangono vestite, non sia mai che il sole ingrigisca le loro diafane pelli di perla.
|
Occhio a non strafare |
Rimangono generalmente in gruppetti compatti che si spostano di colpo in acqua o a riva a secondo del programma previsto. I giapponesi sono più smagati, ormai girano il mondo da decenni e hanno un'aria decisamente più sofisticata pur mantenendosi molto coperti. Ci sono anche moltissimi locali data la vicinanza con la città, evidentemente questa rappresenta la classica gita fuori porta, con relativa estrazione di pacchi viveri dalle sporte di gruppi familiari numerosi. Le donne come ovvio sono tutte coperte, velo incluso sebbene colorato e si bagnano vestite, solo qualcuna più giovane esibisce burkini griffati. In effetti in tutta la spiaggia si vedono pochissimi bikini, appannaggio delle rare occidentali ed anche i costumi da uomo non sono frequenti, sostituiti da bragoni sotto il ginocchio e magliette delle varie squadre di calcio. Tuttavia il mare è sempre il mare e fa piacere goderne la carezza calda, chi ci mette la testa dentro poi, trova ancor meglio il suo perché. Il pacchetto prevede ricco buffet preparato sotto gli alberi ombrosi di seconda fascia. Riso e noodles piuttosto piccantini, e poi BBQ di pesci, gamberoni, pollo e granchio in agrodolce molto buono. I dolcetti spariscono subito come in tutti i buffet, dove la torma di razziatori famelici non fa prigionieri. Insomma, breve riposino ed è ora di riprendere il barcone per passare sull'isola di Sapi, più piccolina ed ancor più affollata; poi mentre il cielo, come tutti i pomeriggi, comincia a popolarsi di nuvole sempre più grigie e gonfie, si torna alla base appena in tempo per prendere le prime gocce.
|
Famigliole in vacanza |
Secondo me, se non siete interessati ad uno studio demosociologico dell'ambiente, questo giro converrebbe evitarlo e preferirgli un giorno in più sulle isole davanti a Semporna di cui vi parlerò a breve. Se aspetti che passi la pioggia, puoi fare poi un giro in città, tanto per chiudere la giornata, magari per andare a vedere come funziona una farmacia locale, soprattutto se hai bisogno di risolvere qualche problemino che di solito insorge in questi viaggi esotici. Quella che ho scelto io è bella grossa e rigurgita di scatolette di medicinali all'occidentale, roba seria insomma. Oltre al bancone con il commesso, c'è una bella scrivania con un medico che sta a sentire il tuo problema e poi consulta un computer con attenzione, prima di decidere di venderti quello che ha deciso faccia al caso tuo. Nel mio caso ha subito pensato che mi servisse qualche rimedio per una qualche infezione di tipo sessuale, si vede che gli uomini occidentali che approdano a questo banco hanno in maggioranza questo tipo di problemi. Dopo i miei dinieghi ha provveduto ad una ricerca attenta e ha tirato fuori alcune scatolette di antibiotici che non centravano nulla con il mio caso e solo dopo aver contrattato un po', avendo in mano nomi e cognomi giusti, sono riuscito ad ottemperare ai miei desiderata. Comunque interessante. Saltando tra una goccia e l'altra meglio ritirarsi che domani è di nuovo un'alzataccia. Buona notte.
|
Manukan island |
SURVIVAL KIT
|
Il buffet |
Parco marino Tunku Abdul Rahman - Davanti a KK. Tutte le agenzie organizzano giri in giornata o di più giorni alle 5 isolette del parco. In autonomia potete andare all'imbarcadero dove acquistare i biglietti per il passaggio e ritorno su una o più isole incluso l'ingresso al parco ed eventuali altri servizi come pranzo buffet o pernottamento negli alberghetti locali (vedi i prezzi sul sito). Nel pacchetto sono sempre compresi pinne e boccaglio per lo snorkelling, eventualmente ci sono anche le opzioni di diving. Le isole più visitate sono
Manukan, più grande con vasta spiaggia e possibilità di pernottamento e
Sapi, poco distante e con una piccola spiaggia davanti ad una serie di localini per bere o mangiare qualche cosa. Disponibili i classici divertimenti riminesi, banana tour, kite surf, parasailing, ecc. Sinceramente sconsiglio il tutto, troppa folla che vi dà una immagine negativa di un posto originariamente comunque bello. Tenete conto che essendo un parco ci sono ovunque recinzioni al di là delle quali non si può andare sia in mare che a terra. Forse è più opportuno scegliere l'isola più piccola Sulug che pare sia meno affollata. Sembra comunque che se vi fermate a dormire, quando dopo le sei, le ultime barche hanno portato via i giornalieri, tutto diventi più tranquillo e vivibile. Noi avevamo un pacchetto comprendente la giornata completa con trasbordi in barca sulle due isole, ingressi, pranzo buffet e transfert dall'albergo per circa 300 Myr a testa
(Ooo Haa tour & Travel - Mr David Lim - 40 Main Bazar - Kuching) Date un'occhiata al sito e chiedete un preventivo, affidabilissimo.
|
Il passeggio dopo il bagno |
|
Sulla riva |
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
|
In spiaggia |
Nessun commento:
Posta un commento