mercoledì 5 luglio 2017

Friuli 7 - Aquileia e Palmanova

Aquileia - La facciata della Basilica


La navata centrale
Infine bisogna andare. Il viaggio è finito e l'unica strada che rimane da percorrere è quella del ritorno. Dobbiamo lasciare questo Friuli che ci ha preso così tanto con i suoi paesaggi complicati, con le sue cittadine ordinate, con i suoi sentori di roba buona che ti lasciano nostalgia e deprivazione ancora prima di ripartire per tornare a casa. Inutile aggiungere, come buon peso, Trieste, una delle più belle città d'Italia e le possibilità di sconfinamento per apprezzare le chicche della vicina Slovenia. Insomma c'è di che ripartire tristi e coi musi lunghi. Ma lungo la strada si presentano ancora diverse opportunità che varrà la pena di esplorare e di cui voglio darvi conto. A poche decine di km daTrieste ecco la prima tappa da non perdere, la cittadina di Aquileia appena dietro alla laguna di Marano. Questo centro, che oggi conta solo poco più di 3000 abitanti, è un concentrato di storia che ha pochi uguali specie se facciamo riferimento al suo passato romano quando contava oltre 200.000 abitanti ed era una delle più importanti città d'Italia. Le vicende che sono seguite sono state tra le più movimentate del nostro paese. Punto di passaggio per innumerevoli invasioni barbariche, più volte distrutta e ricostruita fino al transito più famoso, quello di Attila che sulle sue rovine sparse il sale con l'intento di cancellarla definitivamente, devastata dalla peste in vari periodi e di nuovo ridotta ai minimi termini eppure sempre rinata dalle sue ceneri per l'importanza della sua posizione, sempre vitale per i poteri che si sono succeduti. 

Palmanova - La cattedrale
Morta e rinata mille volte, oggi il piccolo paese racchiude un notevole complesso di siti archeologici, apparentemente incongrui con le dimensioni attuali, come il porto romano, il foro e soprattutto la Basilica Patriarcale, un monumento di tale eccezionalità per bellezza e dimensioni che richiede una visita accurata. Questa Basilica è forse la prima costruita nel mondo dopo l'editto di Costantino e conserva una ricchezza unica, una serie di mosaici romani che rivaleggiano o addirittura superano quelli di Villa Armerina. La visita è molto bene organizzata con una serie di passerelle che consentono una visione dall'alto molto ravvicinata che li fa apprezzare nel modo migliore. La grandiosità della costruzione fa perfettamente comprendere l'importanza di questo sito nei tempi antichi. Rimani attonito a valutare le dimensioni di pilastri e navate ed in particolare nel vedere quanto continuamente viene alla luce non appena si procede in una ricerca appena più approfondita e che mostra sempre nuovi strati di costruzioni, reperti, mosaici, elementi sovrapposti gli uni sugli altri nelle diverse epoche e che costituiscono un patrimonio davvero ricchissimo e spesso ancora da scoprire. Ancora pochi chilometri ed eccoci a Palmanova, un'altra città ricca di storia, anche se più recente. Questa è infatti una delle tante città ideali, pensata per dimostrare un concetto di perfezione che ogni epoca ha voluto progettare per lasciare un segno del proprio pensiero. 

Palmanova - La piazza
Qui si trattava di creare una città con caratteristiche di difesa squisitamente militare di cui la Serenissima necessitava assolutamente in quei tempi di guerre continue. Da qui nasce la meraviglia del progetto che secondo alcuni potrebbe addirittura nascere da un'idea di Leonardo, che non potè però essere della partita perché impegnato a Milano. La caratteristica particolare dell'insediamento è la cerchia di mura in cui è completamente racchiusa la città, che racconta di una perfezione geometrica e matematica unica al mondo. La sua perfezione è tale che che da qualcuno è stata definita semplicemente non umana. Solo dall'alto però puoi apprezzare la meravigliosa stella a nove punte della fortezza, coi nove bastioni, le tre porte diaccesso, le diciotto strade radiali di cui sei principali che portano alla piazza centrale, un esagono perfetto su cui si affacciano la cattedrale e gli altri edifici principali, tali da rendere confusi i visitatori che si trovano di fronte ad un panorama identico a 360°. Una numerologia che ruota attorno al numero tre, sulla quale la città è stata costruita. Per la verità ci furono forti difficoltà apopolarla, una volta che i lavori terminarono, non piacendo a nessuno di andarsi a stabilire in una città destinata per sua stessa formazione, alla guerra ed a subire chissa quanti futuri assedi e orde di conquistatori affamati e a quei tempi non si andava tanto per il sottile, si sa, la guerra è guerra, tanto che per popolarla Venezia dovette ricorrere ai forzati prigionieri della repubblica. 

Palmanova - Le mura
Naturalmente poi nei fatti la città non fu mai assediata e dal punto di vista militare non servì mai a un fico secco, come del resto tutte le grandi barriere difensive della storia, dalle varie Maginot al forte di Fenestrelle. Per la verità la bellezza di tutto questo si apprezza poco durante la visita, essendo la sua perfezione evidente soltanto nella vista dall'alto. Di più, l'imponenza della cinta muraria di ben sette chilometri di perimetro, neppure si nota arrivando nella città, e questo proprio come caratteristica voluta per non farla apparire evidente e leggibile da parte di un eventuale assalitore. Infatti, sorgendo la città in una sorta di conca, le costruzioni sono tutte appena al di sotto della linea dell'orizzonte, proprio per non essere interpretabili dal nemico. La città ti appare nella sua evidenza soltanto dopo che hai oltrepassato una delle sueporte. Forse sarebbe opportuno poter fare una passeggiata sui sentieri agibili sulle mura stesse, per la verità ricoperte in molti punti da vegetazione inselvatichita e da rovi impenetrabili. Prima del rientro definitivo bisogna però ancora fare un paio di soste, anche per ottemperare ai temi agroenologici del viaggio. La prima è proprio vicino a Palmanova dove sono situati i famosissimi vivai Rauscedo che forniscono barbatelle di ogni varietà viticola a tutto ilmondo e quindi a Bicinicco, sede delle cantine Stocco per un assaggio ragionato sui vini di questo Friuli, una delle ricchezze assolute di tutta l'area. 

Il magazzino del Grana
Quindi ancora Refosco oltre a Friulano, Chardonnay, Merlot e molti altri ancora offerti a prezzi contenuti pur con il mantenimento di uno standard qualitativo valido. Rimane infine un'ultima tappa da fare al centro di affinamento del grana padano dalla Agriform a Sommacampagna. Certo dà un certo choc il colpo d'occhio del magazzino con 80.000 forme di grana che riposano i tanti mesi necessari a trasformarli nella delizia che arriverà sulle nostre tavole, specialmente se fai un rapido calcolo e riesci a valutare che in questa "banca", che mai nome mi sembra più appropriata, riposano all'incirca dai 25 ai 30 milioni di euro, cifre che vogliono comunque un certo rispetto. Quindi dopo aver assistito al classico taglio della forma, di corsa a riempire i pacchetti di Asiago, di Taleggio, di grana e di tante altre squisitezza  che vanno velocemente a riempire borse e contenitori vari, perché il turista è sempre lo stesso. Qualche cosa deve pur portarsi a casa, se no che viaggio è?! Un ringraziamento perà bisogna farlo e di cuore, all'amico Fassino e alla sua Italian Wine Travel, che ha curato il viaggio sopportando tutte le paturnie del nostro pretenzioso ma in fondo simpatico gruppo, assecondandone i vari desiderata che si aggiungono di volta in volta e all'Associazione del Museo dell'Agricoltura del Piemonte, che da oltre 40 anni continua la sua meritoria attività che include anche la preparazione di questi viaggi di studio, nella figura della sua Presidente onoraria Luciana Quagliotti e ai tanti soci che si dedicano conpassione a fornire sempre nuovi spunti di interesse. A questo punto arrivederci a tutti loro il prossimo anno.

Risultati immagini per Palmanova
Palmanova dall'alto - da casadelser.it

SURVIVAL KIT

Aquileia- A pochi chilometri da grado e comunque sulla strada del ritorno da Trieste. Per una visita veloce direi di non mancare assolutamente la basilica  con i suoi mosaici, per la quale consiglierei di approfittare del giro guidato. Un monumento assolutamente unico da non perdere e da assaporare con una certa calma. Calcolate almeno tre ore, se non voletevedere anche il foro e il porto. Per gli ingressi guardate il sito perché ci sono molte possibilità. Per la sola basilica è gratuito.

Il taglio della forma
Palmanova - Da vedere per la sua perfezione progettuale anchese il tutto non è molto apprezzabile da terra. Guardate prima sui varisiti, le mappe e le foto dall'alto, per poterne apprezzare meglio i punti divistache nonpotrete avere da terra. Direi che in un'oretta potrete sbrigare la pratica. 

Agriturismo Stocco - Situato a Bucinicco, a fianco delle omonime cantine offre pranzi abbondanti a prezzi convenienti, considerata anche la possibilità di abbinare l'assaggio della produzione della cantina. Aperitivo sotto il portico con prosecco. Grande cortesia e qualità del cibo molto valida, anche se noi , come gruppo, avevamo un menù fisso concordato. Locale curato e carino. Se gradite ilvino potrete anche farne scorta allo spaccio della cantina. Merita la sosta.

Spaccio Agriform - All'uscita dell'autostrada a Sommacampagna, può essere uno stop aggiuntivo alle gite verso il nordest. Possibilità di visitare il centro di conservazione del grana padano, vedere il taglio manuale delle forme e infine di approfittare dello spaccio per acquistare oltre al grana padano anche gli altri formaggi della zona come il Piave, il Montasio e molti altri ad ottimi prezzi.

Ilpiatto dei dolci all'agriturismo Stocco


L'aperitivo dello Stocco
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