Prendiamo questo assurdo referendum, talmente inutile e vano, un perditempo e
perdisoldi, da non meritare neppure un commento a margine, ebbene ho scelto in
coscienza di non andare a votare, in primis per segnalare questo disinteresse
costruttivo e poi, cosa per me ancora più significativa, perché avrei voluto
contemporaneamente votare SI e No allo stesso tempo. Seguite il mio
ragionamento, intanto tutti i partiti al 90%, pensando che questa fosse la
volontà anticasta della maggioranza degli elettori, avevano già votato SI, e questo
avrebbe già reso inutile e ozioso il referendum stesso, quindi ero portato
correttamente a votare NO, perché nel merito era la cosa più corretta da fare,
oltre alfatto che in generale sostengo sempre ii perdenti. Ho convinto infatti,
con lunghi ragionamenti, amici giustizialisti a cambiare il loro sì in un più
ragionato no. Poi il vento è cambiato, partiti che ufficialmente si erano
dichiarati per il sì, avendo fiutato, come cani che si aggirano attorno allo
sterco, che forse, molta gente si metteva a ragionare e che c’era una qualche possibilità
che, opportunamente spinti, molti cambiassero idea con qualche probabilità che
le percentuali cambiassero, pur essendo assolutamente disinteressati al merito della
questione, ma solo ritenendo che questo potesse dare una spallata al governo,
hanno cominciato a far campagna sotterranea per il NO, infatti vedo molti tra i
barricaderi felpati e i fasci più neri, che hanno cambiato idea e si danno
molto da fare in questa direzione, dato che visto che un referendum perso ne ha
già sistemato uno, chissà che la storia non si possa ripetere. Allora avrei
deciso di votare SI, dato che questo pessimo governo è comunque infinitamente
meglio di quelli che gli vogliono fare le scarpe. Non ci crederete, ma ho
convinto altri amici che volevano votare No a girarsi al SI. Come si faceva
nell’esame di retorica ad Atene nel IV secolo. Prima dovevi convincere la
commissione esaminatrice della teoria A, poi quando questi erano convinti, dovevi
riconvincerla dell’esatto contrario e solo allora eri promosso. Allora non so
cosa farete voi, ma io non posso votare nello stesso tempo NO perché è oggettivamente
giusto e SI perché è politicamente giusto. Voi invece, fate un po’ come vi
pare.
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