lunedì 21 settembre 2020

Recensione: Anita Nair – Sapore amaro

 



Un altro libro della nota scrittrice indiana di Cuccette per signora, che segue il filone a lei caro, quello dell’esplorazione dell’animo femminile, dei suoi segreti, delle sue debolezze, della sua forza. Il romanzo, che si legge velocemente è sostenuto da un fil rouge piuttosto macabro: la falange di un dito di una ragazza suicidatasi per la vergogna e per amore negli anni ’60, raccolto e nascosto dal suo amante segreto dopo la sua cremazione. Questo impedisce all’anima della ragazza di trovare pace e a causa di ciò il suo spettro continua a vagare, partecipando e mettendo a nudo i sentimenti più segreti di una lunga serie di donne, ragazze, bambine quando l’osso passa di mano in mano, offrendo uno spaccato dell’universo femminile dell’India di oggi, nella quale la figura femminile è così profondamente spaccata tra tradizione e pulsioni di modernità. Anche qui, è poi questo l’aspetto interessante, al di là della storia in sé, questo caleidoscopio di sentimenti che racconta bene i contrasti a cui è sottoposto oggi l’universo femminile indiano. In queste pagine tra il calore ed il colore della campagna dai mille verdi del Kerala, il paese dell’autrice, gli amatori troveranno ambienti, odori e sapori di questo affascinante mondo che molti di noi amano senza preclusioni.


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