domenica 28 febbraio 2021

Recensione: A. Nair - Sapore amaro


Siamo ovviamente lontani da Cuccette per signora, il fortunato libro che ha fatto conoscere in ambito internazionale questa pur brava scrittrice, molto interessante per chi vuole conoscere altri cieli e altre voci, tuttavia questo Sapore amaro (titolo molto fiacco se paragonato all'originale Eating wasps) è sufficientemente intrigante e intriso nel profondo di profumi di spezie indiane da renderne impellente la voglia di arrivare alla fine. Come sempre la nota dominante di questa autrice, lo scavare nel profondo dell'anima della donna indiana, pervade il raccontare, che prende in esame via via diverse figure femminili che casualmente vengono a contatto con una reliquia piuttosto macabra, una falange di un dito di una sfortunata ragazza suicida guarda caso per pene d'amore, rimasta nascosta per decenni in un vecchio armadio, condizionandone e raccontandone le storie che si intrecciano attorno. Insomma con una scusa o con l'altra è pur vero che quasi ogni autore scrive un solo romanzo e poi ne riprende le fila e lo ripete in tutti quelli successivi. Comunque sia per gli amanti dell'India (come me) che per chi è anche soltanto interessato a conoscere questo mondo dal di dentro, con la voce delle sue protagoniste e non per sentito dire, rimarrà una lettura piacevole e interessante. Per me lo è stato sicuramente.


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