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Era una notte buia e tempestosa e la luce dell'alba ancora non si intravedeva attraverso le stecche malandate della tapparella che girava a scatti e con fatica, consunta dagli anni. Pure, anche se sarebbe stato assolutamente più piacevole crogiolarsi tra le coperte ancora un po', bisognava alzarsi, rassettarsi alla meglio ed uscire, affrontando i rigori di quell'inverno che seppure mite era sempre fastidioso di per sé, l'aria fredda sul volto, quel leggero brivido lungo la schiena e l'umidità della nebbia bassa, la nota distintiva della città. Si infagottò nello sciarpone caldo e si strinse le spalle cercando la forma del piumino ormai adattato al suo corpaccio adiposo, prima di lasciarsi andare al ritmo sonnacchioso della città che ancora si stava svegliando. Apriva anche qualche bar dopo la pausa arancione, visto che oramai, anche se i morti continuavano ad ammassarsi nelle stanze di attesa dei cimiteri, si era passati al giallo, sulla spinta dei bisogni economici che premevano, anche se nessuno osava dire che, tempo tre o quattro settimane e si sarebbe di nuovo tornati indietro.
Intanto, man mano che passavano i minuti, si diffondeva nell'aria quel chiarore lattiginoso che dava la sensazione di muoversi in un Ade d'oltretomba, in un paese dei Cimmeri, popolato da ombre sottili che si muovevano silenziose schivandosi l'un l'altra per il timore del contagio, anche se i più tenevano la mascherina abbondantemente sotto il naso. Raggiunse il Centro in pochi minuti e qui poté finalmente apprezzare uno dei pochi vantaggi che la pandemia aveva avuto tra le sue conseguenze. Fare le analisi necessarie era diventato molto più semplice di prima, finite le lunghe code, le attese, la folla di questuanti inattesa. Appuntamento ottenuto in pochi click, ingresso al minuto previsto, registrazione e pagamento al momento, pochi istanti per le pratiche tecniche e poi via a casa, o già col referto in mano o trovandolo già in pdf dopo tre giorni nell'apposito sito, da scaricare e girare direttamente al medico, che ti invia con mail la necessaria ricetta, da mostrare sul telefonino al farmacista o volendo, girargliela per farsi mandare a casa direttamente i medicamenti voluti. Un buon miglioramento, no? E poi vai a lamentarti del Coviddi.
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