lunedì 1 marzo 2021

Nunchaku tra i monti

 


Anni 70, più o meno metà, diciamo più di 45 anni fa, giovane e di belle speranze, dovevo ancora conquistare il mondo che stava lì davanti ai miei piedi pronto per essere conquistato. Tutto da fare, da costruire, tante strade davanti, bisognava solo decidere quale prendere. Trenta chili di meno e mille possibilità. Le arti orientali mi hanno sempre affascinato, di certo non supponevo che i decenni successivi mi avrebbero portato così tante volte in Oriente a goderne dei suoi aspetti, delle sue suggestioni, dei suoi fascini. Il Kodokan, storico sodalizio alessandrino, aveva portato per primo questo vento dell'est ad Alessandria e da lì aveva appassionato tanti ragazzi della mia generazione. Il nunchaku volteggiava leggero come i miei pensieri privi di preoccupazioni, sotto le falde del Pelvo, destinato anch'esso a diventare uno dei miei luoghi del cuore. Anni facili e privi di difficoltà, per lo meno apparentemente, forse sarebbe stato opportuno fare di più, ma dirlo dopo è facile, tuttavia rieccomi qui, così tanti decenni dopo, senza nunchaku tra le mani, ma anche senza rimpianti.


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