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Capisco che a lungo andare si diventa noiosi, ma d'altra parte, di che argomento vuoi parlare, col Covid in calo costante e le diatribe politiche in sonno, come direbbero alla loggia Ungheria. Dunque la situazione si incancrenisce e ogni giorno che passa lavora contro Putin, che sempre di più vede diminuire i suoi ammiratori. Più Ukraini vengono trucidati e più il mondo si stringe (a parole) a Kiev. Un Kerensky che si immola alla Allende, con la famiglia deportata e sparita tra i ghiacci siberiani, già circolano i meme, sarebbe una vittoria definitiva per l'Ukraina. E inoltre, ma come, il secondo esercito più potente del mondo non riesce a piegare quattro scalzacani guidati da un Grillo qualsiasi? Già, le cose non sono mai così facili come sembrano. Da una parte il grande esercito, non si sa bene quanto motivato (mica sono tutti Spetnaz pronti a trucidare tutti quelli che vedono come a Grozny), ci saranno anche tanti ragazzi calati tra i campi neri di cernosiom ukraini come sulla luna, a chiedersi cosa ci fanno tra quelle donne e bambini, ponendo magari poca attenzione alle brigate che cercano di fargli la festa. Ricordo un amico russo circasso che mi raccontava, di quando diciottenne era stato mandato su un carro armato a Praga e non riusciva a capire perché per le strade della capitale cecoslovacca (la sera prima al campo c'era stata vodka libera per tutti), invece di essere accolto come un liberatore e con le grida festanti e i baci lanciati dalle ragazze, tutti gli sputavano addosso e gli lanciavano insulti. Mi disse che non si era mai sentito così fuori posto, deluso e tradito da chi lo aveva mandato lì.
Intanto questo banco di prova, se trascuriamo i poveri morti incolpevoli che ogni battaglia lascia colpevolmente dietro di sé, è molto interessante per capire come cambiano i modi e i sistemi di fare le guerre. Già si intravede la preponderante importanza della guerra elettronica, che in questo momento si sta combattendo all'impazzata silenziosamente da ambo le parti, sia sul danneggiamento dei sistemi di arma e di combattimento, giacché ormai tutto ha smesso da tempo di funzionare in manuale, alla cosiddetta disinformazja, che è parte vitale per conquistare consenso e aiuti, morali e materiali, soprattutto armi incluse, mostrando al mondo porcherie e crimini di guerra, veri o presunti, non ha nessuna importanza, tutto, come ha insegnato Trumpo, diventa verità, basta dirla con convinzione. Ha detto bene lo scacchista Kasparov, grande nemico di Putin, lo potete piegare solo rovinandolo economicamente, dovete portare la Russia alla bancarotta. Ma non è così semplice come pensano in molti. Il mondo economico ha tali e tante implicazioni che ogni mossa che si fa, provoca conseguenze che rischiano di essere più dannose per chi le impone che per chi le subisce. Certo colpire i circa 200 miliardi che Putin ha nascosto all'estero servirebbe, ma non si sa neanche bene dove siano. Colpire i movimenti di denaro della Russia col mondo tramite il blocco dello Swift, abbiamo visto che danneggia di più l'occidente e potrebbe innescare una crisi monetaria mondiale peggio della Lemann Br., inoltre le riserve in dollari della Russia, grazie a tutte le vendite di materie prime e idrocarburi innanzi tutto sono immense e prima che le esaurisca ci potrebbero volere anni. Bisogna lavorare in questa direzione ma con sagacia e consultando bene gli aborriti bancari che conoscno i meccanismi del danaro.
Sono certo che non è cosa facile trovare la strada giusta. Intanto questa guerra si sta combattendo pesantemente, sembra davvero ridicolo dirlo, soprattutto sui social, Twitter, Telegram, Tiktok e Facebook, che tra le altre cose non si riescono, cosa incredibile, neppure ad oscurare. La Cina dovrebbe meditare molto su questo. Per Putin si sta facendo sempre più difficile, se non decide di peggiorare la situazione radendo al suolo Kiev e qualche altra città, Dnipro o Karkhov, come ha fatto in Cecenia, ma qui misembra più difficile. Leggiamo con attenzione Sun Tzu: se non hai forze sufficienti e preponderanti, evita di invadere il territorio nemico che non riesci a controllare completamente. E qui non vorrei dire, se si va al di là di una azione isolata da specialisti, quando si deve muovere una massa organizzata, mi sembra che stia emergendo la ben nota efficienza russa, pronti via, una volta manca la benzina, un'altra volta il martello, un'altra volta il coglione da metterci sotto. In generale, per quanto ne ho esperienza io, i russi sono magnifici solo se c'è da fare il supremo sacrificio, l'eroismo stakanoviano una tantum o lo spianamento al suolo, chi c'è, c'è. Diversamente l'organizzazione difetta un po'. Comunque, se la cosa si prolunga per un'altra settimana, bsognerà sedersi forzatamente a un tavolo e parlare. Bisogna vedere però, al di là delle boutade ridicole di offrire una sede in Bielorussia, chi ha l'autorevolezza di essere ascoltato da entrambi. Difficilmente mi sembra possano avere successo Turchia o Polonia, troppo legate ai contendenti e anche l'Europa si è schierata. Potrebbe avere successso secondo me la Cina, e non fate gli spiritosi dicendo che la sede scelta potrebbe essere Taipei, così magari dopo Xi Jin Ping rimane lì.
Io butto lì la mia proposta che sarebbe epocale. Si proponga Papa Francesco. Un tavolo di discussione in Vaticano e lui vestito di bianco che li accoglie e di fronte al mondo e soprattutto alle telecamere, si inginocchia davanti a loro, come sa fare lui e gli chiede, per pietà di cessare di uccidere. Sarebbe impossibile non piegarsi alla richiesta. Chiusi nella Cappella Sistina, si troverebbe di certo un accordo.
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