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Annamo ’bbene, direbbe la Sora Lella, testimone della saggezza popolare al sentire che stanno per partire i missili, l'inflazione grazie ai prezzi del gas macina punti, la FED si appresta a intervenire smentendo le previsioni di mancanza di preoccupazioni, Biden macina gaffes a profusione e Putin aumenta le navi nel mar Bianco mentre gli altri lo fanno nel mar Nero, tanto per fare pari e le borse sono sull’ottovolante e nel frattempo da noi si vota Amadeus o Signorini. Ma no, non badate a queste cose, non fate gli antipolitici a prescindere che è tutto un magna magna e via discorrendo, non siate banali e qualunquisti, riconoscete che una sottilissima e complicatissima partita a scacchi si sta giocando su tutti i fronti. Purtroppo la pretesa berlusconiana aveva bloccato tutto fino a sabato, se no certamente si sarebbe partiti prima con i giochi piu’ sottili. Non prendetevela, è la norma, avere un presidente gradito ad una parte politica per sette anni non è cosa di così piccola importanza e il fatto che non ci siano al momento maggioranze assolute, fa piu’ complicato il gioco. Visto che la pratica Draghi, che avrebbe raccolto sicuramente i voti necessari e sarebbe sicuramente il piu meritevole, è quasi impossibile da percorrere, per fortuna dico io, perché lui serve di piu’ al governo e mentre al Colle avrebbe come conseguenza la caduta del governo e votazioni immediate, cosa ovviamente invisa alla maggioranza dei votanti necessitanti di diritto pensionistico, quindi è necessario ovviamente passare ad un accordo.
Messa in ultima possibilità, come extrema ratio (anche se sarebbe la migliore in assoluto) il ticket riMattarella-Draghi, ieri la destra ha fatto il primo ballon d’essai, con tre nomi da bruciare subito, al limite uno, Nordio o qualche altro di bandiera, da usare per fare oggi un test anti franchi tiratori, lasciando velato, ma non troppo, spazio alla Casellati, che ha anche il vantaggio di essere una donna, con la possibilità gradita, di dare spazio al suo posto a un uomo dello schieramente avverso (Cencelli è sempre il must di ogni suddivisione di potere), magari tentando un colpo di mano alla quarta votazione o in minore peso a Frattini. In risposta la sinistra ha fatto una dichiarazione molto distensiva, richiedendo un incontro per mediare, senza proporre nomi in contrasto, scelta che sarebbe stata aggressiva e non incline alla mediazione. Ma fate attenzione alle interessanti dichiarazioni di esponenti importanti dei due schieramenti, che non vogliono pronunciare il nome di Casini, ognuno dicendo che è certamente dall'altra parte, ma che se fosse proposto non sarebbero pregiudizialmente contrari. Queste dichiarazioni sono, secondo me molto significative, ricordatelo.
Può essere certo che FdI si voglia differenziare, dato che è l'unico schieramento favorevole ad elezioni, votando oggi e fino alla fine un proprio candidato di bandiera, quindi una mossa che puntii decisamente all'inizio di una campagna elettorale anche della durata di un anno, per logorare al massimo Salvini, il suo avversario diretto e la esangue FI, aspirandone voti in uscita. Questo potrebbe ancora più facilmente raggruppare tutti gli altri verso un nome comune che raggrupperebbe la attuale maggioranza di governo, con la conseguente garanzia che il governo tenga, rassicurando Draghi che potrà anche dire la sua, come pare abbia già fatto negli incontridi questi giorni, con un poco piu’ di forza che negli ultimi mesi. Naturalmente tutti equilibri molto fragili con una rottura possibile. Nel primo caso, con un po’ di pezze, si potrebbe passare oltre e cercare di resistere alla tempesta internazionale che sta arrivando (oggi anche la nostra borsa ci crede) oppure in caso contrario, si andrebbe alla rottura defnitiva, prova di forza con elezione con maggioranza minima, caduta del governo e sfascio totale, gradito ad alcuni, ma facendo rimanere il paese a culo nudo di fronte allo tsunami in arrivo. Fate voi, io che sono un ottimista scommetterei sull’accordo, ma alla fine, tanto per cambiare, io speriamo che me la cavo.
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