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Alla fine Salvini, spinto dal fatto che la Meloni sta prendendosi tutto, ha deciso, come si diceva nel Padrino, di andare ai materassi, lo scontro frontale. A meno che non succeda l'imprevedibile, e questo è sempre possibile, in un Parlamento dove si incrociano, anche dentro i vari schieramenti, interessi diametralmente opposti e questo è quello che conta, si potrebbe ritornate verso l'ipotesi Mattarella. E badate che in queste cose contano, anche quelle che dovrebbero essere nominate come scemenze indecenti. Ad esempio che domani è sabato e che i grandi elettori periferici vogliono tornare a casa. Comunque nella notte è saltato il banco, hanno rovesciato il tavolo e tutti hanno tirato fuori i coltelli che stavano sotto i tavoli stessi. La Meloni, che ha la migliore strategia win-win, ha fatto capire la sua forza e il suo desiderio di spaccare tutto nella sua classica logica del tanto peggio tanto meglio, certa che se passerà la candidata loro e si andra al voto, trionferà e potrebbe aspirare ad essere capa del futuro governo, se perde, perde Salvini e se, cosa non certa, il governo resiste, anche se potrebbe cadere poi un giorno sì e uno anche, avrebbe un anno di opposizione distruttiva per dare addosso a tutti e guadagnare ulteriore consenso. Proporre un nome già giudicato improponibile, cercando di comprare i voti vaganti nella notte, dai peones periferici alla metà degli inconsistenti Grillini, significa, se per caso si vince, di avere avuto la vittoria sul campo, far cadere il governo e andare a sbancare le elezioni. Salvini che si sente mancare la terra sotto i piedi a favore della sua nemica numero uno e del suo nemico numero due interno, appoggia la proposta per far vedere che ha le palle e che non cede ad accordi con la bieca sinistra e riguadagnare terreno, accaparrandosi la figura di kingmaker e scivolando verso elezioni che comunque non gli farebbero male piu di tanto.
Berlu redivivo, è irritato da Draghi e dal letto di ospedale, sarebbe anche disposto a spaccare tutto, come rivincita e dimostrazione di presenza, ma anche per tenere uniti i suoi, pronti ormai ad una diaspora dall'impero, dando l'imperatore per quasi morto. L'interessata, già capitata in quel posto per mera casualità, comunque pare daccordo per far vedere che comunque conta e pare che da giorni contatti tutti facendo campagna elettorale per pescare un altro insperato jolly, inoltre pensate che avendo due nomi e due cognomi, la situazione servirà egregiamente a contare la provenienza dei voti con grande precisione. Renzi è disperato perché perderebbe su tutta la linea, ma nel caso di fallimento spera di riprendere in mano le fila di un drappello di penitenti che col cappello in mano vadano in processione al Colle ad implorare Mattarella e intanto si appresta anche lui a contare i suoi fedeli. Poi c'è un gruppo di cespugli ex grillini che potrebbe decidere di aderire all'operazione del felpato, in attesa di passare alla destra. A sinistra sono tutti neri perché speravano che il gioco di rimessa portasse risultati su un nome accettabile a destra e lasciasse in piedi anche il governo e cercheranno di fare fronte comune, ma c'è nell'ombra il nobile avvocato Conte Iago, che potrebbe vibrare la coltellata decisiva per passare al nemico in attesa di spaccare tutto, andare alle invise elezioni con promesse evntuali di partecipare ad un futuro eventuale governo. Intanto la votazione di stamattina servirà a contare i voti del centrodestra e gli eventuali franchi tiratori. Nel frattempo l'Ucraina è circondata da 4 parti, la Russia si appresta all'invasione e la Cina sta per ad invadere Taiwan non appena sarà terminata la pax olimpica. Cominciate a pensare a come scaldarvi per il finale dell'inverno, mentre finite di vedere XFactor.
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2 commenti:
Sai 'na roba?
Letto in ritardo ma vale anche come previsioni per oggi.
(per fortuna non sono invidioso)
(neanche na frisa)
(davvero, dabon (pron. dabùn))
già, comunque in mandrogno è: dabòn
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