sabato 10 ottobre 2009

Economia e linguistica africana.

Ho visto che l'interrogativo sulla valuta dello Swaziland, quesito linguistico peraltro, più che economico, non ha riscosso molto successo. Mi dispiace che i problemi dell'Africa siano così di scarso interesse. Il continente dimenticato è lo specchio del pianeta, la cartina di tornasole che illustra le malattie future della terra e di chi la popolerà. Comunque per chi, timido per esporsi, ma comunque curioso di sapere come è andata a finire, ricordo che la lingua Swati appartiene al gruppo delle lingue Bantù presenti in tutto l'est-Africa. Una delle curiosità di questa lingua è che sono presenti i toni, ed un'altra, ed è quello che interessa nel caso esaminato, che i sostantivi sono composti sempre da un corpo e da un prefisso che è la parte che subisce le variazioni. In particolare il plurale che si forma in una decina di differenti variazioni del prefisso. Nel nostro caso la valuta dello Swaziland è il Lilangeni che al plurale diventa Emalangeni. Quindi non confondetevi e non fatevi prendere dal panico, se capiterete, come me, in questo piccolo paese, quando vi chiederanno di pagare 2 Emalangeni per una bibita al bar e frugando nel portafoglio troverete solo due monete da 1 Lilangeni. Non dovrete tornare dal cambiavalute insomma. Tenete infine conto che queste regole linguistiche, per quanto strane, sono di grande aiuto nella vita comune ed anche politica, in quanto, dovendo decidere in che modo fare cominciare la parola, bisogna per forza pensare un po' di più prima di aprire bocca e questo evita anche lapsus ed aiuta a non dire cose che sarebbe meglio solo aver pensato. E' un paese piccolo sì, ma con regole certe ed il re non ha bisogno di emalangeni per pagare né avvocati, né giudici, in quanto è capo unico degli avvocati e capo unico dei giudici egli stesso e può quindi non perdere tempo in queste cose e dedicarsi ad incrementare il numero delle sue seconde mogli e a pianificare le molte feste nazionali che si svolgono nel suo palazzo e nei ritagli di tempo governare il paese che, essendo piccolo non ha bisogno di grandi cure. Oltretutto la millenaria cultura del suo popolo gli fornisce pozioni che gli danno grande vigoria e può quindi agevolmente prendersi cura di tutto.

3 commenti:

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Anche noi abbiamo un re che si crede capo dei giudici e degli avvocati. Anche lui organizza feste nella sua residenze e le sue amanti non le sposa, ma le candida o le fa ministro. Seguendo le regole linguistiche swati, un Lilasconi è già troppo, figurarsi due Emalasconi: Iphi indlu lencane?

Enrico Bo ha detto...

Mi meraviglio assolutamente, caro il mio Pop. Non vedo similitudini tra i due paesi, nella maniera più assoluta. In quel paese al re interessano è vero molto le giovani fanciulle, è vero anche che ha in mano un controllo totale di mezzi di comunicazione e di magistratura (lui stesso esercita i giudizi e quindi è tranquillo sotto questo punto), é vero che è molto amato dal suo popolo che lo inneggia e lo adora, ma bisogna dire che lui, nei ritagli di tempo si adopera molto per il benessere del suo paese. Quindi niente a che vedere con le tue indegne insinuazioni. E comunque per rispondere alla tua domanda, di cui capisco l'urgenza dati gli avvenimenti di questi giorni, la risposta non può che essere: "In fondo a destra come sempre".

giovanna ha detto...

Enri,
interessante, il tutto! :-)
non avevo la più pallida idea della moneta dello Swaziland e della lingua swati.
... dalle caratteristiche davvero preziose: pensare un po' di più prima di aprir bocca ... non male direi!
ah, gustoso botta-risposta nei commenti! :-))
saluto,
g

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