mercoledì 10 febbraio 2010

Avatar: recensione.

E' la fine del mondo, in una settimana mi hanno portato al cinema due volte! Questo però, non me lo volevo perdere assolutamente, per cui ho un po' forzato la mano. Che dire. Il film è certamente furbastro e confezionato in modo da portare a casa una marea di soldi, ma questo è davvero molto importante ai fini della sua godibilità? Noi bimbi non possiamo rimanere insensibili a queste cose e ci godiamo lo spettacolo con i nostri occhialini di ordinanza attaccati alla testa e le 2 ore e 40 passano senza che tu te ne accorga. Ora, concordo completamente con chi ha rilevato (come Fabristol che ne fa una recensione intelligente e condivisibile) che è in pratica lo stesso film che gli americani fanno da cinquanta anni, senza neanche mescolare troppo il minestrone, si cambiano solo i costumi, dall'Assedio delle 7 frecce a Balla coi lupi a Pocahontas (questa copiata anche nei tratti somatici) a Star wars all'Ultimo Samurai e tanti altri, sempre si tratta di cattivissimi disonorevoli e anche stupidi da una parte e buonissimi dall'altra, con l'eroe straniero che becca la figlia del capo al meglio guerriero della tribù, con tanto di battaglia finale e arrivano i nostri; i buoni e cattivi si alternano nelle varie epoche a seconda degli umori degli utenti, e cambiano solo i nomi in codice della squadriglia all'attacco, mentre si conserva il succo dello script. Ma di tutto questo a noi bambini frega poco. In fondo ci è sempre piaciuto che la mamma ci ripetesse all'infinito la stessa favola, e quando saltava una pagina o faceva qualche variazione, subito la richiamavamo all'ordine tornare sulla retta via per recitare assieme ad alta voce la battuta finale. E poi anche Eco dice che “Un clichè è stucchevole, mille sono sublimi”. D'altra parte è pur vero che i topoi li avevano già inventati tutti i greci e bisogna ripescarli comunque, si tratta solo di farlo bene o male. Per esempio a Ginevra è piaciuto molto il tema della rete che inserisce un concetto di novità piuttosto attuale, ma quello che più mi ha affascinato è stata senza dubbio la descrizione puntuale e fantasmagorica della foresta e del paesaggio di Pandora, una attenzione minuziosa ai particolari che, potentemente valorizzata dal 3D, vale certamente il prezzo del biglietto, anche se io l'ho visto in una sala attrezzata 3D, ma non specificamente. La serie delle forme e dei colori presentati ti avvolgono davvero, come dice qualcuno, in modo tale che si fa fatica ad uscirne e a noi puffi, alla fine non interessa molto se nella RR (Realtà Reale), invece, i nativi sono quelli che perdono sempre, come capitava ieri e capita oggi in Amazzonia o nelle zone tribali dell'India e la cosa più sensata che deve fare un nativo, quando sente arrivare i bulldozer, è infilarsi nel fitto della foresta finché gliene rimane un pezzettino o mettersi un paio di jeans e fare il turista. Noi teniamo sempre per quelli che con le frecce tirano contro il carro armato, sia Vietnam o Bataclava. La cosa che invece mi ha entusiasmato meno tra le molte furbate, tanto per andare un po' controcorrente, è la tirata new age dell'unione dell'uomo con la natura, un ecologismo di facciata acritico, certo molto attuale e acchiappaconsensi, che punta tutto da una parte sul mito del Buon Selvaggio di Russeauiana memoria, ben lontano dalla realtà e della perfida multinazionale dall'altra, se si vogliono indagare questi problemi in maniera non emozionale. Mancava solo qualche frase che assicurasse che i cibi mangiati dai Na'vi erano garantiti OGM free ed eravamo a posto anche per la Coop. Questo taglio deciso mi sembra indicare che, anche se la gestazione del film è stata di 15 anni, l'inserimento di alcuni precisi indirizzi sia più recente, ben tastato il polso della moda teoecologista, anche se io per esempio, tanto per essere ancor più furbastro, i nativi, li avrei fatti vegetariani. Ciò detto, ho quasi voglia di ritornare a vederlo, magari in una sala real 3D. Noi fanciulli non ne abbiamo mai abbastanza. Intanto beccatevi il trailer.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Wow, qualcuno che la pensa come me! :D

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