Domani sera comincia il nuovo anno in oriente, ma spesso laggiù, oltre alla festa ed all'allegria , spira anche una leggera vena melanconica. Mentre dalla mia finestra, guardo il grande pino sulla montagna coperta di neve, mi ha colpito un Haiku dedicato a questo giorno, dal grande poeta giapponese Onitsura, alla fine del 1600, che ho trovato nel bel sito di Mario Polia e che giustamente annota il potente effetto onomatopeico delle due terminazioni in -shi del secondo verso, a sottolineare l'acuto sibilare del vento tra i rami coperti di neve. Chiudete gli occhi per un attimo, anche se non conoscete la lingua, provate a ripetere lentamente i versi giapponesi e ascoltate con me.
Primo giorno dell’anno,
un vento di tanto tempo fa
soffia tra i pini.
Ô–ashita
mukashi fukinishi
famatsu no kaze
6 commenti:
Proprio bello.
Bello questo haiku.
Un saluto dall'estremo Ponente Ligure gelido.
Roberta.
ascolto con te....shhhhhhhhh.... buona domenica ;-)
bello bello!
ciao Enri,
g
Grazie sono contento che abbiate condiviso le mie stesse sensazioni, a volte la parola è sufficiente a creare la magia. Che teste complicate che abbiamo ragazzi! Per forza che li abbiamo eliminati i Nehandertal.
Molto suggestivo!
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