lunedì 27 ottobre 2008
Kumurgiù
Siamo a Bigadic, un paesino a un centinaio di km a sud di Bursa , 27 anni fa, dopo l'acquisto di questo tappeto Kumurgiù (o del carbonaio a causa dei suoi splendidi blu e rossi scurissimi). Tutto il paese, composto da un paio di famiglie si è riunito per mostrarci il suo lavoro. Qui si fa solo questo tappeto con piccole varianti da più di cento anni. Come amo i tappeti! Sono manufatti in cui risplende la forza di mesi di fatica, dell'arte, della tradizione e dell'amore per le cose fatte bene. Siano Hereké finissimi e sottili come foulard, che spessi Hamadan nomadi dalle morbide lane o Kazak dalle delicate geometrie, che fascino tattile e visivo! Camminarvi sopra a piedi nudi sentendo il calore del vello fitto o sfiorarne la trama per leggerne da vicino i simboli, la storia! I tappeti hanno incantato le genti di tutto il mondo, appesi alle pareti delle yurte dei mongoli o ai piedi degli imperatori, sulle tavole dei mercanti rinascimentali o sui pavimenti delle moschee, a coprire il suolo sotto le tende dei pastori, a far da sella ai cavalieri d'oriente o da sedile ai troni delle regine. C'è preziosità, amore, capacità manuale e artistica, in una parola c'è valore. E il valore di un bene non si riesce a copiare. Ecco perchè una copia pakistana ha gli stessi disegni e magari un nodo più fine di un Bukara Tekké, ma come appare rozzo e offensivo rispetto all'ordine reiterato dei gul che spartiscono il campo dell'originale! Come offende il colore sguaiato e l'annodatura perfettina del parvenu. Il valore si vede e si sente da ogni sfumatura. Ecco perchè i guaiti lamentosi dei venditori di griffe che vedono le loro T-shirt da 50 Euro vendute al mercatino di Pekino a 1 Euro e in quello sottocasa a 5, sono così insensati (e comunque velleitari). La realtà è che non c'è differenza di valore intrinseco tra i due oggetti (che spesso escono dalla stessa fabbrica vicino a Shanghai). I 49 euro di differenza vengono spartiti nei vari passaggi distributivi. La differenza effettiva si vede e si sente e chi fa qualcosa che vale non teme di essere copiato, anzi ne è fiero.
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