lunedì 10 ottobre 2011

Banchetto per il ritorno di Marco Polo.

Crostate de caso graso.

Biscoti co' semi.
Tutti ormai sanno che il web è strumento quanto mai pericoloso. Mi raccomando quindi anch'io, dovete stare molto attenti alle conoscenza che si maturano in questa area virtuale ed accattivante. I pericoli si annidano tra i bytes e quando vi lasciate acchiappare è finita. Potreste esserne travolti e soccombervi, prigionieri per sempre. L'ho presa come al solito alla larga, ma la premessa era d'obbligo alla riunione di congiurati che si è coordinata ieri, maturata dietro motivazioni cresciute a poco a poco in questo spazio. Chi mi segue, conosce e forse apprezza il filone marcopoliano che porto avanti da oltre un anno e che sta volgendo al termine, ancora tre puntate ed il nostro veneziano sarà tornato definitivamente a casa e lo metteremo a riposo con soddisfazione di tutti. Ma credo che molti avranno apprezzato soprattutto il connubio che è nato in queste pagine proprio con quella straordinaria studiosa della cucina che è Acquaviva e che con il suo blog filosofico-culinario ha voluto duettare con me seguendo a mo' di vivandiera la carovana che attraversava l'Asia al passo lento dei cammelli. Ebbene, lei stessa, che oltre ad essere una profonda conoscitrice delle cucine del mondo e della loro storia, è anche strepitosa cuoca reale, ha voluto accoglierci, questa volta non virtualmente, nella sua casa e, splendida ospite, coronare il viaggio del veneziano con una merenda sinoira trecentesca (in onor dei piemontesi) a tema. 

Polastro en salsa de pago co' bolets 'n salsa e radicio con fortagia.
Non voglio dilungarmi nell'osanna alla nostra anfitriona che parrebbe troppa piaggeria, ma mi limiterò a raccontarvi la ciccia come si dice, prelevando a man bassa dalla dispensa cartacea che ci è stata fornita a corona del tutto. Bando alle ciance dunque e sedetevi (virtualmente purtroppo per voi) a questa tavola veneziana a cui berrete Aqua mellata, un idromele lievemente aromatizzato con miele e salvia (andava cancellato il certo gusto di fango che aveva l'acqua veneziana all'epoca) e Hyppocras, il vino abboccato che un tempo era povero di profumi e quindi impreziosito con aromi di cannella, galanga, cardamomo e pepe nero. Le danze si aprono quindi con Crostate de caso graso (deliziosi crostini di pane, caldi con miele o cannella, imburrati e ricoperti di una fetta di formaggio "et como lo caso sia squagliato, manda presto in tavola") seguite da Ravanei al butiro di cui è facile la comprensione, ricordando che "el ciufetin de fogie, saria ben de lasarghelo, parché el fa più bela aparensa e ne'l steso tempo el serve da manego" a dimostrare che anche gli antichi badavano alla forma. A corona Biscoti co' semi (ciambelline salate mordide e friabili al tempo stesso con anice, finocchio e cumino). Sul primo non mi dilungherò in quanto l'abbiamo portato noi, per avere una contaminazione alessandrina con i Rabatòn (piatto comunque medioevaleggiante costituito da gnoccoloni morbidi di ricotta, erbette, uova e parmigiano, cacio già citato dal Boccaccio, passati al forno). 

Chomposta de state de pere.
Ed eccoci al piatto forte con El polasto en salsa de pago, un morbidissimo pollo lessato in brodo aromatico (che ha riposato una notte nel brodo con sedano, alloro e anice stellata) accompagnato da una morbida e saporosa salsa di fegatini di papera e mandorle, densa e ghiottissima dai sentori di arancia e cannella ma equilibratissima, come consiglia Mestre Robert: "emperò aquesta salsa no sia massa fort de agror, ni d'espècies, ni de dolcor sinò de bon modo". A contornare tanta delizia, Bolets 'n salsa (costituita da cipolle, prezzemolo, coriandolo con spezie e aceto da colare leggera sui funghi bolliti e soffritti) e Radicio de Chiogia con fortagia de gambareti, dove il rosso del'insalata si mescola magnifico alle screziature di questa frittata dal sapore di mare, il cui condimento sarà il tradizionale lardo fuso, pepe e aceto in luogo dell'olio che all'epoca era acidissimo e di deprimente qualità. Che trionfo di sapori antichi e intriganti al tempo stesso! 

Noce chonfetate.
Ma non è finita ecco in arrivo La chomposta de state de pere, amorosamente sbucciate e cotte in vino aromatico accompagnate da una salsa grossolana di datteri, prugne, carote, sedano e prezzemolo, mescolata con senape dolce e vino, seguite da Noce chonfetate, in cui i docili gherigli con mandorle sono affogati in miele speziato da garofano, zenzero e cannella e  Semini coverti (i semini aromatici confettati della tradizione indiana di fine pasto). Per finire al posto del caffé Brodo ligiéro de polastro profumato di spezie in linea col tempo. Tutto la cena è stata accompagnata dal delizioso pane Noon o Lepijoska dell'Asia centrale, cotto amorevolmente nel forno di casa da Stefano (altro adepto, vittima del web). La merenda si è così protratta come i banchetti medioevali fino a notte per il piacere di conversare e stare assieme a nuovi amici. La tavola di Annalena è un luogo semantico in cui puoi capire che la gastronomia è davvero arte, cultura, storia, poesia e soprattutto amore. Certamente lei (con cui mi scuso per aver saccheggiato senza vergogna le informazioni consegnateci a corredo) è davvero persona che va al di là della studiosa di cucina, perché anche la cultura e la ricerca, poco sarebbero se non li condisse con l'amore che vi infonde come ingrediente fondamentale e che rende speciale la sua casa. Sono stato davvero fortunato ad incrociarla nel web. Capite adesso cosa significa lasciarsi attrarre morbosamente dalle lusinghe della rete? 


Lepijoske e ravanej
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Prof Bo,

Sono un comportamentalista biomolecolare ( l’anima è una macchinazione dei Templari prima e dell’ Opus Dei poi, la vita di ognuno di Noi è l’espressione di continuo Big Bang di molecole effettrici su una matrice di recettori precostituititi su base casuale ) lettore attento e compulsivo del suo blog raffinato ed accattivante.
Ma oggi non posso più aspettare. Il recente resoconto della Bella Giornata (e della sua conclusione) e dell’ultimo banchetto mi hanno definitivamente convinto della veridicità di una teoria , che sono andato elaborando, analizzando molti dei suo blogs precedenti (agnolotti di natale, profumo di porcino, vellutata di zucchini, etc etc ).Ritengo corretto anticiparLe il risultato della ricerca prima che Lei ne abbia notizia dai Media e dalla letteratura Specializzata.
Il caso Bo è la Prova attesa e inconfutabile che l’Evoluzione esiste (ancora recentemente in occasione dell’anniversario Darwiniano erano riemerse le stantie diatribe su questo tema) .
Si tratta in realtà di insulse argomentazioni sostenute solo da quei pochi riottosi che stentano a riconoscere nelle lumache, negli scarafaggi nei vermi primitivi i loro nonni lontani ( quando , a ben vedere, molto sovente ne esprimono con molta verosimiglianza tratti inconfondibili, talora gli unici gradevoli della loro personalità). Preziosa quindi la prova del 9 della Teoria, che faccia archiviare per sempre il problema ( uno in meno)
Come Lei ben sa tutti gli individui subiscono subito dopo l’introduzione di quantità industriali di alimenti/ bevande alcooliche, una serie di modificazioni metaboliche-biologiche e comportamentali ( sonnolenza, rallentamento ideativo, riduzione dei riflessi, eventuale espressione di atteggiamenti aggressivi ). Nelle 12-24 ore successive sono invece comuni cefalea, senso di rifiuto per ogni specie alimentare sopratutto per i cibi responsabili del precedente eccesso, tendenza a rimuovere il ricordo degli eventi relativi alla recente trasgressione alimentare. In alcuni soggetti , inclini al senso di colpa e che dispongono di una bilancia nel loro bagno, sono frequenti pubbliche dichiarazioni di cambiamento dello stile di vita ( in genere destinate al fallimento) .
Nel caso del Bo invece avviene tutto il contrario. L’introduzione delle specie alimentari , le più disparate , quando superano un valore soglia che ho stimato su base empirica ( mi mancano, almeno per il momento, campioni di tessuto e quantità di sangue adeguate ad una analisi bio-enzimatica accurata) al di sopra delle 2000 kcal, meglio se in presenza di infusione per via orale di etanolo DOC, attivano nel soggetto in studio in serie di modificazioni, credo sulla base di un cosiddetto “endorphin storm”, che bersagliano l’area limbica e probabilmente altre aree critiche della corteccia frontale.
Ne segue, nell’ immediato, una fase di eccitazione psicomotoria, una fase degustativa con connotazioni orgasmiche, una pulsione incontrollabile a fotografare il cibo prima di divorarlo; poi, un incremento dell’acuità intellettuale (si parte peraltro da un valore basale insolitamente elevato n.d.r) con necessità quasi dolorosa nello ore successive a rivivere sul blog il vissuto recente, con incredibile lucidità e evidente ripianto. Come ipotesi di lavoro, da confermarsi analiticamente,( se sarò autorizzata dal Bo a prelievi bioptici mirati), credo sia verosimile una mutazione induttrice della a sintesi di una nuova molecola effettrice che ho battezzato come Psicomangina. Si tratta di una mutazione al momento unica, ma che indica che la nostra Specie è sempre in cammino. Appena saremo in grado di sintetizzare la Psicomangina ( già preso contatto con la Novartis n.d.r) potremo sconfiggere l’anoressia (previsto incremento del diabete). E’ naturalmente mia intenzione condividere con il Bo eventuali proventi del brevetto. A Lei un cordiale saluto
Dr Corto Maltese

Ambra ha detto...

Mamma mia che cucina succulenta! Un'evocazione storico-gastronomica di sicuro interesse. Peccato non esserci.
Noi comuni mortali che non ce la facciamo con Marco e non ci possiamo permettere cene medioevali, ci siamo limitati a un pranzo per il raduno dei blogger ....

Anonimo ha detto...

Caro Prof Bo,

Sono un comportamentalista biomolecolare ( l’anima è una macchinazione dei Templari prima e dell’ Opus Dei poi, la vita di ognuno di Noi è l’espressione di continuo Big Bang di molecole effettrici su una matrice di recettori precostituititi su base casuale ) lettore attento e compulsivo del suo blog raffinato ed accattivante.
Ma oggi non posso più aspettare. Il recente resoconto della Bella Giornata (e della sua conclusione) e dell’ultimo banchetto mi hanno definitivamente convinto della veridicità di una teoria , che sono andato elaborando, analizzando molti dei suo blogs precedenti (agnolotti di natale, profumo di porcino, vellutata di zucchini, etc etc ).Ritengo corretto anticiparLe il risultato della ricerca prima che Lei ne abbia notizia dai Media e dalla letteratura Specializzata.
Il caso Bo è la Prova attesa e inconfutabile che l’Evoluzione esiste (ancora recentemente in occasione dell’anniversario Darwiniano erano riemerse le stantie diatribe su questo tema) .
Si tratta in realtà di insulse argomentazioni sostenute solo da quei pochi riottosi che stentano a riconoscere nelle lumache, negli scarafaggi nei vermi primitivi i loro nonni lontani ( quando , a ben vedere, molto sovente ne esprimono con molta verosimiglianza tratti inconfondibili, talora gli unici gradevoli della loro personalità). Preziosa quindi la prova del 9 della Teoria, che faccia archiviare per sempre il problema ( uno in meno)
Come Lei ben sa tutti gli individui subiscono subito dopo l’introduzione di quantità industriali di alimenti/ bevande alcooliche, una serie di modificazioni metaboliche-biologiche e comportamentali ( sonnolenza, rallentamento ideativo, riduzione dei riflessi, eventuale espressione di atteggiamenti aggressivi ). Nelle 12-24 ore successive sono invece comuni cefalea, senso di rifiuto per ogni specie alimentare sopratutto per i cibi responsabili del precedente eccesso, tendenza a rimuovere il ricordo degli eventi relativi alla recente trasgressione alimentare. In alcuni soggetti , inclini al senso di colpa e che dispongono di una bilancia nel loro bagno, sono frequenti pubbliche dichiarazioni di cambiamento dello stile di vita ( in genere destinate al fallimento) .
Nel caso del Bo invece avviene tutto il contrario. L’introduzione delle specie alimentari , le più disparate , quando superano un valore soglia che ho stimato su base empirica ( mi mancano, almeno per il momento, campioni di tessuto e quantità di sangue adeguate ad una analisi bio-enzimatica accurata) al di sopra delle 2000 kcal, meglio se in presenza di infusione per via orale di etanolo DOC, attivano nel soggetto in studio in serie di modificazioni, credo sulla base di un cosiddetto “endorphin storm”, che bersagliano l’area limbica e probabilmente altre aree critiche della corteccia frontale.
Ne segue, nell’ immediato, una fase di eccitazione psicomotoria, una fase degustativa con connotazioni orgasmiche, una pulsione incontrollabile a fotografare il cibo prima di divorarlo; poi, un incremento dell’acuità intellettuale (si parte peraltro da un valore basale insolitamente elevato n.d.r) con necessità quasi dolorosa nello ore successive a rivivere sul blog il vissuto recente, con incredibile lucidità e evidente ripianto. Come ipotesi di lavoro, da confermarsi analiticamente,( se sarò autorizzata dal Bo a prelievi bioptici mirati), credo sia verosimile una mutazione induttrice della a sintesi di una nuova molecola effettrice che ho battezzato come Psicomangina. Si tratta di una mutazione al momento unica, ma che indica che la nostra Specie è sempre in cammino. Appena saremo in grado di sintetizzare la Psicomangina ( già preso contatto con la Novartis n.d.r) potremo sconfiggere l’anoressia (previsto incremento del diabete). E’ naturalmente mia intenzione condividere con il Bo eventuali proventi del brevetto. A Lei un cordiale saluto
Dr Corto Maltese

Enrico Bo ha detto...

@ Dr. Corto

Egregio Dottore, sono lieto che mi abbia messo al corrente della Sua interessante ricerca, prima che la leggessi su Nature o sul Journal of Computational Neuroscience ed anche prima che cominciasse il dibattito sul seguitissimo : Alzheimer research forum. Non dubito che la ricerca verrà portata a termine con la Sua consueta precisione e con un esame dei dati inappuntabile come Le è consueto, al fine di tagliare le ali ad ogni possibile contestazione da parte di meno informati scienziati della corrente salutistica ed anticolesterolica, brutta gente usa a considerare questo argomento come minore o di scarsa rilevanza scientifica. A tale scopo mi dichiaro fin d'ora disponibile, per meglio completare lo studio, a donare incondizionatamente il mio corpo alla scienza, accettando senza battere ciglio ogni futuro invito al Suo laboratorio ( il Suo proverbiale, pantagruelico e raffinato desco di cui ho già più volte avuto occasione ed onore di approfittare) per completare la ricerca. Grazie ancora dell'attenzione caro B.

Prof. Dr. Enrico Bo

Enrico Bo ha detto...

@Ambra - Grazie ad Annalena è stata davvero una cosa epocale. Mi spiace non essere potuto venire al raduno. Magari la prox volta.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!