mercoledì 25 maggio 2011

Il Milione 43: L'IVA della porcellana.


Da Su Zhou di cui abbiamo appena parlato ad Hang Zhou, la strada è corta e su questa città, a capo della più importante e ricca provincia del reame di Mangi, Marco Polo si sofferma a lungo, proprio perchè qui fu mandato dal Gran Khan per tre anni come plenipotenziario ed oltre alla bellezza, che lo conquistò, furono le immense ricchezze e possibilità di affari che lo videro attore in prima persona a farla considerare come punto nodale della sua permanenza in Cina.

Cap 148.

Di capo de la città di Sugni (Su Zhou) per sei giornate si trova la sopranobile città di Quinsai (Hang Zhou), che vale a dire in franceso la città del cielo e che è la più nobile e la migliore del mondo. Essa dura in giro 100 miglia e ha bene 12000 ponti in pietra sotto cui potrebbe passare una grande nave e neuno di ciò si maravigli perch'ell'è tutta in acqua e cerchiata d'acqua. Questa città ha 12 arti  e belle case e torri di pietra spessa e tutte le vie son lastricate di pietre e di mattoni si che tutte si possono cavalcare nettamente. La rendita di questa povincia è sì grande che no si potrebbe credere. Sapiate che tutte le spezierie e mercatantie rendono 3 e terzo per cento e avvi un frutto che par zaferano, ma non è, ma val bene altretanto (la curcuma) e zizibe (zenzero) e galanga (coriandolo) che per un viniziano se ne avrebbe ben 80 libbre; e del vino e sale e zuccaro e de' carboni hanno grandissima rendita, che di tutte le cose si paga la gabella e de la seta si da il 10 per cento.
Come si può vedere un'IVA piuttosto ridotta e niente affatto rapace. Il nostro Marco ci racconta quindi oltre le bellezze che tanto gli ricordavano la sua Venezia, anche le abitudini della città che governò, dalle corporazioni, agli astrologi, alla suddivisione dei quartieri, alle diverse spezie che vi si commerciavano e in particolare alla carne di cui in zona erano e sono grandi mangiatori e dei mirabolanti prodotti della zona.

Cap. 151-153

Elli manducano d'ogni brutta carne, come di cane e di altre brutte bestie come di buone, molto volontieri e ànnola per buona, che per ogni cosa del mondo niun cristiano manicherebbe di quelle bestie che elli mangiano. Qui àe boschi e albori che fanno la canfara. E nel vicino porto di Fugiu (Fu Zhou) ànno capo tutte le navi dall'India con perle grosse e pietre preziose e legno d'aloe e sandali e il Khane prende il 10 ogni cento parte di ogni cosa e le navi si togliono per lo trasporto il 30 per la mercatantia sottile e infino al 44 del pepe, sì che li mercatanti danno tra il Khane e le navi ben lo mezzo di tutto. E in questa provincia vi si fa le più belle scodelle di porcelane del mondo e quindi si portano da ogni parte e per uno viniziano se ne avrebbe tre, le più belle e le più divisate.
Ecco la consueta lamentela dell'imprenditore, le spese e le tasse si mangiano tutto il guadagno. Accidenti quante volte ho pensato però al buon Marco quando, ospite di clienti in qualche bel ristorante ho dovuto trangugiare d'ogni brutta carne come ho già raccontato qui, ma il cane l'ho sempre evitato per la verità, anche se nelle varie insalate di carne con long an che vengono di solito servite in zona, la tipologia dell'animale usato non è mai molto specificata, quindi a richiesta il mio accompagnatore evitava di tradurre troppo, aggiungendo sempre "Mangia che è buono". Ma sulle porcellane è tutto un altro discorso. Come si può rimanere indifferenti alla rutilante varietà di forme e disegni che affollano i mercatini di cose vecchie, dove certo non devi illuderti di trovare pezzi preziosi, ma dove ogni volta che mi ci trovavo sapevo che un pacco ben protetto da fogli di giornale avrebbe accompagnato il mio volo di ritorno anche se purtroppo non bastava più un viniziano per averne tre di quelle deliziose scodelline dai delicati fregi azzurri che adesso, di tanto in tanto mi rallegro, vecchio mercante in pensione, di sfiorarne col dito stanco le delicate venature craquelé o anche solo di guardarle con nostalgia nella mia vetrinetta come fanciulle lontane.




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2 commenti:

Ambra ha detto...

Bellissimo questo antico linguaggio di Marco Polo. I tuoi post di richiamo e commento del Milione mi appassionano, sono ricchi di episodi e curiosità che si intersecano armoniosamente con i racconti di quello che tu chiami con una sfumatura di snobbismo, Marco. E fai bene.

Enrico Bo ha detto...

@Ambra - non sai come lo invidio Marco.

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