Opera curiosa di questo cantautore poeta, che mostra
qui al meglio la sua vena più sognatrice che spesso trasferisce nei suoi lavori
musicali. Una favola breve e incantatrice. Nella bellezza greca di Selinunte,
tra i templi che oltre alla storia sanno trasmettere antiche malìe, arriva uno
strano personaggio che non parla con nessuno e porta con sé un gran numero di
casse. Prende un vecchio negozio, lo rimette in sesto e lo riempie dei suoi
tesori. Sono libri, un numero enorme di libri. Ma si tratta di un libraio
strano come persona e come commerciante, infatti i suoi libri non li vende, ma
li legge a chi entra nel suo negozio. Straniero e strano sono cose che suonano
male in tutti i luoghi e si accompagnano subito a paura e odio, tanto è vero
che dopo la prima curiosità nessuno entra più ad ascoltare. Solo un
adolescente, di nascosto ne fa il suo appuntamento quotidiano, affascinato dai
versi dei poeti, dalle parole che fluiscono dalla bocca del libraio, fino a
quando l’intero paese che non riesce a sopportare la diversità, brucia il
negozio e nel rogo scompare per sempre il libraio con tutti i suoi libri, ma
allo stesso tempo spariscono anche le parole, le parole che avevano affascinato
il ragazzo e che ad ogni uomo, da sole
riescono a spalancare il mondo delle emozioni. Si legge in fretta e volentieri.
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