Un altro consiglio per un
pomeriggio da passare lontani dalla spiaggia, se non ne potete più di sole e di
acqua salata. Per chi è in zona dunque, ecco Gorbio, uno dei tanti paesini
arroccati in posizioni a nido d’aquila, appena a ridosso della costa. Per una
stradina di otto chilometri, partendo da Mentone, che risale una valle
all’apparenza solitaria e selvatica, tra pini, olivi e macchia mediterranea,
tra rocce incombenti e scoscesi strapiombi, arriverete sullo sperone roccioso su cui è
abbarbicato un gruppo di case il cui colore quasi si confonde con la roccia, se
siete controsole. Nella piazzetta che vi accoglie al limitare del paese, fa
bella mostra di sé, un olmo tricentenario piantato nel 1713 in occasione del
trattato di Utrecht, con il quale tutta la regione veniva passata al regno di
Savoia. Ti avventuri per le stradine coperte, tra le case con le piccole
finestre e le facciate corrose dal tempo, nel dedalo dei vicoli, scansando gli
anziani che lungo le ripide scale giocano alle tradizionali bocce quadre (eh se
no sarebbe un bel problema, rincorrerle giù fino al mare) fino ad arrivare alla
chiesa che compare all’improvviso dietro un angolo e alla cappella dei
penitenti neri. Poi proseguendo nel labirinto di viuzze arrivi al punto più
alto del paese, alla torre Lascaris, il palazzotto fortificato (ce ne sono già
tracce nell’anno 1000) dove dal sommitare potrai godere di un panorama di tutta
la costa davvero impagabile, che nelle giornate più chiare arriva fino al
promontorio di Bordighera. Volendo potrete anche ritornare a piedi (è tutta
discesa, ehehehe).
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2 commenti:
Chapeau! Da uno dei ... dintorni...
@Adri - e così anche quest'anno, che volevo venire ad offrirti un caffé, niente da fare, Gorbio di qui, Biot di la, alla fine niente. Sarà per la prossima volta!
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