Il 28 giugno, dopo lunga gestazione è stato presentato alla Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria un ponderoso lavoro a più mani, che, possiamo dire, celebra a tre anni dalla scomparsa, l'alessandrinità di Umberto Eco. Un bel tomo di quasi 800 pagine (tra le quali figura indegnamente anche una mia paginetta) aperto alla collaborazione di quanti lo hanno conosciuto o più semplicemente amato ed apprezzato, che racconta in tanti piccoli e dettagliati momenti, quello che possiamo definire l'interfacciamento del grande semiologo con la nostra città. Accanto agli aspetti "cittadini", con la pubblicazione di rare memorabilia emerse dai cassetti dei vecchi amici di gioventù, il volume presenta molte testimonianze di scritti inediti sull'intera opera echiana, in particolare gli appunti critici su molte dei suoi lavori, dove vengono sottolineate appunto le patenti "alessandrine" dei vari personaggi, con alcune curiose scoperte, che a molti, nella prima lettura di quei testi saranno, come a me, di certo sfuggite. Non mancano i testi vincitori del concorso tematico su Eco, che si è svolto nelle scuole superiori della provincia nello scorso anno e che hanno rivelato, a detta della giuria che ha scelto i premiati, una inaspettata profondità e capacità di interpretazione. Una lettura che di certo piacerà molto a tutti gli appassionati del maestro, in particolare se Alessandrini.
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