domenica 29 novembre 2020

Cronache di Surakhis 91: L'importante è credere

Fava di Sheisse (Phallus impudicus) - da meteoweb.eu

Das Grosse Hode veniva da una luna secondaria di un grande pianeta gassoso del sistema di Aldebaran. Aveva fatto subito fortuna su Surakhis col commercio delle fave di Scheisse, un frutto comune sulla sua luna, dalla forma ammiccante, che assicurava, nella vulgata comune, una straordinaria vigoria sessuale (secondo alcuni bastava annusarlo per avere un orgasmo), ma arrivato alla sua età si era convinto di dover fare qualche cosa per il pianeta che gli aveva consentito una vita agiata e serena. Così all'arrivo della supposta pandemia galattica, aveva deciso di mettere a frutto i suoi vecchi studi, si era infatti laureato nella migliore università del pianeta, specializzandosi in complottologia, per aprire gli occhi a tutto il popolo di Surakhis. Aveva così fondato la Chiesa Universale della Logica Orientata per spargere il verbo della verità. Non era stato difficile affermarsi. Era bastato forzare un po' quello che era evidente a tutti, che il virus arrivava dai laboratori del pianeta degli odiatissimi Sini che guarda caso stavano imponendo a tutto l'universo la tecnologia del 12 J. C'era poi tutta la storia inconfutabile della presenza di micronanomeri che si trovavano facilmente negli involtini d'autunno, che andavano tanto di moda, bastava avere voglia di cercarli e che sarebbero stati attivati dalle inoculazioni dei nuovi vaccini rettali che costringevano tutti ad andare in giro con gli orifizi beanti, dato che il trattamento durava una settimana e poteva essere effettuata solo tramite infermieri macropenici Arturiani. Guarda caso tutto tornava e bastavano poche osservazioni evidenti, le multiplanetarie che avevano studiato i vaccini, notorie sostenitrici dei movimenti omosessuali, che volevano abituare alla pratiche anche i più renitenti, sostenute dal movimento pedofilico internazionale che spargeva l'atmosfera, già resa greve dai fumi delle centrali a merda, di sostanza chimiche che riducevano il cervello in pappa. 

Solo gli sciocchi o i collusi non volevano capire, ma la stragrande maggioranza si era iscritta alla C.U.L.O. con convinzione e dimostrava ogni giorno in tutte le piazze del pianeta, dove si poteva accedere solo incatenati per una più ordinata gestione della protesta, al grido Morte ai Controllori, viva la libertà. Viva la C.U.L.O. e La figa non esiste, in un impeto di negazionismo totalbody. La Chiesa prelevava per il proprio sostentamento e per la gestione ordinaria, naturalmente col consenso dei sottoscrittori, un modesto contributo del 92% delle sostanze degli aderenti ed una opzione sugli organi di figli e nipoti, ma solo per quelli di primo grado. Ormai chi negava l'evidenza del complotto e si ostinava a credere alla pandemia era una sparuta minoranza e quelli che venivano scoperti a praticare di nascosto l'uso esoterico delle mascherine, venivano subito portati in piazza e consegnati nelle implacabili mani, per non parlar del resto, dei macropenici guardiani della libertà e giustiziati sommariamente in pubblico, tra le urla compiaciute delle vecchiette che stazionavano intorno al patibolo, al grido, ti è piaciuto farti inoculare! Das Grosse Hode compariva solo di tanto in tanto sugli schermi giganti a reti unificate, pronunciando miti discorsi solo per richiamare i nuovi complotto secondari che venivano man mano scoperti, come la presenza di nanospie nei tortellini Rospo, una marca conosciuta in tutta la galassia ed il conseguente arresto del proprietario esposto al pubblico ludibrio. Il resto lo faceva la sua organizzazione di controllo e propaganda detta The Beast, che inondava i social irridendo i comunicati medici che ogni giorno segnalavano il crescente numero delle vittime, che venivano attribuite invece ai raffreddori provocati dai freddi autunnali che agivano appunto sulla necessità di andare in giro a culo nudo per l'evento anovaccinale. Paularius dalla sua Spa sulla luna più periferica di Surakhis, seguiva la faccenda con diletto, incerto se lasciarla proseguire ancora per un po' o se mandare subito i suoi Sardar in camice bianco per portare Grosse Hoden nel luogo dove correttamente poteva essere rinchiuso, la clinica per deviazioni mentali, Mentesana. Decise che si poteva lasciarlo lavorare ancora, almeno fino a quando non si fosse completamente liberato delle azioni della C.U.L.O. che aveva a suo tempo acquistato in consistente quantità. 


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