giovedì 19 maggio 2022

Un tour d'Italie 7


Montefioralle - aprile 2022

Ed eccoci dunque a partecipare alla messa cantata obbligatoria per un qualunque soggiorno si preveda nel Chianti, la visita ad una azienda agricola per partecipare ad una degustazione guidata di vini prodotti nell'azienda stessa. A meno che non siate astemi credenti, ed in questo caso sono dispiaciuto per voi che vi perdete uno dei piaceri della vita, questo è uno dei momenti da inserire forzataamente nella programmazione del vostro giro. Scegliete magari a caso o seguendo i consigli di chi c'è già stato, non fa molta differenza, quella la farà già il vostro portafoglio e la vostra disponibilità a dedicare una piccola parte del vostro tempo a questa opportunità, comunque vanto di questo territorio. Eccoci dunque, discesa per un breve tratto la collina di Montefioralle (pare che un tempo si chiamasse Monteficalle per le molte piante di fico, pi chissà perché il nome è stato così improvvidamente mutato, forse per ingentilirlo, invece di lasciarlo alla sua riuspante toscanità), eccoci su una sorta di belvedere davanti al quale di stende tutta la valle, meravigliosa nel suo estendersi di ordinati vigneti, in faccia al borgo, con Greve un poco più in basso. Valeva la pena di arrivare sin qui soltanto per questo e rimarresti a lungo, sotto il pergolato seduto, da solo o in compagnia delle persone che ami, a mirare in silenzio questo paesaggio da fondale di un quadro rinascimentale, in attesa di sentire risuonar buccine e vedere gonfaloni di soldati da Firenze o da Siena, già allora vogliosi di appropriarsi di queste meravigliose terre da vino. La nostra scelta, credo casuale, è stata pilotata dal costo non elevato e dalla comodità della posizione. 

L'azienda è una cantina di vecchia tradizione e di tipo prettamente familiare, ambienti rustici e adattamento studiato per chi ama sentirsi in un ambiente amico senza troppa puzza sotto il naso. Il breve giro della cantina mostra attrezzature vecchia maniera e metodologie tradizionali di un piccolo produttore di poche migliaia di bottiglie, che tuttavia in modo intelligente cerca di sfruttare tutte le opzioni per per rendere la sua azienda economicamente sostenibile. Alla fin fine, ragioni che queste degustazioni, che, dalle prenotazioni necessarie, indicano un afflusso che andrà sicuramente ad incidere in maniera non secndaria al fatturato aziendale, sono una delle vie accessorie interessanti per mantenere in vita, una agricoltura di piccole dimensioni che è sempre stata forza e debolezza del nostro territorio. L'accompagnatrice racconta sommariamente l'attività di vinificazione dell'azienda, i vigneti sono lì ai nostri piedi da vedere ed ammirare, snocciola un po' di numeri, meglio non addentrarsi troppo nei particolari, che questi accompagnatori in generale hanno una platea di assoluti ignari del settore, ancor di più delle tecniche enologiche o dei problemi economici che deve affrontare un vitivinicoltore, quindi non possono indugiare troppo in particolari tecnici. Giustamente evito di addentrarmi polemicamente nella scelta aziendale di vocarsi ad una scelta di vino ed olio biologico, cosa che contribuisce credo, ad incrementare di un altro po' i margini. Sulla correttezza organizzativa di queste scelte antiscientifiche, giudicherà il futuro, quindi la prendiamo per quello che è, una decisione commerciale di puro marketing, sapete come la penso al riguardo. 

Una veloce passeggiata tra le botti e le barrique per l'affinamento, il Chianti è vino che si presta assai bene all'invecchiamento in legno, anzi lo necessita per dare il suo meglio, un'occhiata al microimpianto di imbottigliamento, poi in una grande stanza del cascinotto adiacente alla vigna, avviene la degustazione con la descrizione dei vini accompagnata da una assaggio di stuzzichini, che ancorché non adatti ad una degustazione professionale, in quanto disturbano la possibilità di valutare correttamente bouquet e sapori tra un assaggio e l'altro, nel caso classico del gruppo vacanze, rappresenta una sorta di brunch, nel nostro caso merenda, sostitutivo di una sosta al ristorante. In ogni caso svolge perfettamente anche un'occasione per gustare qualche sapore locale e con la presenza dell'olio di produzione della casa da sentire sull'ottimo pane toscano, giustamente sciapo che ne aumenta la possibilità di assaporarne l'arcobaleno di sapori diversi. Un bell'olio fruttato che invita al consumo e che spargeresti con gioia su una fetta di tagliata o un bel morso di fiorentina. Ma ci penseremo più avante come diceva il poeta, noi procediamo con l'assaggio di due Chianti classico, di cui uno Riserva, l'IGP Monteficalle che l'azienda ha inserito in catalogo, credo, per rendere la sua offerta più moderna e per seguire le richieste del mercato, non per nulla le nuove vigne hanno previsto l'impianto di Pinot e Shiraz e infine del Vin santo della casa, che essendo prodotto con sistema tradizionalissimo, ha un prezzo di pura affezione. 

Avendo noi optato per la degustazione minima non abbiamo ovviamente avuto accetto alle annate riserva top della casa, che giustamente attendono ad un'altra tipologia di clientela. Ho tentato attraverso qualche domanda di capire i rapporti tra produzione, redditività e fatturati aziendali, ma le risposte sono state un po' sfuggenti, non so se per scelta o per mancanza effettiva di informazione, mentre come credo imponga la vulgata, l'attenzione della chiacchiera era rivolta soprattutto alle indicazioni del protocollo bio e sui divieti d'uso dei terrificanti pesticidi "chimici", mentre le inevitabili necessità fitosanitari, continuano ad essere governate dai "buoni e antichi" solfati di rame e zolfo, come facevano i bravi nonni. Questa sembra oggigiorno la necessità di vetrita per vendere vino (e tutto il resto) ai nostri cittadini che sognano questa campagna favolistica ed irreale, dalle scrivanie dei loro uffici grigi e tristissimi, tra il brontolio dei condizionatori energivori e le litanie savonaroliane di Greta. Tuttavia se questo funziona dal punto di vista commerciale sono disposto ad accettarlo, lasciatemi almeno ridacchiare di nascosto. Io nasco mercante e venditore e non mi scandalizzerò certo per il successo delle più moderne tecniche di approccio ai mercati. Dunque godiamoci comunque questo modo meraviglioso dell'andar per borghi e cantine in questa bella terra, apprezzandone soprattutto le spettacolari viste ed anche i suoi magnfici sapori. Per la polemica non ci sia spazio ed in fondo convinciamoci che sia giusto così, visto che funziona. Lasciamo scendere il tramonto che arrossa il cielo, greve di nubi su questi colli antichi. Le case di pietra incorniciano i nostri passi fino a farci incontrare la sera, pronti per sacrificarci sugli altari di altre esperienze gustative.


SURVIVAL KIT

Azienda agricola Montefioralle Vinery - Piccola azienda familliare, 4 ha e 12.000 bottiglie prodotte di 5 tipologie di vini e olio EVO. Offre a € 25 la visita aziendale e degustazione di 4 vini e dell'olio, accompagnate da un tagliere di stuzzichini toscani. La visita dura un'ora e un quarto. Non aspettatevi cose fuori dal mondo, il Piemonte, vi assicuro, essendo partito dopo, è più avanti in questo campo e non lo dico per campanilismo, ma il solo ambiente ed il paesaggio circostante vale l'esperienza. Possibile anche una alternativa di due ore e mezza che comprende l'assaggio di cinque vini riserva di annate storiche a 360 €. Parcheggio al margine dell'ingresso a pagamento.

dalla finestra

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