venerdì 9 giugno 2023

Madelaines e estate incipiente

Menton - Francia

"Destinazione mare
Ho chiuso la vita invernale
Do fiducia alla nuova stagione
Che tarda ad arrivare
Non smetto mai, non smetto di sperare"

La voce di Tiziano Ferro è piacevole ed evoca atmosfere di cruda bellezza, adatte ai momenti in cui devi adattarti a nuove situaziomi, quando pensi di aver chiuso definitivamente un capitolo e hai solamente la voglia di aprirne un altro. Il profumo delle madelaines riempie la cucina mentre faccio colazione, è un sentore di buono che ti rappacifica col mondo. Capisco bene Marcel che ne aveva fatto un punto fisso della sua Recherche, certo le sue motivzioni erano assai più profonde e la sua ossessione di certo molto più motivata, inoltre le mie madelaines non sono certo fragranti e delicati dolcetti appena sfornati dalla vicina pasticceria, ma semplicemente prodotti da forno industriali del vicino supermercato, anche se proclamano con vigore di non contenere assolutamente il bieco olo di palma e ça va sens dire, anche senza un sacco di altre cose mefitiche, il green washing colpisce senza pietà e di certo non assillava le mattine di Proust, ma il profumo c'è e non si può negare che poche cose come i profumi, gli odori, siano evocativi  più delle parole. Così questo aroma mi dice semplicemente Francia, Cote, aria pulita, luce intensa che tratteggia gli alberi di limone sulla collina. La spiaggia poi, in questa stagione ancora di passaggio, è splendidamente deserta, mancano decisamente le orde di pensionati italiani che attendono la fine della scuola per sobbarcarsi i nipoti e quei pochi gruppetti che si raggrumano sotto le scalette camminando con fatica sulla ghiaia grossa è costutuito essenzialmente da vedove che sperano che Macron l'abbia vinta sui casseur e risolva il problema pensionistico per consentire loro di godere ancora per un po' della reversibilità del marito. Beh ognuno pensa ai suoi problemi, si capisce. 

Comunque il sole fatica a faresi vedere deciso e per fortuna, perché oggi mi son dimenticato sia cappello che crema e non vorrei, già oggi pomeriggio cantare l'Aida, come si dice in questi casi. Il mare sembra davvero un olio, sarà che ci siamo fermati in una caletta abbastanza riparata e l'acqua è talmente chiara che si vede il fondo annche a un paio di metri, sembra davevro di essere ai caraibi, non fosse per la ghiaia. Il problema è calarsi dentro all'acqua, già perché pare di entrare dentro un freezer, altro che storie. E' un po' quella morsa che che ti prende i piedi appena scendi dal bagnasciuga e poi sale sui polpacci, modento le gambe come un cane inferocito. Resistere, che poi passa, è vero, dopo un po' gli arti sono intorpiditi completamente e ti sembra di essere ancora su quel lettino, pochi giorni fa quando le sostanze inoculate, a fin di bene certo, ti avevavo intorpidito il corpo oltre che il cervello. Insomma non è che si può rinunciare, ormai siamo qua e bisogna buttarsi, anche perché dovrebbe essere una mano santa per noi convalescenti. Chissà, essere un po' più in su, sulla collina in uno dei grandi alberghi belle epoque, anche se ormai sono tutti condomini pieni di cuneesi, tolta la divisa da ufficiale zarista e avvolto in un accappatoio immacolato dopo il bagno caldo, guardando di sottecchi la duchessina Elisejeva, sulla balconata, che guarda il mare e fa finta di non accorgersi della tua presenza. Solo cento anni fa, però che tempi. Invece noi stiamo qui ad arrostirci coi piedi nel ghiaccio in forse se buttarci o no. Alla fine prevale il coraggio e giù, un urlo soffocato anche per non turbare le madames, che si tengono le mani davanti alle prugne avvizzite, memori di tempi migliori quando si esponevano assieme a Brigitte, bramando il sole che non c'è. Una volta dentro però, che bello, il freddo passa subito, più che altro è il corpo che diveta completamente insensibile e neppure sentirebbe più l'odore delle madelaines. Certo che a giugno il sole è comunque infido e picchia duro anche attraverso le nuvole, così ci sono cascato per l'ennesima volta. Primo giorno, bella scottata e mal di testa. Speriamo passi per domani.



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