Libro estivo, leggero ma intrigante, anche se pieno di riferimenti, di citazioni, di tocchi di cultura mai esibiti. Il tutto parte dal giardino dell'infanzia dell'autrice visto come l'Eden perduto e di conseguenza dall'identificazione con altri giardini visti da altri appunto come paradisi. Emergono così molte figure storiche, principalmente di donne che questi giardini hanno creato o vissuto e che hanno reso parte del loro riscatto, riprendendo così la vena femminista dell'autrice che su questo tasto batte volentieri. Comunque piacevole lettura.
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