martedì 9 aprile 2024

India 3 - On board

A 380 Emirates


Quando sei davanti al bancone dei check-in, puoi dire che a tutti gli effetti il viaggio è cominciato. Puoi considerare quasi di essere come il nostro Veneziano che guardava i servi caricare i bagagli sulla galea nel porto di Vinegia, anche se le ancore non erano ancora salpate, il pensiero già a Gerusalemme o alle steppe dell'Asia centrale. Pensate un po', certo erano tempi più complessi, c'erano da mettere in conto tempeste e pirati e poi i tempi infiniti e non calcolabili che impedivano piani precisi, altro che Booking per avere la camera sicura che ti aspetta al tuo porto di arrivo. Eppure allora non servivano passaporti documenti e visti vari, bastava la volontà di partire per il lungo viaggio. Oggi tutto è sul telefonino. Tutto facile e privo di sorprese, inoltre l'anziano si tutela e non rinuncia anche al cartaceo, non conscio di sacrificare alberi e salute del pianeta, perché non ha questa cieca fiducia nella tecnologia e si vuol sempre tenere aperto il piano B, hai visto mai che l'aggeggio si scarichi. Così alla domanda della gentile signorina: Bagagli diretti a Delhi? ecco che ho già pronto passaporto e documento che certifica l'accettazione della mia richiesta di visto dell'Ambasciata, ricevuta a suo tempo appena due giorni dopo il pagamento come già relazionatovi a suo tempo. Estote parati, si dice. La signorina squadra il foglio e fa: - Ma a me serve il visto, non questo foglio che dice che la richiesta di visto è accettata -. Panico totale, ma come non è la stessa cosa? 

Eh no. ci vuole il visto che evidentemente lei non ha scaricato come dovuto e senza il quale non può partire. Vedete perché l'anziano deve scegliere definitivamente, stare a casa o avere al seguito una badante che si occupi dei dettagli, altrimenti meglio che vada in crociera o da un valido agente di viaggio che, pagando il giusto, si occupi di tutta la burocrazia necessaria. Inutile voler fare il diversamente giovine, saputo, che smanetta su internet e viaggia zaino in spalla, se poi i neuroni non connettono più come una volta. Allora che si fa? Ignorando la coda alle nostre spalle che si allunga, tanto di signorine ce ne sono molte altre, tutti i componenti del gruppo (tre in totale) cominciano a smanettare compulsivamente alla ricerca delle mail riguardanti l'argomento visto, e dove sono gli occhiali, maledizione, e tieni questo che mi casca e ci vuole la biro per appuntare i dati e il diavolo se lo porti via, sotto lo sguardo paziente dell'addetta che intanto si occupa di altro, evidentemente abituato a gueste situazioni. La mail giusta si trova, ma raggiungere il sito dove andare a ripescare la richiesta è cosa lunghissima, non c'è abbastanza campo, il sito dell'Ambasciata funziona poco e male, bisogna ricominciare da capo un paio di volte, poi. mentre intorno cominciano a spazientirsi, finalmente si arriva al documento critico che con fatica inenarrabile si riesce a scaricare ed a mostrarsi sullo schermino, facendo bene attenzione che i ditoni con improvvido tocco non voluto, non mandino tutto in tilt e si debba ricominciare daccapo. 

Però stavolta, miracolosamente, mostrato l'aggeggio sulla giusta pagina, il documento viene accettato, ma poi bisogna ripetere la pratica anche per la mia gentile signora e intanto il tempo scorre inesorabile. Per fortuna che siamo arrivati tre ore prima! Alla fine tutto si sistema (ma grazie soprattutto all'informatica che è al seguito con noi, senza la quale temo avrebbe prevalso la crisi di nervi). Quindi importante tip di viaggio: se siete anziani e poco tecnologici, fatevi fare l'accompagno da un (una) giovane che abbia solide capacità di smanettamento. I problemi di questo tipo sono sempre in agguato. Comunque più sereni, mollate le valigie, che ripescheremo, sperèm, a Delhi, come facciano ad arrivare rimane sempre uno dei più grandi misteri della logistica assieme a quello fisico di come faccia a stare su una bestia come l'A380 a due piani, andiamo verso i successivi controlli. Comunque con tutto il tempo perso, il resto è puro rilassamento e quasi lascio cascare i pantaloni a terra con nonchallance, mentre alzo le mani al cielo per essere tastato dall'antiterrorismo, visto che mi hanno fatto togliere anche la cintura. Poi è tutta discesa ed è già ora dell'imbarco. Certamente che Emirates non è Ryanair, un po' come dire dalle stalle alle stelle e stavolta complici offerte varie, i signori del petrolio erano stavolta tra i più economici e quindi ci possiamo godere questo volo come dei signori. 

In effetti la differenza di comfort di questa compagnia si sente tutta, dallo spazio tra i sedili, decisamente maggiore, al servizio a bordo, oltre al fatto che ho notato poca fiscalità nel controllo delle dimensioni e pesi dei bagagli. Se la differenza di prezzo è minima come nel nostro caso, direi che questa è una delle compagnie da preferire in assoluto. Il 380 è un vero e proprio mostro volante, carica oltre 800 persone se in versione tutta economy o quasi 600 con le tre classi. Però come su tutti questi enormi veicoli, una volta partiti stai come su un autobus posteggiato. Superato il decollo a cui non mi sono mai abituato completamente, eppure di voli ne ho già fatti parecchi, un anno lavorativo particolarmente intenso, avevo superato di poco i cento decolli, ti rilassi e cominci a guardare la serie di film di cui hai sentito parlare e che non hai avuto tempo di vedere, perché in città al cinema non ti portano, menre butti distrattamente un occhio fuori a vedere la sfilata dei nostri monti vestiti completamente nell'abito bianco da gran galà. Che spettacolo straordinario che non smette mai di stupirmi. E' un attimo e poi siamo già sul mare. Speriamo di stare lontanucci da sorvoli sospetti, visto che attraverseremo l'area di due guerre in contemporanea nel giro di poche ore. 

Tralasciamo l'argomento pasti a bordo, che per qualunque compagnia possiate scegliere, variano sempre tra il pessimo e l'immangiabile, ma rimane il fatto che ti puoi consolare, anche se siamo su vettore arabo, con un bel gin tonic, che ti tira sempre su il morale, anche se a stomaco vuoto mi fa girare un po' la testa. Per ingannare le quasi sette ore, chiacchiero un poco con la hostess italiana, delle alte valli venete, che vive a Dubai da un paio di anni e si trova benissimo, da quando anche lei si è liberata come noi del fardello Alitalia e poi è già ora di allacciare le cinture, che il mostro sta lentamente scendendo. Fuori è buio, le dune del deserto non si vedono e anche il contrasto tra le meraviglie della natura e quelle create dall'uomo e dalla sua capacità e inventiva (e qui si dimostra che non è la straordinaria determinazione a far fiorire anche il deserto, ma solo e solamente il grano) è sopito, solo la distesa di luci e poi la mostruosa macchina dell'aeroporto ti accoglie nel suo caldo abbraccio extraterritoriale dove le culture ed i credi si mescolano e si ammorbidiscono assimilandosi gli uni agli altri, grazie alla benedetta globalizzazione. Cosi finalmente le scale mobili infinite ci portano verso l'uscita a riveder le stelle.


SURVIVAL KIT

Volo - Vista la situazione di generalizzati aumenti folli dei voli delle compagnie di tutto il mondo, mi è parso buono questo di Emirates, e comprato direttamemte dalla compagnia di € 670 AR, a testa, acquistato a dicembre, in ritardo lo so, ma prima avevo altro da fare. Probabilmente indagando qualche mese avanti si sarebbe potuto trovare ad un paio di centoni in meno, al momento era quello che proponevano le compagnie meno care con differenze di poche decine di eruro e nel caso di Emirates, come ho detto sono ben spesi. La parte positiva della compagnia è inoltre, che non fanno troppe storie su peso, misure e forma dei bagagli e non fanno le furbate di offrire un prezzo basso per poi aggiungere 100 o 200 € per i bagagli in stiva, come ormai è di prassi anche in compagnie titolate e non solo per i furbastri lowcost che cecano di succhiarti il sangue a un euro alla volta. Ripeto una delle migliori con cui ho volato ultimamente. Inoltre con questo biglietto ti viene consentito lo stop over a Dubai che è sempre una cosa da vedere almeno una volta nella vita. Tenete conto che se lo stop è inferiore alle 24 ore, nel nostro caso 23:30, le valigie si possono spedire direttamente all'aeroporto di arrivo definitivo, così non ti ingombrano nella sosta, che comunque interrompe la fatica del viaggio totale nel quale staresti in ballo per tutto il giorno tra fusi e soste. Volo senza sorprese.



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